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Messaggio  CapaMatta Mar 18 Dic 2007 - 1:56

Rimetto in pista, mutandone il titolo, un argomento di discussione di Capamatta. Per legare gli interrogativi da lui sollevati ai recenti fatti che hanno visto coinvolti l'Università La Sapienza di Roma e il Vaticano.


L'italia è uno dei pochi paesi in cui la parola del papa conta molto piu di quella del buon senso a volte.
L'art. 7 della costituzione italiana afferma che
"Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani."
Ci penso e ripenso e non arrivo ad alcuna conclusione soddisfacente alle domande che mi pongo.
1)Perché l'italia è cosi influenzata dalle parole del papa?
2)Perché si abbandona la ricerca sulle staminali spinti dai consigli morali della chiesa?
3)Perché l'omosessualita ancora è vista come un crimine?
4)Perché lo stato piu ricco del pianeta interferisce con la politica italiana?
Credo fortemente che l'italia sia condizionata dalla Chiesa e che in questo condizionamento ne esca molto danneggiata.
La Storia ci ha insegnato a guardarci bene dalla Chiesa e dai suoi tentativi di boicottare la cultura, non è che pian piano cerca, oggi, di riacquisire potere temporale?
Sarei felice di discutere i punti sopracitati e di tutti quelli relativi alla chiesa e a tutte le sue interferenze che vanno oltre la vita religiosa del cittadino.[u]
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Messaggio  Rodja Mar 18 Dic 2007 - 18:06

Caro Capa, ma l'Italia è necessariamente infuenzata dalla chiesa, dopotutto lo Stato Vaticano si trova DENTRO lo stato italiano.
Non è un caso che i ragazzi oggi sono tutti provvisti di ogni tipo di crocifisso, sia esso grande, piccolo, tascabile, d'oro, d'argento o che abbiano alle spalle anni e anni di catechismo, cosa che a mio parere riesce a plagiare la mente umana e a pervertirla in una maniera unica.
Prova un po' a spiegare il mistero del Dio uno e trino ad un bambino di 10 anni e poi vedi i risultati.
Secondo me la chiesa è ancora ancorata ad un modo di pensare quasi medievale, ponendo un serio ostacolo alla speculazione scientifica.
Decine di riferimenti alla Bibbia sono interpretati letteralmente, arrivando a conclusioni astruse e bislacche. Ricordiamoci di come Galileo abbia rischiato il rogo per le sue teorie sull'eliocentrismo.
Ricordiamoci anche di come è impossibile sbarazzarsi del ''sacro cappio'' quando ogni rappresentate della classe politica di entrambi gli schieramenti fa a gara con gli altri per potersi inginocchiare di fronte al Santo Padre.
Inoltre vorrei fare notare come la chiesa travisa ogni suo potere meramente spirituale quando si sente in dovere di dare il proprio parere su cose che non riesce a comprendere, perché vincolata da una visione rigida e clerocentrica della realtà.
Come ad esempio per quanto riguarda le staminali.
La chiesa sta ammazzando il progresso scientifico appigliandosi ad una moralità spicciola.
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Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 0:35

Oggi le prime pagine dei giornali aprivano con la protesta di docenti e studenti per la visita del papa all'Università. E' notizia di poco fa che il papa ha declinato l'invito ad inaugurare l'anno accademico ed invierà un messaggio.


Ultima modifica di il Ven 18 Gen 2008 - 21:21 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 1:16

Ma i docenti della Sapienza ce l'hanno ancora con il Vaticano per ciò che è successo a Bruno e Galilei?
Mah..eppure l'università dovrebbe essere l'ambiente di apertura mentale per eccellenza...tra l'altro,se non sbaglio,la Chiesa ha già chiesto scusa per le censure che ha attuato in passato...e non credo che adesso il Papa abbia più potere del Presidente degli Stati Uniti,dato che nemmeno una persona carismatica come Giovanni Paolo II è riuscito ad annullare i propositi di guerra di Bush,nè a convincere il nostro ex Premier ad astenersi dal conflitto in Iraq.Ritengo che mai come quest'oggi viviamo in un tempo dove siamo tutti credenti ma nessuno praticante.No,il potere del Vaticano è a stento spirituale,figuriamoci se possa avere qualche rivendicazione temporale.E' impossibile,perchè non esercita più con la stessa forza che aveva in passato.
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Messaggio  Rodja Mer 16 Gen 2008 - 2:15

Quindi è un caso che ad un cenno del "Santo padre" mezza italia sia pronta a dire no all'aborto, oppure no all'eutanasia?
E a dire il vero, non mi pare che la chiesa stia mostrando di abbracciare lei stessa una mentalità più aperta, dato che, pur chiedendo scusa per gli errori passati, continua a mantenersi sulla stessa linea di ottusa e cieca testardagine che l'ha contraddistinta nel corso dei secoli.
Ora non cominciamo a fare le vittime...
D'accordo che il potere della chiesa diminuito molto ed è stato molto ridimensionato, ma la sua influenza sull'opinione pubblica è comunque grandissima, è una stupidaggine insinuare che l'opinione della chiesa viene tenuta in considerazione solo da una sparuta minoranza, il fatto che questa possa influenzare la politica di uno stato come il nostro, le conferisce un potere enorme.
E come sempre il tutto va a discapito del progresso scientifico, che tanto per cambiare viene subordinato alla discutibile morale ecclesiastica.
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Messaggio  CapaMatta Mer 16 Gen 2008 - 16:08

Giancarlo_Samperi ha scritto:Ma i docenti della Sapienza ce l'hanno ancora con il Vaticano per ciò che è successo a Bruno e Galilei?
Mah..eppure l'università dovrebbe essere l'ambiente di apertura mentale per eccellenza. [...] Ritengo che mai come quest'oggi viviamo in un tempo dove siamo tutti credenti ma nessuno praticante.No,il potere del Vaticano è a stento spirituale,figuriamoci se possa avere qualche rivendicazione temporale.E' impossibile,perchè non esercita più con la stessa forza che aveva in passato.

I docenti della Sapienza non ce l'hanno con il Vaticano. L'università è il luogo del dialogo se di dialogo si parla, ma i docenti non ritengono accettabile che il Papa vada all'università per tenere la lectio magistralis di apertura dell'anno accademico, non sono contro il Papa e si dicono onorati di poter ricevere capi di stato e leader religiosi per aprire dialoghi e dibattiti, ma questo deve avvenire nel momento e nella sede adatti.
Se il potere della Chiesa fosse solamente spirituale non si sarebbero accese polemiche cosi aspre tra i politici Italiani che sembrano ancora una volta con gli occhi bendati. Non possono non prendere atto che il futuro dell'Italia, gli studenti universitari, non tollerano alcuna interferenza del Vaticano sul sapere e si dimostrano lontani dalla Chiesa dando un segnale forte, a mio avviso all'Italia intera. Leggendo i giornali non si trovano che articoli di solidarietà verso la Santa sede, ma non si intravede, nemmeno lontanamente, una voglia di cambiamento che professano tanto gli universitari compiacendosi della "libertà" ottenuta.
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Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 16:33

Effettivamente, quello che insospettisce molto è l'unanimismo di tutti gli organi di informazione. Da destra a sinistra. Mentre, se si va nei forum di discussione aperti da alcuni quotidiani nazionali on line si scopre che la maggior parte degli interventi sono a favore della protesta. La mia opinione è che l'invito ad aprire l'anno accademico è stato inopportuno. Molto diverso sarebbe stato invitare il papa ad una conferenza, possibilmente con contraddittorio. Ma questo, credo, non avverrà mai, e non perché il papa non sarebbe disposto, ma perché il ceto politico per primo (compresi i rettori universitari) vede il papa come uomo di potere, mica come teologo.
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Messaggio  piton Mer 16 Gen 2008 - 17:55

ci sarà rimasto male povero Ratzi!
perchè non lo invitiamo al PIME?
lo facciamo prelevare dal signor Mignemi col camper.
già immagino la scena: l'uno col cappello di lana, sigaro in bocca e cani al seguito e l'altro con la sua bella mantella, la papalina e le pantofole dorate!
magari di sabato mattina, così salta un altro giorno di lezione?

votate la mia proposta e scriviamogli subito!!!!!!!!
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Messaggio  CapaMatta Mer 16 Gen 2008 - 18:00

Sarebbe una cosa fenomenale vedere quella scena, se posso far qualcosa per farla realizzare eccomi!
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Messaggio  Martins Mer 16 Gen 2008 - 18:10

AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! Mamma mia!!! Ho perso il filo del discorso...e riprenderlo sarà impossibile...dovrò leggere pagine e pagine di commenti aiuto...mi sento già male... per fortuna il prof. ha chiuso il topic della scrittura innovativa con trecento mila abbreviazioni...ERA INCOMPRENSIBILE DA INTERPRETARE! aiuto...perdi un giorno e sei fregato..ODIO I FORUM! What a Face
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 18:37

Rodja,se sei convinto che il papa possa influenzare ancora scienza e politica,rifletti su ciò che ho scritto io riguardo la guerra in Iraq.Tra l'altro,non credo che il motivo della contestazione sia il ruolo controverso che ha avuto il Vaticano nei confronti dello scibile nel corso dei secoli.Mi sono informato,ed ammetto che devo fare mezzo passo indietro,perchè Giovanni Paolo II era già stato alla Sapienza.Ciò non significa che l'ambiente universitario rispetti lui e non Ratzinger,e anche se così fosse, ciò non costituirebbe un problema perchè in situazioni così cariche di burocrazia il rispetto si deve non tanto alla persona in sè ma alla carica che rappresenta.E suppongo che il motivo per cui l'Università non abbia appoggiato (è un eufemismo) il proprio rettore nell'invito al Santo Padre non sta tanto nell'invito in sè,ma nel contesto,ovvero la possibilità di presenziare alla lectio magistris,proprio come ha detto CapaMatta.Evidentemente la suddetta controversia del rapporto scienza-religione, la quale ha sempre caratterizzato gli scontri tra religiosi e laici,torna a diventare un problema quando viene data alla massima autorita' cattolica la facoltà di tenere lezione in un ambiente che non è per nulla cattolico,anzi laico per definizione.
In sostanza:il problema non è la presenza del Papa,il problema è che il Papa apra l'anno accademico.
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 18:39

Rodja,se sei convinto che il papa possa influenzare ancora scienza e politica,rifletti su ciò che ho scritto io riguardo la guerra in Iraq.Tra l'altro,non credo che il motivo della contestazione sia il ruolo controverso che ha avuto il Vaticano nei confronti dello scibile nel corso dei secoli.Mi sono informato,ed ammetto che devo fare mezzo passo indietro,perchè Giovanni Paolo II era già stato alla Sapienza.Ciò non significa che l'ambiente universitario rispetti lui e non Ratzinger,e anche se così fosse, ciò non costituirebbe un problema perchè in situazioni così cariche di burocrazia il rispetto si deve non tanto alla persona in sè ma alla carica che rappresenta.E suppongo che il motivo per cui l'Università non abbia appoggiato (è un eufemismo) il proprio rettore nell'invito al Santo Padre non sta tanto nell'invito in sè,ma nel contesto,ovvero la possibilità di presenziare alla lectio magistris,proprio come ha detto CapaMatta.Evidentemente la suddetta controversia del rapporto scienza-religione, la quale ha sempre caratterizzato gli scontri tra religiosi e laici,torna a diventare un problema quando viene data alla massima autorita' cattolica la facoltà di tenere lezione in un ambiente che non è per nulla cattolico,anzi laico per definizione.
In sostanza:il problema non è la presenza del Papa,il problema è che il Papa apra l'anno accademico.
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Messaggio  Rodja Mer 16 Gen 2008 - 19:30

Giancarlo_Samperi ha scritto:Rodja,se sei convinto che il papa possa influenzare ancora scienza e politica,rifletti su ciò che ho scritto io riguardo la guerra in Iraq.Tra l'altro,non credo che il motivo della contestazione sia il ruolo controverso che ha avuto il Vaticano nei confronti dello scibile nel corso dei secoli.Mi sono informato,ed ammetto che devo fare mezzo passo indietro,perchè Giovanni Paolo II era già stato alla Sapienza.Ciò non significa che l'ambiente universitario rispetti lui e non Ratzinger,e anche se così fosse, ciò non costituirebbe un problema perchè in situazioni così cariche di burocrazia il rispetto si deve non tanto alla persona in sè ma alla carica che rappresenta.
Per quanto riguarda la guerra in Iraq direi che c'ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che essendo Bush e la maggioranza dei credenti USA calvinisti e luterani, i quali in passato hanno avuto qualche piccola "incomprensione" con il papato, allora diventa comprensibile come l'appello agli Stati Uniti di Ratzinger possa avere avuto scarsi risultati.
Poi a dirla tutta mi sono informato anche io e guarda che esce fuori... Che l'allora cardinale Ratzinger durante un discorso a Parma nel 1990 abbia affermato molto candidamente che il processo a Galileo Galilei fu "equo e giusto".
Ancora dubbioso sul perché qualcuno si sia lamentato che il Papa venga ad aprire l'anno accademico ?
Ognuno è libero di affermare ciò che vuole, siamo un paese libero, ma almeno si dovrebbe avere la decenza di prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
Quindi in definitiva avevi ragione Giancarlo, i docenti della Sapienza ce l'hanno col Papa proprio per quello che è successo a Galilei.
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Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 20:38

Mi permetto di correggere Rodja su due punti, uno storico, l'altro epistemologico:

1) nel 2003, quando gli USA scatenarono senza ragioni valide la guerra contro l'Iraq, l'appello alla pace lo fece Giovanni Paolo II, di venerata memoria, e non Benedetto XVI, che diverrà papa solo nel 2005.

2) La tesi che il processo a Galileo fu ragionevole ed equo non proviene da ambienti cattolici, ma è stata sostenuta da storici e filosofi laici. In particolare, Benedetto XVI in quel discorso di Parma citava Feyerabend, l'epistemologo anarchico, che accusa la comunità scientifica di comportarsi spesso come una chiesa chiusa e dottrinaria, peggio della chiesa cattolica che, ad esempio nel caso di Galilei, fu molto misurata. Al tempo del processo, Galilei non aveva ancora alcuna prova "fisica" per dimostrare l'ipotesi matematica copernicana. Gli si chiedeva "solo" di presentare il sistema copernicano come ipotesi matematica e non come realtà fisica. Cosa che Galilei rifiutò, non certo sulla base di criteri scientifici, ma sulla base di criteri ideologici e teologici.

In ogni caso, non si invita il capo di uno stato straniero e padre spirituale di una delle religioni più diffuse del mondo ad inaugurare l'anno accademico della più grande università europea appartenente ad uno stato laico (laico?). Non c'entra niente la libertà di parola che il papa ha garantita tutti i santi giorni su tutti i TG nazionali. Era una questione di opportunità. E' stato questo il motivo scatenante della protesta, che ha ottenuto il suo scopo. La gazzara mediatica che ne è seguita è, a mio parere, sintomo del fatto che non ci sono vera libertà e democrazia nel nostro paese, ma che esistono dei poteri forti, delle lobby molto potenti che dirigono il gioco, inquinando il dibattito.
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 21:21

Rodja ha scritto:Per quanto riguarda la guerra in Iraq direi che c'ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che essendo Bush e la maggioranza dei credenti USA calvinisti e luterani, i quali in passato hanno avuto qualche piccola "incomprensione" con il papato, allora diventa comprensibile come l'appello agli Stati Uniti di Ratzinger possa avere avuto scarsi risultati.

Ma chi ha parlato degli USA?? Io ho semplicemente fatto notare come l'ITALIA (o chi la rappresenta...bè dettagli...),entrando in guerra,abbia scelto di stare dalla parte statunitense piuttosto che da quella del Papa,fregandosene altamente sia dell'opinione pubblica che di quella pontificia!!!Quindi,anche se indubbiamente la chiesa sta provando a riacquistare potere politico,è chiaro come,nelle questioni di primaria importanza,la sua parola abbia ancora lo stesso valore dell'asso di coppe quando la briscola è a mazze.E scusate la prosaicità del paragone.

Ti dico anche un'altra cosa:ecco cosa scriveva Ratzinger nel 1992 riguardo Galileo e la teoria eliocentrica,riprendendo Bloch.Vi dico anche di prepararvi,perchè non sarà una lettura breve e vivace:

(tratto da: Svolta per l'Europa? Chiesa e modernità nell'Europa dei rivolgimenti)

"Nell'ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall'uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo.

Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell'illuminismo. Galileo appare come vittima di quell'oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l'Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l'avversario della libertà e della conoscenza. Dall'altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell'oscuro Medioevo (1).

Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l'affermazione dell'esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l'abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così, qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l'ipotesi, adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile?» (2).

Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell'accaduto.

Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae: «Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3).

Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive: «La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4). Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica.

Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?».

Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. [...] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica".



Dopo aver letto e riletto questi pochi righi per ore,sono giunto alla conclusione che Ratzinger non abbia dato una risposta univoca;quando tu dici che Ratzinger si è detto d'accordo con la pena inflitta a Galileo,avresti dovuto specificare quanto scritto in questo testo,ovvero che lui ha solo ripreso una frase di Feyerabend,mica l'ha detta lui,nè l'ha fatta sua.Che poi Feyerabend sia un idiota,beh,è una mia opinione personale.Ratzinger non difende nè attacca la Chiesa;si mostra neutrale,e ciò si evince ancor di più dal fatto che si limita a citare frasi di terzi,ma non esprime un'opinione in proposito;anzi,alla fine specifica che è impossibile per lui costruire un'apologia,dato che,secondo Ratzinger, la fede si fonda sulla ragione,ma ai tempi dell'Inquisizione la ragione di Galileo era ben diversa da quella della Chiesa.
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 21:28

prof
vedo che è arrivato lei prima Very Happy
io ci ho messo un'ora e mezza per trovare il materiale e scrivere il mio intervento,e lei nel frattempo si è sbizzarito ad anticiparmi... lol!
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Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 21:42

Hai letto per caso Contro il metodo di Feyerabend prima di dire che è un idiota?
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 21:54

Ovviamente non l'ho mai letto.La mia opinione su Feyerabend è riferita al suo pensiero,citato da Ratzinger.Nulla di più.Uno che dice che la Chiesa ,condannando Galileo,è stata più razionale di Galileo stesso,a mio avviso è un'idiota.Lo è ancora di più se aggiunge che,se oggi la Chiesa ha ritrattato ciò che ha fatto,è solo per una questione di opportunità politica.

Ripeto:il mio "idiota" è circonscritto a questa sua affermazione,non al suo pensiero in generale,che ignoro totalmente e di cui pertanto non posso dare opinione.
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Interferenze papali Empty altro che idiota!

Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 22:04

Invece io ritengo che ciò che dice Feyerabend è molto, molto ragionevole. Altro che idiota!
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 16 Gen 2008 - 22:09

e' lecito chiederle di motivare questo suo pensiero?
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Messaggio  Hirundo Hiberna Mer 16 Gen 2008 - 22:29

E bravi gli studentelli romani! Ora sì che Papa Ratzinger è un perseguitato come i primi cristiani (aveva ragione Ruini (??) a dire che oggi sono i cristiani ad essere oggetto di persecuzione!), una vittima dell'oscurantismo laicista, un umiliato e offeso, un martire.
RATZINGER SANTO SUBITO!
La sollevazione in difesa del papa non è quella di un manipolo di studentelli non sostenuti da nessun leader politico la cui realpolitik suggerisce prudenza nei confronti della Santa Sede. Ad intervenire a sostegno del Pontefice c'è la gran massa dei cattolici italiani molto più motivati e numerosi degli studentelli romani. Gli scienziati stanno già a corto di finanziamenti, tutti quelli che stanno dalla parte del papa no. Le università private cattoliche se la ridono degli sparuti fisici di una università pubblica che si vede tagliare quotidianamente i fondi per la ricerca scientifica.
La mia opinione è che è tutta colpa del rettore. E' stato un irresponsabile. Io lo farei deporre.
HH
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Messaggio  CapaMatta Mer 16 Gen 2008 - 22:35

Tornando al rapporto chiesa-scienza, e lasciando perdere la questione di Galileo, che è gia logora per le volte in cui è stata rispolverata, perchè Giancarlo non mi spieghi come mai c'e ancora chi difende la chiesa che professa la liberta e la tolleranza ma che non accetta le coppie di fatto e che si dice a favore dell'evoluzione scientifica ma si oppone alla ricerca in Italia e nel mondo sulle staminali?
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Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 22:39

Ci provo, molto brevemente, perché ho da correggere un pacco di compiti di quei bravi ragazzi dellai 5H.

A quanto dicono i più attenti studiosi del processo a Galileo, la chiesa si limitò a chiedere allo scienziato di considerare la teoria "eliocentrica" come ipotesi matematica e non come realtà di fatto incontrovertibile. Galilei aveva però una visione "forte" del sapere scientifico, che secondo lui eguaglia la stessa conoscenza di Dio, in quanto Dio avrebbe fatto il mondo secondo leggi matematiche. Chiaramente, quest'ultima non è affatto un'idea scientifica, bensì teologica o filosofica, apertamente in contrasto con la dottrina ecclesiastica e con la stessa metodologia scientifica che non si spingerebbe mai ad avanzare proposizioni del genere come scientifiche. Il processo verte su questo punto, non tanto sull'opposizione tra eliocentrismo e geocentrismo. Oggi che il sapere scientifico stesso si è scoperto "ipotetico", la posizione ecclesiastica appare più moderata e ragionevole di quella galileiana. E' anche vero che Galilei, in quanto promotore di una rivoluzione scientifica, aveva la necessità di sostenere la sua battaglia anche con argomenti extrascientifici, quali idee teologiche e filosofiche che aveva maturato basandosi sul pitagorismo e il platonismo rinascimentali. Galilei, dunque si ostinò a mantenere una posizione che alla luce del successivo sviluppo scientifico si è dimostrata insostenibile. Oggi la fisica relativizza le sue stesse conoscenze e anche il modello "eliocentrico" è solo un modello di spiegazione raffinato di un fenomeno inquadrato sotto categorie matematiche. Chi era allora più ragionevole?

Pensa inoltre che i gesuiti a fine '500, quindi decenni prima di Galilei, insegnavano liberamente il sistema eliocentrico nelle università, senza grande successo, in verità, perché il modello geocentrico pareva a tutti più valido. Un tale Ribera, gesuita castigliano, addirittura fu escluso dall'insegnamento, perché i suoi studenti lo accusavano di insegnare una novità "astrusa" e "inutile", ovvero il sistema eliocentrico, e fecero una petizione con raccolta di voti che costrinse il rettore dell'università di Salamanca a togliergli la cattedra. Una buona pezza d'appoggio storica per evitare che siano gli studenti a giudicare i propri docenti con pagelle, voti, ecc. Ma questo potrebbe essere lo spunto per un altro topic.
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Interferenze papali Empty Idealpolitik. Breve risposta ad HH

Messaggio  Yorick Mer 16 Gen 2008 - 22:43

Siamo tutti arcistufi di Realpolitik. Ci vorrebbe un po' di sana Idealpolitik!
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Messaggio  CapaMatta Mer 16 Gen 2008 - 22:47

Beh c'e da dire che oggi noi possiamo vedere realmente come vanno le cose e sappiamo con certezza che noi giriamo intorno al sole. Non è piu questione di chi ha ragione, questa parte di universo è fatta così.
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