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Primo Levi e la questione palestinese
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Primo Levi e la questione palestinese
Salve a tutti.L'altro giorno in classe dopo aver analizzato un passo del libro"Se questo è un uomo"di Primo Levi è sorto un dubbio riguardo la posizione di Levi sul conflitto arabo-israeliano.Sotto proposta della prof.ssa Aiello ho cercato in rete qualche informazione in proposito.Non sono riuscita
a trovare nulla che dichiarasse esplicitamente l'opinione dello scrittore;ma ho trovato un articolo del giornale"L'Espresso"dal quale si può arrivare a una qualche conclusione.Riporto di seguito l'articolo in questione:
martedì 25 settembre 2007
Primo Levi Israele lo ignorò
Meron Rapoport, L'Espresso, 20/09/07. A lungo le opere di Levi non trovarono editori a Gerusalemme. E non venne neppure chiamato al processo Eichmann. Dan Miron, autorevole critico letterario, ha scritto che l'establishment israeliano non poteva accettare Levi perché il suo modo di concepire la Shoah era contrario alla maniera in cui Israele voleva vedere quel periodo. L'Auschwitz di Levi, dice Miron, non era "un altro pianeta", ma "la continuazione e la manifestazione della 'normale' condotta umana". Israele invece voleva trattare la Shoah come un evento unico, ragione per cui, "il migliore scrittore della Shoah" era ignoto agli studenti israeliani. Anche per Margalit Shlain non è stato un caso se Levi è stato ignorato. Israele cercava eroi, e Levi non era un eroe. La letteratura israeliana sulla Shoah versava sul patetico e Levi guardava Auschwitz con un occhio quasi calmo. E poi non era sionista.
In merito a parer mio,dopo aver letto questo articolo,si può dedurre che Levi non fosse concorde con molte decisioni prese dagli Israeliani in merito al conflitto palestinese.Inoltre sono convinta che se Levi fosse oggi in vita non si schiererebbe,almeno totalmente,dal versante israeliano.Se siete in possesso di altri documenti o articoli riguardanti la questione sopra analizzata vi prego di farvi avanti,in ogni caso lasciate le vostre opinioni.
a trovare nulla che dichiarasse esplicitamente l'opinione dello scrittore;ma ho trovato un articolo del giornale"L'Espresso"dal quale si può arrivare a una qualche conclusione.Riporto di seguito l'articolo in questione:
martedì 25 settembre 2007
Primo Levi Israele lo ignorò
Meron Rapoport, L'Espresso, 20/09/07. A lungo le opere di Levi non trovarono editori a Gerusalemme. E non venne neppure chiamato al processo Eichmann. Dan Miron, autorevole critico letterario, ha scritto che l'establishment israeliano non poteva accettare Levi perché il suo modo di concepire la Shoah era contrario alla maniera in cui Israele voleva vedere quel periodo. L'Auschwitz di Levi, dice Miron, non era "un altro pianeta", ma "la continuazione e la manifestazione della 'normale' condotta umana". Israele invece voleva trattare la Shoah come un evento unico, ragione per cui, "il migliore scrittore della Shoah" era ignoto agli studenti israeliani. Anche per Margalit Shlain non è stato un caso se Levi è stato ignorato. Israele cercava eroi, e Levi non era un eroe. La letteratura israeliana sulla Shoah versava sul patetico e Levi guardava Auschwitz con un occhio quasi calmo. E poi non era sionista.
In merito a parer mio,dopo aver letto questo articolo,si può dedurre che Levi non fosse concorde con molte decisioni prese dagli Israeliani in merito al conflitto palestinese.Inoltre sono convinta che se Levi fosse oggi in vita non si schiererebbe,almeno totalmente,dal versante israeliano.Se siete in possesso di altri documenti o articoli riguardanti la questione sopra analizzata vi prego di farvi avanti,in ogni caso lasciate le vostre opinioni.
Rachele R- Numero di messaggi : 24
Età : 32
Localizzazione : Mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : 2B
Data d'iscrizione : 29.11.07
Re: Primo Levi e la questione palestinese
Primo Levi non ha taciuto che i primi aguzzini degli ebrei furono gli ebrei stessi, quindi non poteva andare bene per l'esaltazione del popolo d'Israele come vittima universale, in quanto Primo Levi presentava gli ebrei come vittime, ma anche come carnefici. Oggi gli Israeliani (da distinguere dagli ebrei) continuano ad alimentare molto vittimismo, ma sostanzialmente sono solo carnefici (dei palestinesi).
Re: Primo Levi e la questione palestinese
Scusate, ma che differenza c'è tra ebrei e israeliani, non sono la stessa cosa?
mari- Numero di messaggi : 3
Età : 32
Localizzazione : sant'agata liba
Occupazione : studentessa
Data d'iscrizione : 24.11.07
Re: Primo Levi e la questione palestinese
Si può essere Israeliani senza essere Ebrei e viceversa.
HH
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Memoria instrumentum regni
Ringrazio Rachele per aver raccolto il mio suggerimento. Il 27 Gennaio, come a molti è noto, è la giornata della memoria e si ha l'abitudine di ricordare soprattutto nelle scuole l'orrore che indubitabilmente Auschwitz e gli altri campi di concentramento e sterminio costituirono. Purtroppo però la consapevolezza collettiva rispetto ad un dato fenomeno storico si realizza sempre troppo tardi rispetto al fenomeno. Talmente tardi che, non solo il fenomeno non c'è più e non vi si può più porre rimedio, ma si ignora che ben altri fenomeni e di segno contrario si verificano nel nostro tempo. Campi di concentramento e sterminio esistono ancora da più parti nel mondo e gli orrori che vi si perpetrano non hanno nulla di meno di ciò che Auschwitz fu. Il rischio è di continuare a leggere il presente con categorie già vecchie, di assolversi la coscienza con una bella giornata dove ti bombardano di immagini, parole, letture,etc. sull'eccidio degli Ebrei e di distrarsi completamente dall'orrore che qui e adesso, nel tempo di cui siamo responsabili, si consuma altrove. Oggi i Palestinesi sono i nuovi Ebrei e continuare a tenere alta la bandiera dell'olocausto che pur c'è stato e nessuno si sogna di negarlo, serve politicamente ad Israele. Non facciamo che vedere film, fiction, documentari sulla Shoah. Giusto. Nessuno però ci mostra più le immagini di Abu Ghraib, poco o per nulla si parla di quello che accade ai Palestinesi, raramente qualcuno ci dice delle extraordinary rendition. Non trovate una filmografia dell'eccidio palestinese. Israele che ha un territorio minuscolo domina i destini del mondo. E che nel suo passato il suo popolo abbia subito l'inaudita violenza della Storia non li dovrebbe autorizzare a restituir pan per focaccia.
Levi non era sionista. Già questo lo schierò politicamente dalla parte "sbagliata". Levi non voleva strumentalizzare la Shoah, voleva solo raccontarla, denunciarla non come crimine contro gli Ebrei, ma come crimine contro l'umanità tutta. Il che significa trovare inaccettabile che lo stesso crimine lo si possa concepire ai danni di un altro popolo, cosa che oggi Israele fa. Levi si suicidò per varie ragioni. Non ultima il suo isolamento e la sua difficoltà ad allinearsi ideologicamente.
Andate su questo link:
http://209.85.135.104/search?q=cache:OK2jhG9V-EEJ:www.repubblica.it/online/album/ottantasette/vergani/vergani.html+Primo+Levi+suicidio&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it
HH
Levi non era sionista. Già questo lo schierò politicamente dalla parte "sbagliata". Levi non voleva strumentalizzare la Shoah, voleva solo raccontarla, denunciarla non come crimine contro gli Ebrei, ma come crimine contro l'umanità tutta. Il che significa trovare inaccettabile che lo stesso crimine lo si possa concepire ai danni di un altro popolo, cosa che oggi Israele fa. Levi si suicidò per varie ragioni. Non ultima il suo isolamento e la sua difficoltà ad allinearsi ideologicamente.
Andate su questo link:
http://209.85.135.104/search?q=cache:OK2jhG9V-EEJ:www.repubblica.it/online/album/ottantasette/vergani/vergani.html+Primo+Levi+suicidio&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it
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Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
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