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L'idea platonica dell'amore:una questione comune
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L'idea platonica dell'amore:una questione comune
Salute...Per volontà del destino e di qualcuno sono qui per discutere con voi di un argomento fondamentale dell'uomo: l'Amore...Sappiamo tutti cos'è... è quel sentimento distruttivo che si prova quando si è innamorati...Ma perchè devo scrivere sta cosa???? mi secco troppo....Scusate ma certe volte ho questi attacchi di pazzia...Io non credo di essere la persona più adatta a parlare dell'amore...
ma che devo fare???!!!
Prima ero riuscito a scrivere un discorso più organico molto più lungo e bello elaborato dalla mia mente dopo due ore e mezza di sforzo psicologico, ma per sbaglio l'ho cancellato e mi vorrei sparare...
Quindi, dato che devo andare a giocare con la playstation a dragon ball, non è ca pozzu stari ca tuttu u jonnu cercherò di essere breve conciso e succoso. Allora.
Tutto ha avuto origine quando con il prof. Salerno (ah, io sono di 1b), leggendo un dialogo di Platone, il Simposio, abbiamo discusso del tema dell'amore inteso come il DESIDERIO che hanno 2 persone di riunirsi nuovamente. Dovrei fare una parentesi e chi ha fatto Socrate lo sa, all'epoca di Socrate, Platone e compagnia bella erano tutti omosessuali ed erano felici di esserlo (mi fa piacere per loro). Quindi loro comunque non intendevano una amore tra maschio e femmina, ma fra persone dello stesso sesso, conseguendo all'idea di felicità e di bene, e vi spiego perchè. Nel dialogo, dopo un'introduzione "teologica" da parte di Fedro, il commensale Pausania afferma che esistono due amori, quello "volgare" (amore fisico, soprattutto eterosessuale) e quello "celeste" (amore spirituale, omosessuale). Il secondo può e deve avere una funzione educativa: attraverso esso l'amante cerca di migliorare l'amato, spingendolo... alla virtù. Successivamente interviene Aristofane che racconta un mito burlesco, il famoso mito dell'androgino (UOMO/DONNA)...
E quindi Aristofane racconta (ricordatevi che essendo il mito uno strumento creato da Platone è lui stesso che scrive) che anticamente esistevano tre tipologie diverse di uomini.
La prima era data dall'unione di uomo e uomo (il maschio), la seconda donna/donna (la femmina) e la terza era formata da uomo e donna (l'androgino)
Per difendersi da un loro assalto, Giove spaccò in due gli esseri umani: da ciò ha origine l'amore, che è il desiderio delle due metà di riunirsi nuovamente di cui parlavo all'inizio. Ovviamente coloro che derivano da un essere "tutto-maschile" o da uno "tutto-femminile" sentiranno un'attrazione per persone del loro stesso sesso.
Dopo Aristofane parla Agatone, a cui fa seguito Socrate, che tira le conclusioni; dopo un'attenta analisi filosofica della natura dell'amore sembra quasi un intermediario fra gli uomini e gli dèi:il suo scopo è procreare nel bello, sia corporalmente, sia spiritualmente. Il raggiungimento del Bello è insomma il fine ultimo dell'amore.
Che l'uomo sia l'animale in grado di ragionare, riflettere, pensare, agire è vero, ma io credo fermamente che è anche l'animale più infelice di tutti perchè, anche se non lo sa, è stato separato dalla sua metà che cerca disperatamente e con la quale vuole ritornare a formare l'unità... Si vuole raggiungere l’idea del bene nello stare insieme…
Purtroppo l’amore, cioè la voglia di stare insieme tornando a formare l’unità originaria, non è visto da tutti alla stessa maniera…alcuni fattori come ad esempio internet danneggiano l’uomo martellandolo di immagini trasgressive e pornografiche…è proprio così… se si facesse un sondaggio 8 ragazzi su 10 direbbero che l’amore è solo sesso…Voi che ne pensate???…Ritorneremo mai ad una concezione giusta del termine amore, come quella, anche se omosessuale, al tempo di Platone???????
Attenzione non è che dovete diventare tutti omosessuali adesso...
ma pensateci...
In effetti questo discorso si doveva aprire gia prima dell'intervento di Socrate e adesso parlo personalmente...
Se alcuni ragazzi non trovano facilmente la strada giusto verso l'amore non è colpa vostra, bisogna solo aspettare e trovare la persona che mi voglia veramente bene...
Sono convinto che più ci evolveremo con il corpo e più perderemo di vista l'anima e tutti i valori che la alimentano...
Sicuramente avevate una vostra idea di amore prima della mia discussione, ora qual è?
ma che devo fare???!!!
Prima ero riuscito a scrivere un discorso più organico molto più lungo e bello elaborato dalla mia mente dopo due ore e mezza di sforzo psicologico, ma per sbaglio l'ho cancellato e mi vorrei sparare...
Quindi, dato che devo andare a giocare con la playstation a dragon ball, non è ca pozzu stari ca tuttu u jonnu cercherò di essere breve conciso e succoso. Allora.
Tutto ha avuto origine quando con il prof. Salerno (ah, io sono di 1b), leggendo un dialogo di Platone, il Simposio, abbiamo discusso del tema dell'amore inteso come il DESIDERIO che hanno 2 persone di riunirsi nuovamente. Dovrei fare una parentesi e chi ha fatto Socrate lo sa, all'epoca di Socrate, Platone e compagnia bella erano tutti omosessuali ed erano felici di esserlo (mi fa piacere per loro). Quindi loro comunque non intendevano una amore tra maschio e femmina, ma fra persone dello stesso sesso, conseguendo all'idea di felicità e di bene, e vi spiego perchè. Nel dialogo, dopo un'introduzione "teologica" da parte di Fedro, il commensale Pausania afferma che esistono due amori, quello "volgare" (amore fisico, soprattutto eterosessuale) e quello "celeste" (amore spirituale, omosessuale). Il secondo può e deve avere una funzione educativa: attraverso esso l'amante cerca di migliorare l'amato, spingendolo... alla virtù. Successivamente interviene Aristofane che racconta un mito burlesco, il famoso mito dell'androgino (UOMO/DONNA)...
E quindi Aristofane racconta (ricordatevi che essendo il mito uno strumento creato da Platone è lui stesso che scrive) che anticamente esistevano tre tipologie diverse di uomini.
La prima era data dall'unione di uomo e uomo (il maschio), la seconda donna/donna (la femmina) e la terza era formata da uomo e donna (l'androgino)
Per difendersi da un loro assalto, Giove spaccò in due gli esseri umani: da ciò ha origine l'amore, che è il desiderio delle due metà di riunirsi nuovamente di cui parlavo all'inizio. Ovviamente coloro che derivano da un essere "tutto-maschile" o da uno "tutto-femminile" sentiranno un'attrazione per persone del loro stesso sesso.
Dopo Aristofane parla Agatone, a cui fa seguito Socrate, che tira le conclusioni; dopo un'attenta analisi filosofica della natura dell'amore sembra quasi un intermediario fra gli uomini e gli dèi:il suo scopo è procreare nel bello, sia corporalmente, sia spiritualmente. Il raggiungimento del Bello è insomma il fine ultimo dell'amore.
Che l'uomo sia l'animale in grado di ragionare, riflettere, pensare, agire è vero, ma io credo fermamente che è anche l'animale più infelice di tutti perchè, anche se non lo sa, è stato separato dalla sua metà che cerca disperatamente e con la quale vuole ritornare a formare l'unità... Si vuole raggiungere l’idea del bene nello stare insieme…
Purtroppo l’amore, cioè la voglia di stare insieme tornando a formare l’unità originaria, non è visto da tutti alla stessa maniera…alcuni fattori come ad esempio internet danneggiano l’uomo martellandolo di immagini trasgressive e pornografiche…è proprio così… se si facesse un sondaggio 8 ragazzi su 10 direbbero che l’amore è solo sesso…Voi che ne pensate???…Ritorneremo mai ad una concezione giusta del termine amore, come quella, anche se omosessuale, al tempo di Platone???????
Attenzione non è che dovete diventare tutti omosessuali adesso...
ma pensateci...
In effetti questo discorso si doveva aprire gia prima dell'intervento di Socrate e adesso parlo personalmente...
Se alcuni ragazzi non trovano facilmente la strada giusto verso l'amore non è colpa vostra, bisogna solo aspettare e trovare la persona che mi voglia veramente bene...
Sono convinto che più ci evolveremo con il corpo e più perderemo di vista l'anima e tutti i valori che la alimentano...
Sicuramente avevate una vostra idea di amore prima della mia discussione, ora qual è?
nino- Numero di messaggi : 20
Età : 32
Localizzazione : Mascalucia
Occupazione : Mi chieso se... fosse tutto un PERCHE IRRISOLVIBILE?!
Classe : 2 b
Data d'iscrizione : 05.12.07
L'amore, che forza!
E perché? Non è invece la forza costruttiva per antonomasia? Il fatto che generi sconvolgimento non significa mica che è ... distruttivo! Lo sconvolgimento, lo squilibrio, caratterizzano l'impulso primo di ogni atto creativo!Nino ha scritto:l'Amore...Sappiamo tutti cos'è... è quel sentimento distruttivo che si prova quando si è innamorati...
By the way, gli spunti di Nino sono tali e tanti (forse pure troppi!!!! ), che ci sarà da divertirsi!!!
HH
P.S. Ma di che vi fate nell'ora di Salerno? Sniffate cicuta?
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
risposta a Nino Reina
Molto bello l'intervento di Nino Reina, che è stato di parola. Mi sono permesso solo di correggere un errore: non era Erissimaco a parlare di amore terrestre e amore celeste, ma Pausania. Erissimaco parla dell'amore come forza cosmica che genera ogni cosa. Un'altra puntualizzazione riguarda l'omosessualità nella Grecia antica. Non è che fossero tutti omosessuali. Socrate non può essere certamente definito omosessuale, tra l'altro, ricordate, ebbe due mogli e tre figli. Il fatto è che il rapporto omoerotico (non per forza omosessuale) era considerato un metodo educativo, un'iniziazione dei giovani al mondo adulto. Poi, certo, c'erano anche gli omosessuali, i quali però erano obbligati dalla legge a generare almeno un figlio, pena pesanti sanzioni pecuniarie. Inoltre, nella visione platonica, l'amore ricongiunge non solo i corpi, ma anche le anime e non solo le anime tra loro ma anche le anime alle Idee, ovvero la conoscenza senza amore per la conoscenza non può esistere.
Per HH: la nostra droga si chiama Platone.
Per HH: la nostra droga si chiama Platone.
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
Non Julie?Yorick ha scritto:Per HH: la nostra droga si chiama Platone.
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
Sbaglio o era Platone a definire l'amore tra persone dello stesso sesso ma di età diversa "pederastia pedagogica"?
Si,in effetti era solo una forma di insegnamento spirituale dell'amore,tra un maestro ed un allievo,il sesso c'entrava ma,al di là di facili ironie,aveva un ruolo davvero marginale nel loro rapporto.E non parlo solo di maschi:pensate a Saffo.
Ad ogni modo,credo sia davvero difficile fare un raffronto tra la cultura greca e la nostra per ciò che riguarda l'amore:sono due concezioni opposte.Se oggi si parlasse ad un cittadino medio del rapporto amoroso com'era concepito in Grecia,penserebbe a due omosessuali,tirerebbe le sue rozze conclusioni e si farebbe quattro risate.
Sono sicuro,d'altro canto,che anche i Greci,se potessero vederci,si farebbero due risate vedendo come ci siamo abbruttiti sotto questo punto di vista,pensando quasi esclusivamente al sesso eterosessuale e non certo come mero strumento di procreazione.
Ma dove sta la verità?Io ritengo che il mito dell'uomo androgino (che,separato da Zeus,è in costante ricerca della propria anima gemella) deve essere ritenuto tale:un mito.Vedete,la nostra disponibilità all'amore dipende da migliaia di cause:dal nostro stato d'animo momentaneo,dalla nostra lunaticità,dall'importanza che diamo al carattere e da quella che diamo all'aspetto fisico,dal nostro scambiare l'amore,spesso e volentieri,per qualcos'altro(già,il sesso)...
In conclusione:se già c'è una probabilità su sei miliardi che incontriamo la nostra anima gemella,come facciamo a riconoscerla se le migliaia di circostanze che esistono non vanno tutte contemporaneamente a nostro favore???
Non credo che esista su questa terra un'unica anima gemella per ciascuno di noi;credo piuttosto che esistano sei miliardi di potenziali anime gemelle,tra le quali "peschiamo" deliberatamente.Sta a noi levigare le nostre affinità,o avvicinare le nostre incomprensioni,per capire se possiamo essere felici con una determinata persona oppure no.
La mia vuole essere una rilettura (molto libera) in chiave moderna del mito dell'essere androgino.
Spero che non venga fraintesa
Si,in effetti era solo una forma di insegnamento spirituale dell'amore,tra un maestro ed un allievo,il sesso c'entrava ma,al di là di facili ironie,aveva un ruolo davvero marginale nel loro rapporto.E non parlo solo di maschi:pensate a Saffo.
Ad ogni modo,credo sia davvero difficile fare un raffronto tra la cultura greca e la nostra per ciò che riguarda l'amore:sono due concezioni opposte.Se oggi si parlasse ad un cittadino medio del rapporto amoroso com'era concepito in Grecia,penserebbe a due omosessuali,tirerebbe le sue rozze conclusioni e si farebbe quattro risate.
Sono sicuro,d'altro canto,che anche i Greci,se potessero vederci,si farebbero due risate vedendo come ci siamo abbruttiti sotto questo punto di vista,pensando quasi esclusivamente al sesso eterosessuale e non certo come mero strumento di procreazione.
Ma dove sta la verità?Io ritengo che il mito dell'uomo androgino (che,separato da Zeus,è in costante ricerca della propria anima gemella) deve essere ritenuto tale:un mito.Vedete,la nostra disponibilità all'amore dipende da migliaia di cause:dal nostro stato d'animo momentaneo,dalla nostra lunaticità,dall'importanza che diamo al carattere e da quella che diamo all'aspetto fisico,dal nostro scambiare l'amore,spesso e volentieri,per qualcos'altro(già,il sesso)...
In conclusione:se già c'è una probabilità su sei miliardi che incontriamo la nostra anima gemella,come facciamo a riconoscerla se le migliaia di circostanze che esistono non vanno tutte contemporaneamente a nostro favore???
Non credo che esista su questa terra un'unica anima gemella per ciascuno di noi;credo piuttosto che esistano sei miliardi di potenziali anime gemelle,tra le quali "peschiamo" deliberatamente.Sta a noi levigare le nostre affinità,o avvicinare le nostre incomprensioni,per capire se possiamo essere felici con una determinata persona oppure no.
La mia vuole essere una rilettura (molto libera) in chiave moderna del mito dell'essere androgino.
Spero che non venga fraintesa
Giancarlo_Samperi- Numero di messaggi : 157
Età : 34
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : nihilfacens vita natural durante
Classe : la mia, modestamente, non è acqua
Data d'iscrizione : 15.12.07
Idea dell'amore...
Idea dell'amore..umm..ci sarebbe molto da scrivere a riguardo ...
L'amore come diceva Nino è un sentimento distruttivo,ma non in senso negativo.L'amore per quanto ne sò(non molto)è una forza che ti pervade e che annulla tutte le tue "difese",ti senti trasportato verso un altra persona spesso senza conoscere il reale motivo.Tutta la razionalità scompare e ti ritrovi in balia di sentimenti stranissimi,avvolto da una forza che ti spinge verso un altro.Credo che la concezione d'amore all'epoca di Platone sia un pò differente dalla nostra ma non cosi tanto...però ho qualche dubbio per l'attrazione verso lo stesso sesso...beh ci sarebbero tante altre riflessioni in merito ma lo studio mi chiama
L'amore come diceva Nino è un sentimento distruttivo,ma non in senso negativo.L'amore per quanto ne sò(non molto)è una forza che ti pervade e che annulla tutte le tue "difese",ti senti trasportato verso un altra persona spesso senza conoscere il reale motivo.Tutta la razionalità scompare e ti ritrovi in balia di sentimenti stranissimi,avvolto da una forza che ti spinge verso un altro.Credo che la concezione d'amore all'epoca di Platone sia un pò differente dalla nostra ma non cosi tanto...però ho qualche dubbio per l'attrazione verso lo stesso sesso...beh ci sarebbero tante altre riflessioni in merito ma lo studio mi chiama
Ultima modifica di il Ven 8 Feb 2008 - 16:54 - modificato 1 volta.
Cry_Cry- Numero di messaggi : 30
Età : 32
Occupazione : Studentessa\sognatrice
Classe : IIB
Data d'iscrizione : 28.11.07
L' idea platonica dell' amore:una questione comune
Salve a tutti. Non capisco come sia possibile che mi si sia cancellto l' intervento che avavo scritto in precedenza: io e il computer non andiamo proprio d' accordo. Trovo davvero interessante l' intervento di Nino; personalmente il Simposio tra i pochi dialoghi scritti da Platone che ho avuto modo di leggere è quello che ho più gradito e che ha catturato la mia attenzione. Io penso che il mito dell' androgino sia attualissimo:l' uomo ha bisogno di sentirsi completo. Ammiro come venga dato per scontato da Aristofane e gli altri conviviali l' amore omosessuale e omoerotico che era addirittura considerato importante per la formazione dei fanciulli.Concordo pienamente con la teoria di Platone che l' amore non è altro che la ricerca del bello.Infatti sono del parere che l' amore non sia un sentimento ma piuttosto è un' azione che si compie, una fase che caratterizza una persona, alcuni sostengono che l' amore sia una relazione ma io non sono d' accordo;cercherò di rendere la mia idea con una metafora:l' amore è una malattia: l' amante è il malato e gli sternuti, la tosse sono le premure che l' amante offre all' amato( forse potevo dare un' immagine più gradevole, ma non mi viniva in mente niente!).Credo che sia un bene ragionare su certe cose che spesso diamo per scontato: penso che la filosofia in questo ci sia di grande aiuto.
Devo dire che Nino è riuscito a esternare al meglio la sua personalità nell' intervento che ha pubblicato; emerge la sua caratteristica migliore che è la spontaneità che spero si mantenga appunto in Nino per sempre.
Ps: magari la roba che la gente sniffa fosse solo filosofia Sarebbe la felicità di Socrate!
Devo dire che Nino è riuscito a esternare al meglio la sua personalità nell' intervento che ha pubblicato; emerge la sua caratteristica migliore che è la spontaneità che spero si mantenga appunto in Nino per sempre.
Ps: magari la roba che la gente sniffa fosse solo filosofia Sarebbe la felicità di Socrate!
Rachele R- Numero di messaggi : 24
Età : 32
Localizzazione : Mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : 2B
Data d'iscrizione : 29.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
Io non credo che l'amore ai tempi di Platone non sia tanto differente dal nostro.Oggi giorno vi sono solo i sogni romantici delle bambine quattordicenni,che immaginano ancora di trovare il loro "principe azzurro"(come raul bova & company)oppure si fanno trasportare dai sensi che inducono in loro un falso sentimento d'amore verso una persona perdendo la razionalità e si trovano sconvolte e turbate,per questo il sentimento che per loro è amore viene definito distruttivo.Io stesso ancora non ho trovato una risposta a cosa è l'amore e non sò neanche se qualcuno potrà mai darmela ma sicuramente non è questo.
Sò perfettamente che questo intervento è molto discutibile da parte vostra ma l'ho scritto consapevolmente
Sò perfettamente che questo intervento è molto discutibile da parte vostra ma l'ho scritto consapevolmente
Raffaele- Numero di messaggi : 76
Età : 32
Localizzazione : Trecastagni
Occupazione : Studente forzato
Classe : 1°B classico
Data d'iscrizione : 30.11.07
Risposta a Raffaele
Caro Raffaele che non hai trovato una risposta a cos'è l'amore l'avevamo intuito ma consolatati perchè non sei l'unico.In ogni caso credo che(come sempre)tu non abbia capito quello che intendevo con "perdita della razionalità",non intendo i sensi bensì una forza che ti avvolge,ti pervade,non ti lascia via di scampo(la ricerca dell'altra metà).Certo all'inizio i sensi contano molto ma in seguito lasciano spazio a qualcosa di più profondo che sinceramente non sò cosa sia.Distruttivo quindi nel senso che non puoi fare finta che non ci sia,non puoi decidere di non cercare ciò di cui hai bisogno.E comunque i sogni delle bambine quattordicenni sono il primo passo verso la ricerca dell'amore(di certo non lo è Raul Bova anche se molto carino )
Ultima modifica di il Ven 8 Feb 2008 - 16:55 - modificato 1 volta.
Cry_Cry- Numero di messaggi : 30
Età : 32
Occupazione : Studentessa\sognatrice
Classe : IIB
Data d'iscrizione : 28.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
scusa io sono una quattordicenne e lo sei stato anche tu... certo che mi piace raoul bova ma non lo considero certo il mio principe azzurro... so benissimo che non lo incontrerò mai e che comunque non sarebbe minimamente interessato a me!! Non sono così stupida da crederlo... potrebbe crederlo mia cugina di 10 anni... Io se mai mi innamorerò sarà di una persona che posso toccare e vedere non di un bamboccio che fa varie facce davanti alla cinepresa...
Enrica- Numero di messaggi : 68
Età : 30
Localizzazione : san giovanni la punta
Occupazione : sognare...
Classe : I B
Data d'iscrizione : 03.02.08
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
perchè generalizzare???!non tutte sono incapaci di distinguere la realta' dalla finzione!!!!Raffaele ha scritto:Io non credo che l'amore ai tempi di Platone non sia tanto differente dal nostro.Oggi giorno vi sono solo i sogni romantici delle bambine quattordicenni,che immaginano ancora di trovare il loro "principe azzurro"(come raul bova & company)
p.s.i sedicie nni non sono poi così diversi dai quattordicenni!!!!
martina- Numero di messaggi : 70
Età : 30
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : V a
Data d'iscrizione : 19.12.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
chiedo scusa:SEDICENNI
martina- Numero di messaggi : 70
Età : 30
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : V a
Data d'iscrizione : 19.12.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
certo non è che posso fare citare tutti i nomi quindi non posso far altro che generalizzare ma solo il fatto che mi contesti questo vuol dire che ho ragione io
Raffaele- Numero di messaggi : 76
Età : 32
Localizzazione : Trecastagni
Occupazione : Studente forzato
Classe : 1°B classico
Data d'iscrizione : 30.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
ma su quali basi affermi che sono solo le quattordicenni a sognare il principe azzurro???
martina- Numero di messaggi : 70
Età : 30
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : V a
Data d'iscrizione : 19.12.07
'nsomma...
certo che passare da Platone a Raoul Bova...
Giancarlo_Samperi- Numero di messaggi : 157
Età : 34
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : nihilfacens vita natural durante
Classe : la mia, modestamente, non è acqua
Data d'iscrizione : 15.12.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
ma è stata una generalizzazione certo non posso mettere tutte le annate:undicenni,dodicenni,tredicenni,quattordicenni,quindicenni, e cosi via tu che dici??e poi ha ragione gianca dovremmo tornare a Platone
Raffaele- Numero di messaggi : 76
Età : 32
Localizzazione : Trecastagni
Occupazione : Studente forzato
Classe : 1°B classico
Data d'iscrizione : 30.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
sono d'accordo anche io con giancarlo,ma non ho potuto fare a meno di difendere la categoria cui appartengo!!!
martina- Numero di messaggi : 70
Età : 30
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : V a
Data d'iscrizione : 19.12.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
il fatto che io contesti, così come fa martina, non vuol dire che hai ragione tu... vuol dire semplicemente che espongo la mia idea che è differente dalla tua!!! e poi pure le zitelle quarantenni sognano il principe azzurro...
Enrica- Numero di messaggi : 68
Età : 30
Localizzazione : san giovanni la punta
Occupazione : sognare...
Classe : I B
Data d'iscrizione : 03.02.08
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
si infatti tornate a Platone poverino che l'amico messo in ombra con raoul bova!! Questa era solo una piccola parentesi
Enrica- Numero di messaggi : 68
Età : 30
Localizzazione : san giovanni la punta
Occupazione : sognare...
Classe : I B
Data d'iscrizione : 03.02.08
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
scusate: l'avete messo in ombra
Enrica- Numero di messaggi : 68
Età : 30
Localizzazione : san giovanni la punta
Occupazione : sognare...
Classe : I B
Data d'iscrizione : 03.02.08
ONE MOMENT
Parentesi non molto sensata,aggiungerei.
Allora cerchiamo di reincanalare il dibattito sulla via maestra.
Raffa ha scritto:
Se hai questa concezione dell'amore adolescenziale moderno,ti posso assicurare che invece è agli antipodi con quella ellenistica.Si perchè questo "trasporto dei sensi" (che altro non è se non fisiologica esplosione ormonale)
allora veniva "guidato" dal maestro,che non insegnava al giovane solo astronomia e filosofia ,ma anche come cercare di controllare le proprie passioni.Oggi i ragazzi sono sentimentalmente allo sbaraglio:non parliamo con i genitori nè con altre persone con più esperienza della nostra;rinchiudiamo le nostre insicurezze sotto il lucchetto della privacy e le liberiamo ogni tanto,quando abbiamo bisogno di confidarci con amici/che del cuore,che possono anche volerci tutto il bene del mondo ma hanno la nostra stessa età ,quindi le nostre stesse problematiche, quindi non ne sanno nulla più di noi.E' come copiare un compito in classe dal compagno di banco:chi ci dice che il suo sia migliore del nostro???
Invece,confidarsi con una persona più matura è come copiare dal secchione della classe:a meno che uno non sappia manco leggere e trascrivere,non dovrebbe avere problemi
Con buona pace del signor Bova
Allora cerchiamo di reincanalare il dibattito sulla via maestra.
Raffa ha scritto:
Raffaele ha scritto:Io non credo che l'amore ai tempi di Platone sia tanto differente dal nostro.Oggi giorno vi sono solo i sogni romantici delle bambine quattordicenni,che immaginano ancora di trovare il loro "principe azzurro"(come raul bova & company)oppure si fanno trasportare dai sensi che inducono in loro un falso sentimento d'amore verso una persona perdendo la razionalità e si trovano sconvolte e turbate,per questo il sentimento che per loro è amore viene definito distruttivo.Io stesso ancora non ho trovato una risposta a cosa è l'amore e non sò neanche se qualcuno potrà mai darmela ma sicuramente non è questo.
Sò perfettamente che questo intervento è molto discutibile da parte vostra ma l'ho scritto consapevolmente
Se hai questa concezione dell'amore adolescenziale moderno,ti posso assicurare che invece è agli antipodi con quella ellenistica.Si perchè questo "trasporto dei sensi" (che altro non è se non fisiologica esplosione ormonale)
allora veniva "guidato" dal maestro,che non insegnava al giovane solo astronomia e filosofia ,ma anche come cercare di controllare le proprie passioni.Oggi i ragazzi sono sentimentalmente allo sbaraglio:non parliamo con i genitori nè con altre persone con più esperienza della nostra;rinchiudiamo le nostre insicurezze sotto il lucchetto della privacy e le liberiamo ogni tanto,quando abbiamo bisogno di confidarci con amici/che del cuore,che possono anche volerci tutto il bene del mondo ma hanno la nostra stessa età ,quindi le nostre stesse problematiche, quindi non ne sanno nulla più di noi.E' come copiare un compito in classe dal compagno di banco:chi ci dice che il suo sia migliore del nostro???
Invece,confidarsi con una persona più matura è come copiare dal secchione della classe:a meno che uno non sappia manco leggere e trascrivere,non dovrebbe avere problemi
Con buona pace del signor Bova
Giancarlo_Samperi- Numero di messaggi : 157
Età : 34
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : nihilfacens vita natural durante
Classe : la mia, modestamente, non è acqua
Data d'iscrizione : 15.12.07
Desiderio e Ragione
"La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisca la propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa: l’amore è desiderio fattosi saggio. L’amore non vuole avere, vuole soltanto amare. (...) Il male nasce sempre dove l'amore non basta".
HH (Hermann Hesse)
HH (Hermann Hesse)
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
L'Eros è desiderio
L'amore di cui parla Platone nel Simposio è Eros, non altro genere d'amore. Nel dialogo tra Diotima e Socrate emergono tre definizioni di Eros, che si completano e superano progressivamente:
Eros è desiderio di possedere il bene per sempre
Eros è desiderio di generare e partorire nel bello.
Eros è desiderio di immortalità.
Eros è desiderio di possedere il bene per sempre
Eros è desiderio di generare e partorire nel bello.
Eros è desiderio di immortalità.
Parafrasando Socrate (Platone)
Sarebbe davvero bello, Yorick, se la sapienza fosse in grado di scorrere dal più pieno al più vuoto di noi ...
HH
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Re: L'idea platonica dell'amore:una questione comune
Nel mito della caverna di Platone l'amore è interpretato dalla persona che riesce a farti uscire dalla caverna o come il percorso che ti porta a vedere la luce,ma il dolce stil novo ha preso anch'esso spunto da Platone o sbaglio??
Raffaele- Numero di messaggi : 76
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