Gaudeamus igitur

Premettendo che la mia vuole essere una semplice ipotesi,provo a dare una risposta circa il motivo per cui Seneca parli di cause "materiali"dell'ira.L'ira identifica generalmente un vizio umano,la cui controparte è la saggezza.Ora,gli dei rappresentano una sorta di "saggezza perfetta",che mai osa spingersi all'ira.Peraltro spesso l'ira scaturisce da una necessità del singolo di affermare se stesso e le proprie idee,nella misura in cui non gli è consentita certezza alcuna.Così,mentre le divinità sovrastano il mondo con le loro certezze,l'uomo cerca di procacciarsele e di affermarle sugli altri.Quindi le cause si potrebbero definire materiali in virtù del fatto che esse si riferiscono al problema che ognuno ha nei rapporti non solo con gli altri,ma anche con se stesso.Esse interessano la "materia" di questo mondo.
Okkey,adesso contradditemi

Non ci ho capito un'acca!
HH

Deborah, guarda che hai dimenticato un paio di righi! Eravamo arrivati a "quicquid aliud aut corpori ..."!
Quanto al resto, ci sono un paio di cose che non vanno bene, ma prima traduci i due righi precedenti!
HH

Secondo me,Seneca attribuisce all'ira solo cause materiali per il semplice fatto che l' uomo non è maligno per natura,l' uomo infatti non nasce adirato!Il genere umano si corrompe,e quindi prova sentimenti non perfettamente inclini alla propria natura,nel momento in cui viene a contatto con le "cose" del mondo!!Qualche filosofo correggetemi se sbaglio,direbbe che il mondo è materia e dunque tutto cio' che nel mondo è materia!!!L' uomo deturpa la sua natura venendo a contatto con il mondo,ma questo è inevitabile!Inoltre il genere umano umano per istinto di sopravvivenza desidera rimanere nel mondo,ma questo lo porta a soffrire(a provae ira ad es).Questa non è una contraddizione??Non c' è un po' di Leopardi in questo???

non la traduco perchè non voglio togliere la sorpresa agli altri utenti.
mi tengo per me la gioia della traduzione

PaoloChiavator ha scritto: non la traduco perchè non voglio togliere la sorpresa agli altri utenti.
mi tengo per me la gioia della traduzione

Bravo tienitela per te.
HH

Roberta Lo Fiego ha scritto:Secondo me,Seneca attribuisce all'ira solo cause materiali per il semplice fatto che l' uomo non è maligno per natura,l' uomo infatti non nasce adirato!Il genere umano si corrompe,e quindi prova sentimenti non perfettamente inclini alla propria natura,nel momento in cui viene a contatto con le "cose" del mondo!!Qualche filosofo correggetemi se sbaglio,direbbe che il mondo è materia e dunque tutto cio' che nel mondo è materia!!!L' uomo deturpa la sua natura venendo a contatto con il mondo,ma questo è inevitabile!Inoltre il genere umano umano per istinto di sopravvivenza desidera rimanere nel mondo,ma questo lo porta a soffrire(a provae ira ad es).Questa non è una contraddizione??Non c' è un po' di Leopardi in questo???

Dico, ma ti pare orario di stare sul forum??????
HH

Effetivamente era un po' prestino,ma mi è venuta l' idea in quel momento....comunque potrebbe essere giusta come interpretazione??'

Dunque, vediamo un po’. Provo a dare una traduzione dal terzo rigo. Alloooora:
Qualunque altra cosa che o al corpo o all’animo abbia arrecato un danno, spinge la mente insana ai lamenti. Ma tutte queste cose rappresentano l’inizio e la causa (lett. plurale): moltissimo conta (lett. "può") l’abitudine, che se è frequente alimenta il difetto. Certo è difficile correggere (lett. mutare) la natura e non è possibile (lett. “è lecito”) cambiare gli elementi di coloro che nascono, una volta che essi si siano fusi (“semel mixta” lett. “una volta fusi”);


Mai tradurre “vitium” con vizio. Non rende bene, “difetto” è molto più adatto.
In questo caso non conviene tradurre “gravis” come “pesante”. Anche se il significato non c’è nel vocabolario, si potrebbe rendere con “continua”, “frequente”, trattandosi di “consuetudo”.
Attenzione a "convertere", abbiamo tradotto cambiare ma qui c'è effettivamente una sfumatura in più. "Convertere" qui ha il senso di "riportare all'origine". Significa che, una volta che siamo nati, alcuni elementi caratteriali si mescolano dentro di noi in modo ormai definitivo. Però non lo so, dovrei chiederlo ... ad una prof. di Latino!
HH

Ma come la natura produce oggetti inclini all'ira,allo stesso modo sopravvengono molte cause capaci di produrre le stesse cose della natura:alcuni sono stati condotti a ciò da una malattia o da una menomazione dei corpi,altri dalla fatica o dalle veglie continue,dalle ansie notturne e dai desideri d'amore;ogni altra cosa che nuoce al corpo o allo spirito predispone la mente malata alle lamentele.Ma tutte queste cose sono principi e cause:può moltissimo la consuetudine/l'assuefazione che se è pesante alimenta il difetto.
Certamente è difficile cambiare la natura e non si può impastare la mistura degli elementi che si formano una volta per tutte,dei nascituri;ma anche per questo l'aver conosciuto è stato utile per sottrarre ai caratteri caldi il vino,che Platone ritiene debba essere negato ai fanciulli,e impedisce di animare il fuoco con il fuoco.
Nè certamente bisogna che siano riempiti di cibo:infatti i corpi si dilatano e con i corpi si gonfiano gli animi.Il lavoro li tenga in esercizio senza fatica perchè il calore deve essere diminuito non distrutto.

Ma come la natura rende alcuni inclini all’ira, così sopraggiungono molte cause, che possono lo stesso che la natura: alcuni spinse a questo la malattia o un difetto fisico, altri la fatica o l’insonnia incessante e le notti piene d’ansia e i desideri e gli amori; qualunque altra cosa abbia danneggiato il corpo o per l’anima, spinge la mente malata ai lamenti. Ma tutte queste cose sono gli inizi e le cause: moltissimo può l’abitudine, che se è frequente accresce il difetto. Certamente è difficile correggere la natura né è lecito, una volta fusi, cambiare gli elementi di coloro che nascono; ma in questo il sapere ( = la conoscenza) giovò per sottrarre alle indoli che facilmente si scaldano il vino, che Platone crede debba essere negato e vieta che il fuoco sia alimentato col fuoco. Neppure di cibo devono essere riempiti: infatti corpi si svigoriscono e gli animi si rammolliscono insieme al corpo. La fatica li tenga in esercizio oltre la stanchezza, affinché diminuisca, non affinché si consumi il calore e un eccessivo fervore li salassi. Anche i giochi si sono rivelati utili: infatti un piacere moderato rilassa gli animi e li mitiga.

Le vostre traduzioni somigliano troppo a quelle on-line. Ma io non mi preoccupo (cosa che invece dovreste fare voi). Le verifiche orali metteranno presto tutto a posto. Buona fortuna per le interrogazioni!
HH

se poi tu volessi osservarne gli effetti e i danni, nessuna peste peggiore è mai esistita per il genere umano. Vedrai stragi e veleni, reciproco squallore di colpevoli,rovine di città,perdizioni di tutti i popoli, teste messe all'asta sotto la civile asta dei capi, fiamme nascoste nelle case e non fuochi compressi entro le mura ma enormi spazi di regioni risplendenti di una fiamma nemica. Osserva le fondamenta di nobilissime città a malapena visibili: queste le ha distrutte l'ira.Osserva i tanti condottieri passati al ricordo come esempi di un cattivo destino: uno l'ha trafitto l'ira nel suo letto, un altro lo ha colpito dentro i sacri diritti di un banchetto, un altro lo ha straziato entro le celebri leggi e uno spettacolo di piazza, a un altro ha ordinato di offrire il sangue per l'uccisione del figlio, a un altro (ha ordinato) di tagliare la gola del re per mano di uno schiavo, a un altro di dilaniare le membra in croce


p.s. scusate il ritardo ma ho dovuto rieffettuare la registrazione