Gli Indifferenti - Moravia

Non ho Repubblica di oggi. Mi conservi l'articolo, perfavore? E comunque sull'arte morale mi sarebbe piaciuto sentire l'opinione dei ragazzi. Ma l'argomento non li ha appassionati. Forse ... era troppo difficile. Senti, facciamo così, discutiamocela noi ...
Marta Aiello - HH

Premetto che ci sono stata due ore per riprendere confidenza con il computer e le sue funzioni, dato che è da un'eternità che non lo uso ma adesso che ci sono finalmente riuscita, vorrei rispondere al quesito che è stato posto dalla nostra ADORATA ( ) prof.ssa Aiello. Per quanto riguarda Gli Indifferenti credo non sia affatto un'opera edificante in quanto la lettura non provoca nessun sentimento positivo e nessuno dei personaggi rispecchia un determinato valore o ideale. Al contrario si può solo provare del disgusto nei confronti della vita monotona dei personaggi e dell'ambiente a loro circostante (o almeno per quanto mi riguarda). Penso inoltre che la letteratura non debba essere edificante a tutti i costi, o almeno non deve esserlo esplicitamente, nel senso che (com'è accaduto anche nel caso de Gli Indifferenti) se il lettore riesce a trarne un insegnamento, vuol dire che la lettura dell'opera è davvero servita, mentre se non ci riesce, credo sia stata solo una perdita di tempo.

E dunque ci risiamo! Dice Regina in poche parole:
La letteratura DEVE INSEGNARE qualcosa, sennò non serve a niente.

E dunque, caro il mio Marziale, gentile signor Cecco Angiolieri, caro il mio Pietro Aretino, chiarissimo signor Guttuso, spettabili Led Zeppelin, egregio mr Marilyn Manson, madamigella Anais Nin, pregiatissimi Sex Pistols e ... oddio, sono davvero in troppi, ma ... grazie, no, non abbiamo bisogno di voi!
Scusate tanto, ma con l'arte voi non c'avete niente a che fare perché, perché ... date fastidio, dite cose brutte brutte brutte.
Troooooooppo brutte!
HH

Marta Aiello ha scritto:Cara Martina, cara Julieg etc. etc. voi che ne pensate? L'arte deve INSEGNARE qualcosa?
Cavolo, ma non vi basta che già ci siamo noi proff. a cercare di insegnarvi qualcosa????? Rispondete però nel topic de Gli Indifferenti, è quello dedicato a questa discussione.
HH

Secondo me l'arte non deve per forza insegnare qualcosa.. per prima cosa deve scaturire qualcosa: un sentimento , un'emozione , una reazione... . E le forme d'arte che scaturiscono subito secondo me sono la pittura e la fotografia. Senza andare molto lontano basta pensare ad una fotografia di quando eravamo piccoli..

Insegnare etimologicamente significa "lasciare il segno dentro". Se un'opera d'arte non "lascia un segno dentro", ha fallito il suo scopo, o meglio, non era un'opera d'arte. Il canone "immoralista" stilato dalla prof.ssa Aiello non mi convince molto. Come si fa a mettere assieme Cecco Angiolieri e quel tale lì, Manson? L'opera di Cecco Angiolieri è moralissima, un'opera morale mica è un'opera da educande! Ogni opera, come ogni gesto, può essere giudicato moralmente. Allo stesso modo può essere giudicato a prescindere dalla morale, ad esempio semplicemente misurando il metro, oppure studiando la tecnica. Quindi la morale non è tanto nell'opera, quanto nello sguardo del fruitore. In genere, i giovani solo alla ricerca di modelli, di esempi, di "insegnamenti", quindi è bene che abbiano un puro sguardo morale sulle opere d'arte, che amino gli eroi positivi e si identifichino con essi. Non credo sia molto saggio inquinare o distruggere questo sguardo morale, altrimenti quale sarebbe lo scopo didattico della letteratura e dell'arte? Tanto varrebbe bandirle dalle scuole.
Yorick

Bravo! Una cosa è l'opera! Altra cosa è lo sguardo di chi guarda l'opera!
Perfavore, Yorick, attento a quello che dici! Il tuo ragionamento fa acqua da tutti i lati.
HH

E perché mai?

In ogni caso: a tutti i forumisti, avviso, siamo sull'home page del sito della scuola: www.majorana-liceo.it !!!

Beh a parer mio l'arte prima di poter insegnare, deve innanzitutto suscitare in te delle emozioni. per esempio la lettura di poesie (o anche la musica)è un classico esempio di ciò. Provate a leggere una poesia di Leopardi lasciando peredere l'autore, il contesto storico,il pensiero, gli artifici letterari, vi sentirete di colpo trasportati in un altro mondo e la vostra voce sarà solo un lontano ricordo. Quando poi sarete tornati nella realtà potrete trarre giovamento o no dagli insegnamenti del poeta, potrete cogliere in positivo l'ottimismo del poeta, che lo porta a proclamare come valore più importante la solidarietà, la fratellanza tra gli uomini e farli infine vostri. Infondo se un autore non mi da innanzitutto emozioni, non attrae neanche la mia attenzione. Classico esempio Manzoni! Per me è un mattone..non mi ha trasmesso nulla e se per caso dal suo modo di pensare si poteva trarre qualche insegnamento io di sicuro non l'ho percepito! Questo comunque è solo un esempio letterario! Innanzi tutto l'artista (che sia i l poeta o il musicista o il filosofo...) mi deve sedurre, dopo mi deve insegnare!
Martina

Salve prof!
Oggi se si ricorda le avevo posto una domanda..la moralità è soggetiva?!?era rimandato al forum..ecco la domanda allora!

Ma se l'arte non suscita nell'animo qualcosa di positivo a che serve????L'arte, secondo me, non è solo perfezione stilistica ma qualcosa di più...e poi devo riconoscere che definire Marylin Manson "artista" come Cecco Angiolieri mi sembra assurdo...

Beh spesso e volentieri si parla di arte quando proprio non c'è la più piccola parte o testimonianza di questa..così anche per la moralità..è qualcosa di molto relativo benchè ci siano dei criteri sociali che ci portino a credere e a giudicare ciò che è turpe e ciò che invece non lo è..l'arte deve comunicare un messaggio che,non importa se è morale o no,è pur sempre un messaggio che l'artista sente il bisogno di comunicare;come quando scriviamo nel nostro diario segreto,scriviamo per il bisogno di comunicare i nostri sentimenti e le nostre azioni non pensando se queste siano giuste o sbagliate..non so magari mi sbaglio..

Bene, vedo che stasera cucina Yorick!!!
Allora vediamo ...
Prendete un’opera d’arte, mondatela e lasciate solo un’opera letteraria.
Aggiungete due cucchiai di emozione, 100 gr di messaggio, un pizzico di tecnica.
Dopo averlo privato dei semi, versate lo sguardo del lettore.
Mescolate bene a fuoco lento e, al primo bollore, spegnete e spolverate con una manciata di morale.
Adagiate il composto su una teglia e guarnite con 150 gr di arte didattica sgocciolata.
Disponete sul forum e servite ben caldo.
A tavola, si mangiaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!
Marta Aiello - Hirundo Hiberna

prof si è data alla cucina ???

Non io! Salerno ha fatto il minestrone. Ha messo insieme di tutto un po'.
HH

Se proprio devo dire la mia Manson...mi trasmette solo...un nauseante senso di vomito....( è un opinione personale...) Definirlo...artista...forse...è un atto di generosità estrema...

Dove eravamo rimasti? Alloooooooooooora, la domanda è:
l’arte deve essere morale?
Deve cioè contenere un messaggio?
Il messaggio che l’arte veicola deve essere positivo, edificante, in una parola: MORALE?

Personalmente sono convinta che la letteratura, se un dovere ce l’ha, ha quello di essere letteratura e che più in generale l’arte debba essere arte.
Ma allora, parlando di tutte le forme espressive, cos’è che fa la qualità dell’arte?
Ho per fermo che l’arte si debba giudicare coi criteri dell’arte, criteri intrinseci voglio dire. Criteri che non possono essere quelli che presiedono al giudizio morale.

Dire che L’ARTE DEVE INSEGNARE qualcosa è esattamente come dire che la VITA DEVE INSEGNARE qualcosa. Sempre la vita insegna se abbiamo la capacità di imparare, sempre la complessità del reale contiene messaggi da decodificare. E che siano morali o immorali, la vita se ne infischia.
Marta Aiello - Hirundo Hiberna
P.S. Sono d'accordo con tutti voi, Marilyn Manson è da vomito a schizzo!

cris ha scritto:Beh spesso e volentieri si parla di arte quando proprio non c'è la più piccola parte o testimonianza di questa..così anche per la moralità..è qualcosa di molto relativo benchè ci siano dei criteri sociali che ci portino a credere e a giudicare ciò che è turpe e ciò che invece non lo è..l'arte deve comunicare un messaggio che, non importa se è morale o no,è pur sempre un messaggio che l'artista sente il bisogno di comunicare;come quando scriviamo nel nostro diario segreto,scriviamo per il bisogno di comunicare i nostri sentimenti e le nostre azioni non pensando se queste siano giuste o sbagliate..non so magari mi sbaglio..

La morale è relativa. Al tempo, al luogo. L'arte è relativa al tempo e al luogo? Cris dice di sì.
Dunque, vediamo se ho capito:
- L'opera d'arte deve essere MORALE.
- La MORALE è 1) soggettiva; 2) relativa al tempo e allo spazio in cui si sviluppa e solo a quel tempo e a quello spazio.

Dunque un'opera può essere considerata artistica in un certo periodo e poi magari non più. Ma allora come giustificare i grandi classici dell'arte? Perché un dipinto di Raffaello ci sembra ancora un'opera d'arte a distanza di secoli?
Domanda insistente:
Siete sicuri che un'opera d'arte per essere giudicata tale deve essere MORALE?
Mi sembrate tutti pazzi....
HH

Perfavore, potreste tutti quanti versare 1,50 Euro a Chantal Di Maria di IIB domani? Non possiamo inziare ad addobbare il Locus se non abbiamo un centesimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
HH
Hirundo Hiberna
Marta Aiello

Cari amici,
a mio avviso all'arte, come alla vita, NON COMPETONO le categorie di morale o immorale. L'ARTE NON DEVE INSEGNARE, ma se vuole PUO'. E' poi il lettore, lo spettatore, l'ascoltatore che decide se il messaggio che un film, una canzone, un libro veicolano è morale o no, se vale la pena di assumerlo a modello Ma la vita è tutto il bene e tutto il male, e noi osservandola, scegliamo da che parte vogliamo stare, chi o cosa intendiamo prendere a modello, ma essere morale non compete alla vita che è e deve essere TUTTO. Con questa questione sempre vecchia e sempre nuova, vi ringrazio e DICHIARO CHIUSO IL TOPIC.
HH