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Messaggio  KatolaZ Gio 20 Dic 2007 - 20:29

Beh, in realta' non ho mai amato i forum (preferisco di gran lunga le mailing list). E sarei anche un po' fuori luogo (non essendo uno studente o un docente della vostra scuola).
Mi ha invitato Hirundo Hiberna, con la quale condivido la pervicacia e l'insolenza nel voler rimanere anche durante l'inverno, la tenacia nel resistere alle folate di vento, anche a quelle che spazzano via i nidi delle rondini, e la certezza cieca nel fatto che se una rondine rimane allora non e' davvero inverno ;-)

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Messaggio  Hirundo Hiberna Gio 20 Dic 2007 - 23:06

Su sollecitazione dell'amico Ing. Enzo Nicosia, vera stella e sicura promessa della Facoltà di Ingegneria di Catania, vorremmo discutere con voi di Linux e Software Libero. Attendo dunque che il nostro Katolaz ci fornisca gli elementi della discussione.
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Messaggio  KatolaZ Ven 21 Dic 2007 - 17:45

Su sollecitazione dell'amico Ing. Enzo Nicosia, vera stella e sicura promessa della Facoltà di Ingegneria di Catania, vorremmo discutere con voi di Linux e Software Libero. Attendo dunque che il nostro Katolaz ci fornisca gli elementi della discussione.

Est modus in rebus. Il problema e' che spesso me lo dimentico..... :-)
(Tengo a precisare che il fatto che io sia un Ing. e' puramente incidentale e non significativo, e puo' essere pertanto trascurato tranquillamente, senza remore. Se fosse significativo lo sarebbe solo per le (molte) caratteristiche negative che questo "titolo" implica :-) )

Si', in realta' sono qua perche' mi piacerebbe discutere con voi di Cultura Libera, di Sapere Libero ( e liberato), di Software Libero, di condivisione delle conoscenze, di cooperazione nella produzione, nella diffusione e nella fruizione del sapere.

Perche'? Per confrontarmi su questo argomento con altre persone, per capire quanto e cosa si sa di quello che e' successo negli ultimi 10 anni grazie anche alla diffusione di Internet, del World Wide Web e dei cosiddetti "nuovi media" in genere. Per comprendere se, e quanto, e' necessario ed utile fare informazione o contro-informarzione in merito.

Mi piacerebbe sapere cosa ne sanno i teenager (io ho smesso di esserlo non tantissimo tempo fa, a dire il vero) di Wikipedia, del Progetto GNU, di Creative Commons, di Open Access, di GPL, di GNU/Linux, e dei principi che li legano assieme indissolubilmente. In due parole, delle iniziative portate avanti in diversi ambiti per la ri-liberazione del sapere e per la ri-valorizzazione della condivisione e della partecipazione, impegnata e consapevole, come strumento per la produzione e lo scambio di conoscenza.

Vi sembrano paroloni ? Allora torniamo sulla terra, e partiamo con un esempio concreto. Che ne sapete e che ne pensate di Wikipedia ? E del modello di sviluppo che ci sta alla base, e che consente a chiunque di partecipare alla stesura delle pagine di una "libera enciclopedia universale" ?

E soprattutto, che ne pensano i vostri docenti del fatto che usate Wikipedia? Ho sentito un sacco di commenti allarmanti e preoccupati di insegnanti che non ammetono che i loro studenti citino Wikipedia, o che la usino, perche' a loro modo di vedere e' "facilmente falsificabile, imprecisa, non autorevole".

Cominciamo da qui :-) (E chissa' se arriveremo mai alla conclusione che le fughe di Bach, un paesaggio alpino, il teorema di pitagora e l'algoritmo di quick sort hanno in comune piu' cose di quanto si possa immaginare....)

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Messaggio  Chantal Di Maria Ven 21 Dic 2007 - 18:58

Comincio col dire che non ne capisco molto e che di tutte quelle parole strane che hai detto ho capito i verbi le congiunzioni e wikipedia!!Cosa ne penso di quest'ultimo?Penso sia molto utile e che faciliti la diffusione del Sapere, come lo hai chiamato tu.
Per quanto riguarda il rapporto wikipedia-professori posso dire che i miei non si allarmano se sanno che ho preso info da internet anzi mi invogliano a farlo con le giuste misure.Che ne penso del condividere il sapere?Ma l'idea non mi dispiace perchè più gente sa più ci si può confrontare e quindi si può migliorare più facilmente e velocemente.Posso chiederti perchè lo chiami "libero" sapere??che intendi per libero?


Ultima modifica di il Ven 21 Dic 2007 - 22:00 - modificato 1 volta.
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Messaggio  CapaMatta Ven 21 Dic 2007 - 21:08

Che dire, Wikipedia sembra essere il primo passo verso una liberalizzazione generale del sapere, dove ognuno puo attingere e aggiungere le proprie conoscenze. E' un po lo specchio della societa odierna, un mondo in continuo mutamento e aggiornamento.
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Messaggio  KatolaZ Ven 21 Dic 2007 - 22:40

Che dire, Wikipedia sembra essere il primo passo verso una liberalizzazione generale del sapere, dove ognuno puo attingere e aggiungere le proprie conoscenze. E' un po lo specchio della societa odierna, un mondo in continuo mutamento e aggiornamento.

In realta' questa "liberalizzazione generale del sapere" che per te sembra cosi' scontata, non e' per nulla lo specchio della societa' odierna...... Viviamo in un mondo in cui i brevetti, l'uso deviato del copyright, la legislazione sulla diffusione e copia di contenuti musicali e cinematografici (e voi ne dovreste sapere qualcosa..... ;-) ) rendono la fruizione della cultura e della conoscenza *molto* difficile, e sottoposta a leggi di mercato che riducono la produzione intellettuale al livello di merce e il sapere al livello di oggetto di scambio e di ricatto.....

Il modello proposto, ad esempio, da Wikipedia abbatte la diferenza tra fruitori e produttori di conoscenza, differenza sulla quale si e' basato fino ad oggi il sistema del copyright, e mette tutti sullo stesso piano, autori, editori e fruitori, almeno dal punto di vista della *responsabilita'*.

Chi e' il "proprietario" (e quindi il responsabile) del contenuto di una pagina di Wikipedia ? Colui che l'ha creata ? Tutti coloro che hanno contribuito all'edizione ? E chi ne fruisce, lo fa solo in modo passivo o diviene co-responsabile (attivo) nel processo di creazione e diffusione della conoscenza?

Io mi chiedo anche se sia lecito parlare di "proprieta' " per beni immateriali quali sono le conoscenze, le idee e le opere d'ingegno......

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Messaggio  KatolaZ Ven 21 Dic 2007 - 22:55

Chantal Di Maria ha scritto:Posso chiederti perchè lo chiami "libero" sapere??che intendi per libero?

Perche' lo chiamo "libero sapere" ? A dire il vero e' strano che si debba specificare, al giorno d'oggi, la differenza tra saperi *liberi* e saperi *non liberi*. La conoscenza, per secoli, e' stata libera, nel senso proprio del termine: utilizzabile, fruibile, comunicabile.

Negli ultimi due secoli abbiamo preso la cattiva abitudine di cominciare pian piano a fare a meno di alcune di queste liberta', nonostante non fosse necessario farlo. Il sistema del copyright, ad esempio, limita la liberta' di utilizzo e diffusione delle opere letterarie. Cosi' come il sistema dei brevetti limita e riduce la liberta' di utilizzo e miglioramento delle acquisizioni in campo scientifico e tecnologico. Cosi' come la legislazione attuale limita e riduce l'accesso, l'uso e la diffusione di materiale musicale (e' per questo che scaricate la musica da e-mule, in fondo....). Cosi' come le licenze della maggior parte del software proprietario ne limitano e riducono le possibilita' di uso, copia, redistribuzione, anche per uso personale (e' per questo che scaricate i giochi da e-mule, in fondo....).

E' questo il motivo per cui parlo di ri-liberare la cultura e la conoscenza: siamo in un mondo in cui esse non sono libere, e non ce ne rendiamo nemmeno conto......

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Messaggio  Chantal Di Maria Sab 22 Dic 2007 - 0:51

Dunque secondo te tutelare significa privare di libertà?Perche secondo te viene piano piano meno la libertà di sapere(ammesso sempre che questi termini siamo adeguati)?Forse oggi si specula su tutto ma ci sarà un motivo...perchè lo scrittore decide di mettere il copyright?Per tutelare le sue idee?forse perchè gli interessano più i soldi che il fatto che il suo libro venga conosciuto da tutti?Chi ci guadagna dai diritti d'autore oltre che l'autore?forse ci sono degli equilibri dietro che se incrinati andrebbero a cambiare l'economia!Il fatto stesso che la legislazione, come hai detto tu, limita e riduce accesso, diffusione ed uso di molti tipi di materiale, è indicativo.non lo so eh...magari tutto ciò non c'entra niente!
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Messaggio  Giovanni T. Sab 22 Dic 2007 - 16:24

KatolaZ ha scritto:
Mi piacerebbe sapere cosa ne sanno i teenager (io ho smesso di esserlo non tantissimo tempo fa, a dire il vero) di Wikipedia, del Progetto GNU, di Creative Commons, di Open Access, di GPL, di GNU/Linux, e dei principi che li legano assieme indissolubilmente. In due parole, delle iniziative portate avanti in diversi ambiti per la ri-liberazione del sapere e per la ri-valorizzazione della condivisione e della partecipazione, impegnata e consapevole, come strumento per la produzione e lo scambio di conoscenza.

Sono davvero felice che in questo forum si parli di un argomento a me molto caro come il mondo del "sapere libero". Sono un utente GNU/Linux da anni. Peccato che con la diffusione del p2p(vedi emule e simili...)tali concetti rimangono astratti, soprattutto per i non addetti ai lavori: tutto è gratis, sia The Gimp che Adobe Photoshop CS, per fare un esempio.
Purtroppo, nonostante la diffusione dell'informatica come requisito di lavoro o come integrazione con la società, sempre meno gente sa che il suo PC ha un hardware oltre al logo WindowsXP che si ritrovano a computer acceso.
Per quanto riguarda Wikipedia, sono un suo attivo sostenitore e non credo che i professori, che solitamente non si interessano molto a questo campo, possano poterlo vietare a causa della scarsa attendibilità delle fonti.
Ad oggi Wikipedia utilizza un sistema abbastanza sicuro, soprattutto per tutelare quelle voci a rischio.
E non sono neanche contrario ai brevetti. C'è gente che ci vive sul proprio creato. E le donazioni o il supporto agli utenti in difficoltà non sempre rappresentano una buona forma di guadagno.

Mi complimento con la professoressa Aiello per l'ottima iniziativa.

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Messaggio  Kristosky Dom 23 Dic 2007 - 20:39

KatolaZ ha scritto:Mi piacerebbe sapere cosa ne sanno i teenager (io ho smesso di esserlo non tantissimo tempo fa, a dire il vero) di Wikipedia, del Progetto GNU, di Creative Commons, di Open Access, di GPL, di GNU/Linux, e dei principi che li legano assieme indissolubilmente.

Per quello che ne so io:

- Wikipedia è un'enciclopedia interattiva e virtuale totalmente gratuita, rilasciata con licenza GPL (cioè modificabile dagli utenti a loro piacimento purchè ne rispettino i credits e le linee basilari). Di conseguenza, è affidabile solo al 90%.

- Progetto GNU, non so cosa sia.

- Creative Commons, se non sbaglio, è una licenza sui diritti d'autore, che avverte se quell'opera è liberamnte distribuibile, se bisogna obbligatoriamente citarne gli autori, o se non è disribuibile nemmeno in minima parte.

- Open Access, buio totale.

- GPL, credo di aver già detto sopra cos'è.

- GNU/Linux è un Sistema Operativo freeware, quindi scaricabile gratuitamente, sempre aggiornato da programmatori sparsi per tutto il mondo (e per quello che ne mi riguarda, anche migliore di Windows).

Non escludo che abbia sbagliato tutto, quindi prego il caro Katolaz di chiarirmi meglio le idee Razz
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Messaggio  Yorick Dom 23 Dic 2007 - 21:46

KatolaZ ha scritto: La conoscenza, per secoli, e' stata libera, nel senso proprio del termine: utilizzabile, fruibile, comunicabile. Negli ultimi due secoli abbiamo preso la cattiva abitudine di cominciare pian piano a fare a meno di alcune di queste liberta', nonostante non fosse necessario farlo.

Beh, questa tesi è quanto meno molto discutibile, per non dire senza dubbio errata.
In verità, il sapere intellettuale e tecnico nella storia è stato quasi sempre affare di pochi, gelosamente custodito all'interno di sette, scuole chiuse, monasteri, corporazioni. Questa custodia del sapere in mano a pochi ha diverse motivazioni, le principali sono che il sapere era ritenuto sacro perché di origine divina e che il sapere è ritenuto una forma di potere. L'idea illuministica (già presente nell'illuminismo sofistico) che il sapere debba essere diffuso il più possibile è legata all'idea che il sapere è potere (che quindi in democrazia deve essere distribuito tra i più). Questa idea, contrariamente a quanto sostiene Katolaz, è stata prepotentemente diffusa proprio negli ultimi due secoli, durante i quali si è assistito ad una distribuzione generale di conoscenze che ha portato ad uno sviluppo incredibile di invenzioni tecniche, alla scomparsa dell'analfabetismo ecc. E' vero che negli ultimi tempi questa fiducia incondizionata nel fatto che la diffusione del sapere sia di per sé benefica è venuta meno, ma per ragioni del tutto evidenti. Ad esempio, sarebbe migliore del nostro un mondo in cui tutti, ma proprio tutti, fossero in grado di costruirsi una bomba atomica in casa? Quindi credo che la questione della necessità di diffondere o no il sapere sia molto più complessa rispetto a come è stata posta nell'intervento di risposta a Chantal Di Maria.

Per quanto riguarda Wikipedia, il suo pericolo più subdolo è che presentandosi sotto forma anonima e collettiva, dia l'idea che ciò che viene detto in ogni voce sia il risultato o di un compromesso tra varie tendenze o della più pura neutralità. Ovvero, Wikipedia non è immune dall'inganno tipico della tecnica in genere, quello di presentarsi come strumento innocuo che può essere usato bene o male, mentre invece la tecnica stessa è essenzialmente volontà di potenza e di prevaricazione. Non è un caso che Wikipedia con la sua tentacolare diffusione prevarichi su altre forme di sapere, meno tecniche (ovvero meno babeliche) e che stia ormai quasi fagocitando la rete.

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Messaggio  Rodja Gio 27 Dic 2007 - 1:00

Yorick scrive : ''Sarebbe migliore del nostro un mondo in cui tutti, ma proprio tutti, fossero in grado di costruirsi una bomba atomica in casa?''
Professore, ma ci sta forse dicendo che è bene che si diffonda solo un determinato tipo di conoscenza ? Sta forse dicendo che il sapere va limitato a ciò che è comunemente ritenuto non "dannoso" ? Secondo lei non è migliore un mondo in cui si possa curare il cancro con un'iniezione fatta a casa propria ? La distinzione tra un sapere "buono" e uno "cattivo" mi ricorda molto la Santa Inquisizione e l'indice dei libri proibiti.
Forse che i più grandi dittatori non hanno tenuto sotto il loro giogo intere nazioni, negando loro il sapere, facendo loro credere quello che era, a loro parere, giusto che credessero ?
L'occultamento del sapere non è giustificabile.
Tutti hanno la possibilità di compiere azioni grandemente dannose per il genere umano. La scelta riguardo il compierle oppure no va al di la conoscenza individuale.
Tutti dovrebbero avere il diritto di sapere come costruire una bomba atomica.
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Messaggio  KatolaZ Gio 27 Dic 2007 - 14:18

Alessandro Salerno ha scritto:
Per quanto riguarda Wikipedia, il suo pericolo più subdolo è che presentandosi sotto forma anonima e collettiva, dia l'idea che ciò che viene detto in ogni voce sia il risultato o di un compromesso tra varie tendenze o della più pura neutralità. Ovvero, Wikipedia non è immune dall'inganno tipico della tecnica in genere, quello di presentarsi come strumento innocuo che può essere usato bene o male, mentre invece la tecnica stessa è essenzialmente volontà di potenza e di prevaricazione. Non è un caso che Wikipedia con la sua tentacolare diffusione prevarichi su altre forme di sapere, meno tecniche (ovvero meno babeliche) e che stia ormai quasi fagocitando la rete.

Yorick

Quindi secondo te sarebbe auspicabile un sapere parziale, fazioso, limitato, centellinato al popolo in opportune dosi da una *casta* di sapienti che decidono cosa e' bene che la massa sappia e cosa e' meglio nasconderle. Questa mi sembra davvero una visione verticistica e oligarchica della cultura e del sapere, ne converrai.

La proposta di wikipedia e' diversa, nella forma e nella sostanza. Non si tratta di *nascondere* gli autori al giudizio del pubblico, ma di consentire ad un pubblico vasto, vastissimo, di diventare autore, senza sottostare ai regimi e agli interessi delle sette editoriali, che non pubblicano per il gusto della cultura ma per quello, molto piu' terreno e contingente, del denaro. E chi, come me, ha il pallino di entrare ogni tanto in libreria, se ne sara' reso conto.

La sfida di wikipedia e' di esportare in tutti gli ambiti del sapere un sistema di validazione della qualita' della produzione culturale che funziona da secoli in ambito scientifico e tecnologico: l'edizione basata su revisione e correzione di pari.
Si tratta di riaffermare in maniera netta e chiara la necessita' che il sapere diventi davvero di tutti e che a tutti rimanga accessibile. Che non resti soltanto nelle mani di chi lo puo' comprare e di chi lo puo' produrre, con moneta sonante, come si trattasse di sacchi di juta o di tonnellate di carbone.

Quando poi mi riferisco al "sapere libero" dicendo che cosi' e' stato fino agli inizi dell'800, penso ai carteggi degli scienziati e dei filosofi illuministi, penso all'enciclopedia, penso alla cooperazione e alla libera circolazione della conoscenza che era pane quotidiano per gli scienziati, gli studiosi, i filosofi. E' vero che la conoscenza non era aperta a tutti, ma non per motivazioni di carattere tecnico o tecnicistico, ma per ragioni sociali ed economiche.
Resta il fatto che i matematici non dovevano pagare royalties a nessuno per leggere i manoscritti dei loro colleghi. E se compravano un libro, pagavano le spese di stampa, dopo di che potevano ricopiarlo infinite volte, a loro piacere, e diffonderlo.

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Messaggio  KatolaZ Gio 27 Dic 2007 - 14:41

Kristosky ha scritto:
Non escludo che abbia sbagliato tutto, quindi prego il caro Katolaz di chiarirmi meglio le idee Razz

Non siamo qua per decidere chi ha sbagliato, e mettere i voti :-)
Wikipedia e' grosso modo quello che dici tu. La licenza con la quale vengono distribuiti i contenuti di wikipedia non e' la GPL ma la GNU Free Documentation License.

Per quanto riguarda GNU/Linux, non e' un sistema operativo *freeware*, ma un Software Libero. E c'e' una enorme differenza tra i due termini.
Col termine freeware si indica soltanto del software che e' possibile scaricare gratuitamente ed utilizzare, altrettanto gratuitamente, per un determinato periodo di tempo (Esempio: Acrobat Reader o WinZip)

Il software libero e' cosa diversa. Un software viene detto libero se vengono riconosciute, a colui che ne viene in possesso, quattro liberta' fondamentali:

0) liberta' di utilizzare il software per qualunque scopo
1) liberta' di studiare il funzionamento del software e di modificarlo, adattandolo alle proprie necessita'
2) liberta' di distribuire copie del software
3) liberta' di distribuire copie modificate del software

Le liberta' 1 e 3 richiedono, naturalmente, l'accesso al codice sorgente del software, dove con "codice sorgente" si indica il formato adatto ad apportare modifiche al software stesso.

Negli ultimi anni si e' fatta una gran confusione tra Software Libero e software OpenSource: quest'ultimo garantisce all'utente soltanto l'accesso ai sorgenti del codice, a volte assieme alle liberta' 1 e 3 (cioe' quelle di modificare il sorgente e di ridistribuire copie modificate), ma con diverse limitazioni sull'uso e sulla redistribuzione.

Il concetto di Software Libero nasce ad opera di Richard Stallman, un ricercatore del MIT di Boston. Fu lui a coniare il termine Free Software (tradotto in italiano Software Libero) e ad iniziare un progetto per la realizzazione di un intero sistema operativo basato su Software Libero. Tale progetto si chiamo' GNU, acronimo ricorsivo per GNU is Not Unix, e tutto il software sviluppato per quel progetto venne rilasciato sotto licenza GNU GPL (General Public License), una licenza che garantisce le quattro liberta' fondamentali enumerate prima e impone inoltre che tutte le versioni modificate vengano rilasciate con la stessa licenza.

Ma 'sto post e' diventato troppo lungo: in seguito parleremo di Commons e di OpenAccess, sempre che ci siano almeno un paio di voi interessati alla cosa.....

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Messaggio  Yorick Ven 28 Dic 2007 - 0:38

KatolaZ ha scritto:
Alessandro Salerno ha scritto:
Per quanto riguarda Wikipedia, il suo pericolo più subdolo è che presentandosi sotto forma anonima e collettiva, dia l'idea che ciò che viene detto in ogni voce sia il risultato o di un compromesso tra varie tendenze o della più pura neutralità. Ovvero, Wikipedia non è immune dall'inganno tipico della tecnica in genere, quello di presentarsi come strumento innocuo che può essere usato bene o male, mentre invece la tecnica stessa è essenzialmente volontà di potenza e di prevaricazione. Non è un caso che Wikipedia con la sua tentacolare diffusione prevarichi su altre forme di sapere, meno tecniche (ovvero meno babeliche) e che stia ormai quasi fagocitando la rete.

Yorick

Quindi secondo te sarebbe auspicabile un sapere parziale, fazioso, limitato, centellinato al popolo in opportune dosi da una *casta* di sapienti che decidono cosa e' bene che la massa sappia e cosa e' meglio nasconderle. Questa mi sembra davvero una visione verticistica e oligarchica della cultura e del sapere, ne converrai.

Scusami Katolaz, non capisco secondo quale logica da ciò che ho affermato io puoi inferire ciò che hai inferito. Io ho solo detto che Wikipedia è uno strumento con un enorme limite, che va conosciuto e considerato, altrimenti si corre il rischio di farsi agire dallo strumento, anziché agire con lo strumento. Cerchiamo di ragionare, faccio un esempio un po' bizzarro; ma per far intendere il mio punto di vista è molto calzante. Ammettiamo che all'epoca delle scoperte copernicane esistesse Wikipedia. Ammettiamo che Copernico intendesse pubblicare la sua scoperta dell'eliocentrismo all'interno di una voce wikipediana dal titolo "sistema dell'universo". Appena pubblicata la sua voce, in cui spiegava che è meglio supporre che la Terra ruoti attorno al Sole, piuttosto che il Sole attorno alla Terra, "democraticamente" la maggioranza dei suoi pari (ovvero astronomi del suo tempo) sarebbe intervenuta massicciamente a correggere quell'insano errore, che sarebbe stato ritenuto una follia, un'amenità, una sciocchezza. Il povero Copernico non avrebbe avuto il tempo di modificare la sua voce, che una massa critica enorme di persone l'avrebbe riportata alla conoscenza più diffusa e comune. Così la Wikipedia cinquecentesca sarebbe stata per tanto tempo in errore, fino a quando per altre vie il buon Copernico non fosse riuscito a far passare la sua idea. Dico queste cose non per attaccare Wikipedia, che uso e faccio usare ai miei studenti, ma per ragionare sulle cose senza dare nulla per scontato, e perché poi so bene che sapere libero non significa sapere vero, e la democrazia non è mai stato un buon criterio per giudicare della verità. Semmai, è vero il contrario: è la verità che rende liberi.

Il problema dell'anonimato in Wikipedia è enorme, tanto è vero che "Knol", la concorrente di Google a Wikipedia, ancora agli esordi, elimina l'anonimato. E' molto importante sapere chi è il soggetto che propone il testo di una voce, perché la conoscenza ha una componente soggettiva ineliminabile, ed è sempre necessario tenerne conto. E' così che funziona l'ermeneutica, ovvero la scienza dell'interpretazione. Cioè, la conoscenza dei contenuti, non può essere scambiata per la costruzione di una cattedrale, dove ognuno porta un mattone e non è importante chi l'abbia portato, basta che la struttura non crolli.

Per quanto riguarda l'impatto massiccio di Wikipedia sulle ricerche in rete, è un problema pure da considerare, ma più facile da arginare. Qualunque ricerca seria in rete non deve arrestarsi a vedere cosa dice Wikipedia, il che, purtroppo, moltissimi inesperti, tra cui tanti studenti, fanno. Questi sono due punti di discussione da me suscitati e sui quali vorrei confrontarmi con voi, senza che siano elusi troppo facilmente.

Saluti
Yorick
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Messaggio  KatolaZ Ven 28 Dic 2007 - 13:46

Alessandro Salerno ha scritto:

Il problema dell'anonimato in Wikipedia è enorme, tanto è vero che "Knol", la concorrente di Google a Wikipedia, ancora agli esordi, elimina l'anonimato. E' molto importante sapere chi è il soggetto che propone il testo di una voce, perché la conoscenza ha una componente soggettiva ineliminabile, ed è sempre necessario tenerne conto. E' così che funziona l'ermeneutica, ovvero la scienza dell'interpretazione. Cioè, la conoscenza dei contenuti, non può essere scambiata per la costruzione di una cattedrale, dove ognuno porta un mattone e non è importante chi l'abbia portato, basta che la struttura non crolli.

Per quanto riguarda l'impatto massiccio di Wikipedia sulle ricerche in rete, è un problema pure da considerare, ma più facile da arginare. Qualunque ricerca seria in rete non deve arrestarsi a vedere cosa dice Wikipedia, il che, purtroppo, moltissimi inesperti, tra cui tanti studenti, fanno. Questi sono due punti di discussione da me suscitati e sui quali vorrei confrontarmi con voi, senza che siano elusi troppo facilmente.

Secondo me l'anonimato non ha nulla a che vedere con l'ermeneutica. E non e' nemmeno l'elemento essenziale di Wikipedia, come ho gia' detto piu' volte. Tu apprezzi l'esecuzione di una composizione di Mozart anche se non conosci i nomi di tutti i 100 elementi dell'orchestra, e la tua interpretazione, le emozioni suscitate in te, il *messaggio* della composizione sono correlati semmai alla armonia con cui quelle 100 persone suonano assieme, e non al fatto che il primo violino si chiami Lucio Sempronio e che ai timpani ci sia Caio Marcello. Potresti anche non sapere che quella che sta suonando, in quel momento, e' la Filarmonica di Berlino, piuttosto che l'Amatoriale di Viggiu', e provare le stesse sensazione, arrivare allo stesso *messaggio*.

Inoltre, se l'esecuzione delle composizioni per orchestra di Mozart fosse appannaggio esclusivo della Filarmonica di Berlino, e di nessun'altra orchestra al mondo, la tua interpretazione del messaggio di Mozart sarebbe irrimediabilmente legata all'interpretazione offerta solo e soltanto dalla Filermonica di Berlino.

Se avessi i nomi degli autori accanto ai contributi di Wikipedia, cosa ci sarebbe di diverso? Semplicemente saresti portato a considerare piu' vero ed attendibile il contributo del Delegato del Tribunale della Santa Inquisizione piuttosto che quello dello sonosciuto Niccolo' Copernico, scienziato. Ma non e' un gran passo avanti, e non c'e' molta differenza, IMHO.

Credo, e lo ripeto, che la rivoluzione di Wikipedia non stia nell'anonimato, ma nel cambio di prospettiva che propone ad autori e fruitori: diventano entrambi corresponsabili nella produzione di conoscenza e di informazione, e questa e' una rivoluzione vera e propria. La sfida che lancia il modello cooperativo e' quella di non fermarsi a leggere una pagina della Treccani e a considerarla vera per il solo fatto che sta in un librone ben rilegato con su scritto "Treccani", ma piuttosto di usufruire della sorgente informativa in maniera responsabile e cosciente, con l'occasione di diventare autori in funzione delle proprie capacita' e conoscenze, e non solo del proprio cognome o della locazione geografica.

Non dico che i metodi democratici costruiscono la Verita', ma sono fermamente convinto che bisogna dare a tutti, democraticamente, l'opportunita' di partecipare alla costruzione della verita' (il che poi, proprio dal punto di vista ermeneutico, e' un principio essenziale: la verita' frutto dell'interpretazione soggettiva, del coinvolgimento personale, emotivo, fisico e psicologico del soggetto valutante nell'evento da valutare).

Per quanto riguarda la consultazione di piu' fonti, siamo d'accordissimo. Non credo che ci si debba MAI E POI MAI fermare alla prima ricerca. Ma questo non ha nulla a che vedere con Wikipedia. Wikipedia e' UNA delle risorse disponibili. In Rete, e fuori dalla Rete, ce ne sono tantissime altre, e c'e' il rischio che lo studente (o il docente) poco accorto preferiscano fermarsi alla definizione di Wikipedia (o alla ricerca effettuata da Google, altra potenziale piaga del Web) piuttosto che cercare conferme, smentite, approfondimenti altrove. Ma questo comportamento non dipende dal *mezzo* (il Web, Wikipedia, Google piuttosto che la Treccani e la Biblioteca Zelantea) bensi' dalla coscienza e dalla maturita' di chi lo usa.

Il problema e' inoltre che, spessissimo, le *altre* risorse non sono liberamente fruibili, e l'accesso ad esse (come nel caso della stessa Treccani) e' subordinato alle possibilita' economiche del fruitore. Dunque, non solo e' la Treccani a decidere chi scrive sulla Treccani, ma il mirabile Istituto stabilisce anche il prezzo della conoscenza che produce, segnando implicitamente il limite tra chi puo' accedervi e chi non se lo puo' permettere.

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Messaggio  Yorick Ven 28 Dic 2007 - 23:48

KatolaZ ha scritto:
Non dico che i metodi democratici costruiscono la Verita', ma sono fermamente convinto che bisogna dare a tutti, democraticamente, l'opportunita' di partecipare alla costruzione della verita'.

Questa tua posizione non mi trova per nulla d'accordo, perché la verità non si costruisce, ma si scopre e si scopre attraverso l'attività filosofica. In ambito scientifico posso concordare sul fatto che le "verità" si costruiscono e poi si abbandonano quando non servono più, dal momento che le scienze contemporanee sono ormai delle mere tecniche.

Per quanto riguarda gli altri punti del tuo ultimo intervento, mi sento di dire quanto segue:
l'esempio dell'orchestra non è molto calzante, in quanto gli esecutori sono dei ripetitori di un contenuto già dato, essi lo possono variare in minima parte. Eppure gli intenditori sono proprio interessati a sapere se quel brano sarà suonato da una certa filarmonica o da un'altra, o magari (andiamo a un caso più semplice) se Chopin è stato suonato da Godowski o da Scarpini. Quindi il tuo esempio è un po' un boomerang.

Passando ad un altro campo, ad esempio la critica filosofica o la storiografia, non so proprio come si possa fare senza sapere chi ha scritto un determinato articolo, da quale scuola proviene, cos'altro ha scritto, ecc. Quando si consulta una voce banale di enciclopedia si può anche fare a meno di conoscerne l'autore, ma mettiamo di dover consultare una voce tremendamente complessa come "Gesù", "cristianesimo", "Platone", "morale", "fascismo", se non so chi ha scritto quella data voce, parto sfavorito, mi manca un "pregiudizio" fondamentale e i "pregiudizi" sono importantissimi in ermeneutica, e soprattutto è importantissimo conoscerli.

Quello che scompare, in Wikipedia, è proprio il soggetto vivente. A me questo non piace affatto. Il soggetto vivente tende a scomparire nella civiltà occidentale già con l'affermarsi della scrittura (ben lo aveva compreso Platone), che di per sé può essere anonima, e a maggior ragione rischia di scomparire in internet. Per questo ho deciso di aprire un forum di discussione molto legato a una particolare realtà concreta (la mia scuola) per questo raccolgo con piacere il tuo invito a prenderci un caffé insieme e continuare a discutere di presenza. Spero che il confronto su questo topic ritorni presto sul software libero, lasciando ad altro ambito il confronto sul "sapere libero". O le due cose sono troppo strettamente connesse?
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Messaggio  KatolaZ Sab 29 Dic 2007 - 5:14

Alessandro Salerno ha scritto:Spero che il confronto su questo topic ritorni presto sul software libero, lasciando ad altro ambito il confronto sul "sapere libero". O le due cose sono troppo strettamente connesse?

Sono molto, molto connesse, IMHO. E comunque, continui a puntare il dito su un'aspetto di Wikipedia che e', a mio parere, soltanto marginale, come l'anonimato.
Se gli autori di wikipedia si firmassero, rispettando il tuo diritto ad utilizzare un pregiudizio per la valutazione dell'attendibilita' o del valore di una fonte, saresti piu' contento ?

Bene: Knol risolvera' probabilmente questo "problema", imponendo agli autori di firmarsi, ma la sostanza della rivoluzione che ci sta attorno non cambia, perche' non dipende dall'anonimato ma dalla centralita' della collaborazione e della cooperazione: i fruitori diventano per la prima volta corresponsabili della produzione e nella divulgazione del sapere. Questa e' la novita' che sta dietro la scrittura collaborativa, anonima o *firmata* che sia. Ed e' la stessa novita' che sta dietro al concetto di Software Libero e di Creative Commons. E sono tutti concetti molto legati a quello di sapere libero (io lo chiamo "liberato"), anche se a te la cosa a quanto pare non piace :-) Se questa disquisizione (o invasione di campo?) ti da' fastidio possiamo limitarci a parlare soltanto di Software Libero, di OpenAccess, di Creative Commons: sono qui soprattutto per questo.

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Messaggio  Hirundo Hiberna Sab 29 Dic 2007 - 14:47

E' arrivato il momento del caffè, mi pare. Venite a prenderlo da me, ma poi tiratevi la porta!
Scusate, vi siete accorti che gli studenti sono scomparsi?
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Messaggio  Yorick Lun 7 Gen 2008 - 22:03

Questo argomento di discussione viene momentaneamente chiuso. Sarà successivamente riaperto, magari sotto altra forma, con nuove sollecitazioni di Katolaz (alias ing. Nicosia) che ringraziamo.
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