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Tortura e pena di morte

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Messaggio  Vincenzo Gio 13 Dic 2007 - 22:12

Vivremmo in un mondo perfetto o quasi se le condanne e le leggi che le regolano fossero, prima di tutto, applicate a norma e, in secondo luogo, adatte.
La gente deve avere paura, altrimenti si trasforma in un branco di bestie anarchiche prive di qualsiasi remore e prive di qualsiasi coscienza. Ed è evidente che chi dovrebbe tenere le redini di tutto sia lo Stato, dato che non ci sappiamo autogestire. Ed è altrettanto evidente che lo Stato non fa paura. L’esempio più eclatante è ciò che periodicamente succede negli stadi: bestie che si scannano a vicenda… e quando non possono farlo, perché sono intrappolati ognuno nelle rispettive gabbie, attaccano le forze dell’ordine che vengono mandate a farsi ammazzare con solo un manganello in mano rischiando che qualche bomba-carta esploda loro in mezzo alle gambe.
Può mai fare paura lo Stato se tratta le bestie da macello con i guanti di velluto?! Uno o due tornelli non hanno risolto il problema e i posti identificati con i nomi dell’abbonato potrebbero tranquillamente far risalire alle bestie a cui appartengono se proprio non possono alzare un dito su di loro…ma sono tutte fuori a fare i tamarri.

-Articolo 5 (Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani)
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione
crudeli, inumani o degradanti.

Passiamo al fulcro del discorso: tortura e pena di morte.
In classe discutevamo sull’esempio limite di un pedofilo. Come credo si sia capito che, a mio parere, non tutti quelli che il mondo definisce “umani”, sono tali. Semplice: se sei uomo, ragioni e non fai cazzate (e non tiriamo in mezzo la storia della morale, perché ci sono cose che fanno schifo anche senza morale), se non sei uomo, sei una bestia e fai cazzate…e se l’hai fatta pure grossa –come il pedofilo- non ti posso mettere in carcere a vita a spese mie e di coloro a cui hai rovinato la vita, no! Smetto di considerarti uomo e allora i bellissimi diritti umani, non valgono più…E come si fa con i cani quando ti sporcano i tappeti, ti strofino il muso sull’oscenità che hai fatto. Ma quando lo fai a un cane ti dispiace e ci stai male, in fondo che ha fatto?? Il tappeto si lava…una ferita come quella inflitta dal pedofilo non si cancella. E allora? Tortura…e pena di morte solo nel caso in cui non siano più posti nei carceri –al posto dell’indulto-. Al diavolo i diritti…evidentemente lui non li conosceva i diritti umani:

-Articolo 4 (Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani)
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù
e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Mi dispiace per Beccaria ma ci scommetto la testa: non ci sarà più un solo cretino che scaglierà anche una sola pietra su un poliziotto allo stadio. Si arriverebbe ad avere un numero irrisorio di crimini secondo me…e allora non sarà più necessario il macello delle bestie nei carceri. Sarà solo il pensiero di un 17enne ma quante persone sono morte perché non è stato punito un solo criminale come si deve?
Ma come non si può costruire uno Stato ideale, non si può costruire uno stato in cui è ammessa la tortura…soprattutto dopo il falso moralismo che c’è…
La seconda guerra mondiale ci ha reso troppo indulgenti.
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Tortura e pena di morte Empty USA docent

Messaggio  Yorick Gio 13 Dic 2007 - 22:37

Negli USA c'è la pena di morte e la tortura è stata di recente reintrodotta (con il Patriot Act), eppure si tratta del paese occidentale più violento, con altissime percentuali di omicidi, rapine, stupri, disordini. E' vero però che da noi lo Stato, quando non è del tutto assente, è lassista e questo, insieme ad altre cause, sta producendo un incrudelirsi e incattivirsi dei rapporti civili. In ogni caso, l'ordine sociale che dipendesse solo dalla repressione e dalla paura della repressione, sarebbe un ordine debolissimo e tremendo. Che i delinquenti, anche i peggiori, abbiano delle garanzie inviolabili, è una garanzia per tutti. Ci mette niente un potere autoritario a sospendere i "diritti umani" di un Vincenzo qualsiasi, solo perché è un oppositore politico o un libero pensatore fatto passare per "criminale", "terrorista", "pedofilo". Non sarebbe la prima volta nella storia, no? Socrate era accusato di empietà e di traviare i giovani e dovette bere la cicuta. Pensaci, Vincenzino...


Ultima modifica di il Gio 13 Dic 2007 - 23:31 - modificato 1 volta.
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Tortura e pena di morte Empty Lo scopo della pena

Messaggio  Hirundo Hiberna Gio 13 Dic 2007 - 23:27

Se nello Stato Italiano si applicassero esattamente e soprattutto in tempi fisiologici le leggi che ne regolano la vita civile, della pena di morte non ci sarebbe bisogno, tanto più che la sua applicazione altrove ha rivelato la sua inadeguatezza a scoraggiare azioni che minano la sicurezza sociale. Una cosa è la garanzia dei diritti umani, fondamento di ogni democrazia, altra cosa è il garantismo che troppo spesso anzicché costituire l’atto forte di una democrazia avanzata, rimane l’atto debole di una democrazia inerte che affonda nelle pastoie del relativismo.
C’è un aspetto nell’opera di Cesare Beccaria sul quale non ho la sensazione che vi siate soffermati e cioè: quale deve essere lo scopo della pena?
Due sono le cose: o la pena che viene inflitta a chi delinque è utile, o la pena non ha senso di esistere. Ma utile a cosa? Nei vostri interventi in classe, l’idea per lo più condivisa era che la pena deve servire a punire. E’ la ragione per cui avete sostenuto che anche la tortura è utile: perché serve a far soffrire chi si è macchiato di un atroce misfatto.
Ma io ve lo chiedo ancora: QUALE DEVE ESSERE LO SCOPO DELLA PENA?
Marta Aiello - Hirundo Hiberna


Ultima modifica di il Ven 14 Dic 2007 - 17:41 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Hirundo Hiberna Ven 14 Dic 2007 - 17:34

WASHINGTON - Il New Jersey ha abolito la pena di morte diventando il primo stato americano che ha soppresso la pena capitale per legge da quando venne ripristinata nel 1976 dalla Corte Suprema.
14 Dicembre 2007

Se persino in America iniziano ad abolirla, non vi viene il sospetto che sia quanto meno un po' ... dèmodèe?
Marta Aiello - Hirundo Hiberna
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Messaggio  Rodja Sab 15 Dic 2007 - 0:23

Vincenzo dice :La gente deve avere paura, altrimenti si trasforma in un branco di bestie anarchiche prive di qualsiasi remore e prive di qualsiasi coscienza.
...
Quest'affermazione lascia un po' interdetti.
Di certo il mondo non è perfetto e non vedo come potrebbe mai esserlo con l'utilizzo della tortura e del terrore.
I regimi e le dittature si basano su questi presupposti.
Non le repubbliche o le democrazie.
La violenza, che che ne dica Machiavelli non è mai giustificabile come strumento di governo.
Capisco lo sdegno e l'indignazione che fanno parlare Vincenzo, come sono d'accordo che il suo furore sia più che giustificato, ma attenzione, mai bisogna credere che esista qualcuno che sia immeritevole di vivere.
Non è cosa che spetti a nessuno, decidere che qualcuno viva oppure no, è appunto per questo che gli assassini vengono puniti.
Altrimenti sarebbe come tornare alla legge del taglione.
Viviamo in una società civile, che vuole lasciare anche a chi ha commesso delle empietà la possibilità di redimersi.
Emblematico è a tal proposito il caso di Stan Tookie Williams, il quale, fondatore di una banda criminale e poi condannato alla pena di morte, si è poi pentito, ha conosciuto la redenzione e ha scritto molti libri che esortano alla non violenza e alla risoluzione pacifica delle controversie, cosa che gli è valsa anche un nobel per la pace. Ciò nonostante è stato comunque ritenuto immeritevole di vivere e ucciso nel braccio della morte del carcere di San Quentino.
Chi è dunque che si può dire in grado di decidere chi deve vivere o morire?
E' ingenuo pensare che esistano i buoni e i cattivi.
Non parlo in un'ottica cristiana, in quanto io in prima persona sono ateo, ma secondo quanto suggerisce la logica e il buon senso.
La criminalità aumenta se è la mentalità della gente ad essere criminale.
Il punto quindi è che non bisogna uccidere e torturare i criminali per poi farne dei martiri, ma fare capire come quei crimini siano perversi e disumani e come il perpetrarli ci avvicini sempre più alle bestie.
L'uomo non nasce malvagio, lo diventa.
Scegliamo di non essere assassini.
Diciamo no alla pena di morte
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Messaggio  CapaMatta Sab 15 Dic 2007 - 0:29

Vincenzo ha scritto:La gente deve avere paura, altrimenti si trasforma in un branco di bestie anarchiche prive di qualsiasi remore e prive di qualsiasi coscienza. Ed è evidente che chi dovrebbe tenere le redini di tutto sia lo Stato, dato che non ci sappiamo autogestire. Ed è altrettanto evidente che lo Stato non fa paura.

Lo stato non deve far paura, Vincenzo, perche noi stessi siamo lo stato.
Come dice il Prof.in uno stato che propugna un regime di terrore, verrebbero a mancare i diritti fondamentali dei singoli.
Beccaria scrisse: "Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio."
Il nostro grado di (presunta) civiltà ha permesso a tutti gli uomini di avere dei diritti fondamentali, una persona che contravviene alle leggi merita punizioni adeguate.
La legge è uguale per tutti (lasciando perdere i "potenti" che sono al di fuori delle sue restrizioni ) e allo stesso modo i diritti sono validi tra tutti allo stesso modo.
Un assassino, uno strupatore, spezza delle vite, rovina anche le vite delle famiglie, dei parenti, degli amici, ma chiunque ordini la pena capitale nei loro confronti sarebbe il committente di un altro delitto. Nessuno ha il diritto di spegnere una vita umana per quanto gravi possano essere le azioni compiute.
Parlando nella violenza negli stadi, credo sia tutta un'altra storia, in Inghilterra il problema dei tifosi violenti era davvero grave, ed è stato risolto senza l'uso della pena capitale o di torture autorizzate dallo stato.
Nel mondo, sono sempre meno quegli stati in cui rimane in vigore la pena di morte, questa è una grande dimostrazione di rispetto per la vita e personalmente ne vado fiero.
QUALE DEVE ESSERE LO SCOPO DELLA PENA?
Considerando i piccoli reati, il riformario, il carcere affiancati a programmi di riabilitazione dovrebbero far in modo che, dopo il lasso di tempo passato in prigione, la persona che ritorni in liberta non commetta più reati.
Nel caso di un ergastolo però, le sofferenze del detenuto sono elevate (per quanto posssano essere meritate), poiche non avra piu la possibilita di essere libero, e passera tutto il suo tempo, nel rimorso, ripensando all'errore che ha commesso e che ha posto fine alla sua vita da uomo libero.
Nella realta in cui viviamo pero, l'applicazione delle leggi, la finalità della pena, il metro di giudizio, non sempre seguono quei volori etico-morali che si sono presi come modello da seguire.
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Messaggio  Deborucciah Sab 15 Dic 2007 - 0:38

QUANTE VOLTE LA PENA DI MORTE VIENE INFLITTA CON L'ASSOLUTA CERTEZZA DEL DELITTO?
Pietro Verri,che scrive intorno al '700 di un problema ancora molto attuale,sosteneva che spesso la pena di morte viene eseguita sia nel caso in cui il delitto sia stato accertato in modo scientifico sia nel caso in cui esso sia presentato come probabile,col rischio che ad essere punito sia un innocente.Ma della tortura e della pena di morte si deve parlare anche in termini di crudeltà,indipendentemente dalle circostanze,continua Verri.Esse difatti sortiscono l'effetto di una violenza sull'uomo,costretto a fare a meno di prendere le difese di sè,divenendo traditore e accusatore di sè stesso,nel momento in cui,innocente,si dichiara colpevole.Cosa lo spinge a ciò?Il proprio istinto alla vita,la volontà,anche in casi estremi,di salvarsi dalle disumane torture a cui altrimenti andrebbe incontro.A cosa ha portato tutto questo?A nulla.La verità?Celata definitivamente.
QUAL è LO SCOPO DELLA TORTURA E DELLA PENA DI MORTE?
Mi richiamo ancora una volta al passato,nella convinzione che in esso affondino le radici dell'età presente,ed in particolare a Cesare Beccaria,il quale sosteneva ,e ciò poteva essere provato allora come oggi,che non importasse quanto fosse dura una pena,piuttosto quanto essa riuscisse a vivere nella memoria di chi era presente.La pena,cioè,non deve essere necessariamente violenta, ma deve essere sentita come una minaccia costante,evitando che si ripetano delitti simili.Essa deve quindi avere una valenza"educativa".
CON QUALE AUTORITà LO STATO O QUALUNQUE UOMO SI ARROGA IL POTERE DI PRIVARE UN SUO SIMILE DEL DIRITTO PRIMO E FONDAMENTALE DI OGNI ESSERE VIVENTE,QUELLO ALL'ESISTENZA?
Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo,sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità,e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,economica e sociale.
Per quanto vada compresa la vittima e chi,nelle veci di familiare,è coinvolta con lei nel reato,ciò non toglie che colpire col la morte l'artefice dello stesso reato significherebbe sovrapporre delitti su delitti.Credo inoltre che l'ormai smisurata quantità di reati che vengono compiuti quotidianamente sia forse uno dei sintomi della crisi della società moderna,che ha perso quasi di vista i valori della tradizione.
Articolo 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;consente,in condizioni di parità con gli altri Stati,alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Se lo Stato,ogni Stato,si dice contrario alla guerra,e,se guerra e pena di morte in qualità di violenze disumane camminano insieme,non mi spiego tale propenzione ad uccidere con cotanta leggerezza.Vorrei,in ultima analisi, aprire un discorso.parallelo a quello fin'ora condotto,relativo alla tortura che definirei "gratuita",esercitata contro innocenti.A cosa mi riferisco?Alle carceri segrete ovviamente.Di cui nessuno parla,forse prechè consapevole del fatto che a nessuno importerebbe..

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Messaggio  Yorick Sab 15 Dic 2007 - 0:49

Chi cita Beccaria, chi cita Verri, chi parla della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e chi riporta pezzi della Costituzione Italiana. Ma dico, siete impazziti? lol!

A proposito della domanda posta dalla Rondinella Infreddolita: la pena ha lo scopo di ristabilire lo squilibrio creato dal reo, ma il moderno socio-psico-pedagogismo ritiene che la pena sia sensata solo se rieducativa.

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Messaggio  CapaMatta Sab 15 Dic 2007 - 0:54

Deborucciah sono d'accordo con te su tutti i punti da te trattati, soprattutto nei richiami continui al passato, perche se noi oggi siamo qui, è perche abbiamo un passato.
Sulle carceri segrete non sono molto informato, occorre una ricerca tanto approfondita quanto difficile, dato che chi gestisce queste carceri non fa trapelare notizie con facilità.
La violenza "gratuita" è un dato di fatto, si veda lo scandalo degli ufficiali americani che hanno torturato e umiliato i prigionieri. Ma la violenza come si puo combattere?
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Messaggio  Deborucciah Sab 15 Dic 2007 - 0:58

Vuoi la verità?Non lo so..[b] Razz

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Messaggio  AdyD4MiSSUnZ Sab 15 Dic 2007 - 1:01

Non ti do tutti i torti, è vero che vivremmo in un mondo più o meno perfetto se le leggi e le condanne fossero applicate a norma, ma per quanto riguarda quell' "adatte" avrei qualche dubbio. Non sono per niente d'accordo con ciò che tu reputi adatto perchè lo è PER TE.
La gente non deve avere paura! La gente deve comprendere che ci sono delle leggi da rispettare; il problema è che nella nostra società le leggi è come se non ci fossero visto che non devono essere per forza rispettate, visto che nella maggior parte dei casi le autorità se ne infischiano e visto che nel nostro paese noi NON SIAMO TUTTI UGUALI!
E' ovvio che necessitiamo di un governo anche perchè i membri storti ci sono ovunque e senza qualcuno che li ferma vengono a crearsi questi gruppi di bestie anarchiche..ma non è questione di paura, il problema sta nel governo e nella società. Se ci sono bestie che si scannano a vicenda è perchè lo Stato non agisce, lo Stato si è tramutato in Destra e Sinistra, Fascismo e Comunismo, persone, e niente ideali! E come sempre solo tanta tanta ma tanta sete di soldi e potere!
Il problema della società è che con il tempo è diventata sempre più menefreghista, insensibile, stupida, ipocrita, violenta e ha perso la concezione dei veri valori. Quando accadono fatti spiacevoli la gente ascolta la notizia in radio o in tv facendo i soliti commenti "che vergogna" o "che schifo.." ma quando si parla dei fatti? Quelle persone si limitano a parole, soltanto parole, niente di più! Paradossalmente è finita a Verba, non Facta!
Le bestie da macello sono divenute tali perchè lo Stato se l'è presa comoda, indubbiamente, ma che senso ha abbassarsi al livello di queste bestie quando nella maggior parte dei casi basterebbe semplice rieducazione? Che senso ha comportarsi da bestie peggiori? Con quale scopo scusa? Ha ragione Beccaria, il modo migliore è quello di fare qualcosa di minimo ma continuo piuttosto che sfruttare qualcosa di forte una volta ogni mille mai.

-Articolo 5 (Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani)
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La pedofilìa è una malattia a livello psichiatrico che come le altre se passa ai fatti può provocare gravi danni agli altri; ora, non per giustificare i pedofili, non mi permetterei mai, ma questa gente è malata, spesso non è consapevole di ciò che fa!
Ho fatto una ricerca qualche mese fa e ho scoperto che esistono tre tipologie della suddetta malattia: latente, attiva e killer.
La prima si limita alle fantasie erotiche di ragazzini per cui i malati provono una passione "morbosa" nel vero senso della parola.
La seconda, quella attiva, è quella che passa alle violenze sia psichiche che fisiche ai bambini (uso di droghe o altre sostenze al fine di poterne abusare facilmente).
L'ultimo stadio è quello killer, dove abbiamo un pedofilo che gode giungendo ad assassinare la proprima vittima.
E' una cosa vergognosa, una cosa ripugnante, non ci sono dubbi, ma soprattutto ingiustificabile (anche se credo lo sia molto di più degli assassini da parte di gente normale visto che in quel caso non ci sono malattìe di mezzo), ma questa gente non è sicuramente contenta di essere affetta da una malattìa tanto grave nè può farci più di tanto dato che non esistono studi scientifici in grado di ritenere che una terapia di farmaci sia risolutiva.. la pedofilìa è una questione che secondo me dev'essere estromessa dalla pena di morte; qui ci vogliono cure psicologiche!
A parte che sulla questione pedofilìa c'è troppo da dire perchè anche qui non siamo tutti uguali..non dimentichiamo la chiesa e il Crimen sollicitationis..
Rispetto dei diritti umani..quando leggo il giornale o guardo il telegiornale resto sempre più disgustata..questa società non ha la più pallida idea di cosa siano i diritti umani..
-Articolo 4 (Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani)
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

E meno male! Ci manca solo che torniamo a fare gli errori degli antichi! Credo che un minimo di evoluzione c'è stata!
Non sono d'accordo per niente con la pena di morte; è un estremismo come tanti e con gli eccessi non si risolve nulla..
Vedo la pena di morte solo come extrema ratio.

P.S.
Fai una ricerca sul tasso di criminalità degli stati dove è stata abolita la pena di morte è vedrai come è sceso..(es. Canada)
P.S. P.S. http://www.peacelink.it/storia/a/2586.html

P.S P.S P.S.
Chiedo scusa laddove sono andata fuori post :p
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Messaggio  Hirundo Hiberna Sab 15 Dic 2007 - 1:30

Yorick ha scritto:Chi cita Beccaria, chi cita Verri, chi parla della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e chi riporta pezzi della Costituzione Italiana. Ma dico, siete impazziti? lol!

A proposito della domanda posta dalla Rondinella Infreddolita: la pena ha lo scopo di ristabilire lo squilibrio creato dal reo, ma il moderno socio-psico-pedagogismo ritiene che la pena sia sensata solo se rieducativa.

Yorick

Capisco bene la tua accusa di pedagogismo (io il pedagogismo lo detesto, fa troppo radical chic. Ma quello che dici me lo devo ripensare, colpa della mia inesistente impalcatura filosofica) tuttavia, per noi comuni mortali, ci puoi spiegare meglio gli elementi della tua riflessione (mi sembra davvero importante)? Nessuna pena ristabilisce l'equilibrio creato dal reo, in effetti.
HH
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Messaggio  CapaMatta Sab 15 Dic 2007 - 1:52

Marta Aiello ha scritto:
Capisco bene la tua accusa di pedagogismo (io il pedagogismo lo detesto, fa troppo radical chic. Ma quello che dici me lo devo ripensare, colpa della mia inesistente impalcatura filosofica) tuttavia, per noi comuni mortali, ci puoi spiegare meglio gli elementi della tua riflessione (mi sembra davvero importante)? Nessuna pena ristabilisce l'equilibrio creato dal reo, in effetti.
HH
Puo spiegare cosa si intende per pedagogismo?
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Messaggio  Martins Sab 15 Dic 2007 - 16:44

Io non sono d'accordo alla pena di morte...la pena per me deve ristabilire l'equilibrio...non creare di nuovo squilibrio con un altro reato. Uccidere è un reato, in qualsiasi caso....l'ergastolo è una pena più che giusta...hai violato in modo estremo i diritti di un tuo pari, allora in parte vengono violati anche i tuoi...Inoltre credo anche che il lavoro per i detenuti sia apportuno e giusto.
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Messaggio  Claudia pinki poffi! Dom 16 Dic 2007 - 13:51

considerando che in classe il discorso è stato aperto riferendosi ai casi estremi...
non credo che per tutti lo scopo del carcere sia quello di capire i propri errori o di pentirsi.Parlando di colui il quale deve scontare un ergastolo, non avrebbe alcun senso:non perchè la società non ne ricaverebbe nulla,quanto perchè questo presunto pentimento rimarrebbe qualcosa di puramente astratto!Facile dirsi pentiti o di nn voler ricomettere azioni brute,quando il mondo su cui si agisce è circoscritto alle sole mura del carcere(che tra l'altro ora come ora offre optional che lo rendono più confortevole di quanto serve).
Lo stesso carcerato può credersi pentito,ma la vera riprova sarebbe rimetterlo a piede libero.E dato che questo sarebbe del tutto inaudito,nel caso di un serial killer,di un mafioso e via dicendo, penso che la prigionia sia una forma di freno di tali individui e dunque protezione della società
Claudia pinki poffi!
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Messaggio  Hirundo Hiberna Mer 19 Dic 2007 - 1:25

L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.L'America, il paese che esporta la democrazia nel mondo, ricorre alla pena di morte. Oggi si è trovata però davvero in cattiva compagnia. Accanto all'Iran e alle peggiori dittature sparse per il mondo.


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Tortura e pena di morte Empty Mah, fate voi..

Messaggio  Vincenzo Mer 19 Dic 2007 - 2:30

Mi sa di finzione...di ipocrisia...sappiamo tutti che gli USA non sono i paladini della democrazia. Lo sappiamo, lo sanno e oltretutto non ne sono convinti, in primo luogo, nemmeno loro. E' tutta una finzione la moratoria sulla pena di morte. Anche nei paesi in cui, ufficialmente, la pena capitale è proibita ed è reputata dalla collettività una norma inumana, essa è praticata...così come alcune tecniche di tortura. Ma forse parlando di questo mi allontano dal fulcro della questione. Le carceri del mondo sono esse stesse luoghi di tortura. I più indifesi sono seviziati dalle orde dei più forti e le autorità se ne strafregano essendone, a volte, complici anch'esse. E' fuor di dubbio una realtà del genere anche se può essere più o meno diffusa qualora si parli di Italia, Usa, Argentina, Iran...
Rimane il fatto che, a mio parere, sia la pena di morte che le torture sono pratiche più utilizzate di quanto possiamo saperne noi comuni mortali. Ma è degli abusi che dobbiamo temere. Dobbiamo aver paura dell'assoluta "deviazione" mentale di alcuni ceppi più o meno diffusi di agenti che, seppur non compiendo personalmente atti del genere, assistono inerti e addirittura compiaciuti a sopprusi e violenze anche all'interno dei carceri. E chissà quanti luoghi tipo Alkatraz esistono...dove le "deportazioni" eliminano di fatto i detenuti...(ma forse è fantascienza...o forse ci propinano queste realtà come assurde potendo così agire liberamente).
Comunque distinguiamo...Rimango favorevole alla pena di morte per i crimini più efferati e quelli più vili e bassi...E poi, che la reclusione sia gravata da lavori forzati (come ha già detto qualcuno) o da torture fisiche, poco cambia: non si dovrebbe attuare una repressione indistinta su tutti i detenuti, come qualcuno ha capito; bisogna "punire con umanità" i crimini commessi da uomini...in caso contrario, bisgna punire le bestie senza prendere atto dei diritti che le stesse bestie per natura non possiedono...
Ma il mondo benevolo, caritatevole e ipocrita e la Chiesa (che riguardo a torture e uccisioni "putissi macari starisi muta") non accetterebbero mai qualcosa del genere...allora verranno illusi, come adesso e come sempre, e sarà fatto credere loro che le bestie non le ammazziamo (perchè NON ABBIAMO IL DIRITTO DI PRIVARE UN UOMO DELLA PROPRIA VITA...mischini), invece la gente muore sotto gli occhi del mondo senza un motivo e senza che nessuno abbia preso in considerazione i diritti che anch'essa possedeva...

MAH...fate voi...
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Messaggio  giuseppe Mer 19 Dic 2007 - 21:25

Secondo me non è giusta la pena di morte perchè anche se un uomo abbia ucciso qualcuno(e non sto difendendo le persone che lo fanno perchè sono solo dei mostri) è inutile che lo stato si abbassi al suo livello cioè ad ucciderlo anche perchè non tornerebbe in vita la vittimia quindi non ha senso...infatti ne abbiamo parlato oggi in classe cn la prof.Aiello abbiamo anche letto il giornale e quello che mi ha colpito è stata la reazione(parlo di un omicidio accaduto molto tempo fa e la vittima era una vecchietta che si chiamava Ruth Pelkie mi sembra e l'assasino,anche se nn si può credere ad una cosa di queste,era la quindicenne Paula Roose e se sto sbagliando qualcuno che lo sa lo dica)e appunto dicevo mi ha colpito la reazione del nipote della vecchietta che invece di andare contro l'assasino fece il contrario la difese infatti in lui scattò il meccanismo del perdono proprio perchè la quindicenne era stata condannata alla sedia elettrica secondo lui non era giusto che una minorenne fosse condannata a morte(giustissimo) comunque lui con questo suo atteggiamento difese tutti i casi come questo.


Ultima modifica di il Gio 20 Dic 2007 - 15:45 - modificato 2 volte.
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Messaggio  Hirundo Hiberna Mer 19 Dic 2007 - 23:16

giuseppe ha scritto:Secondo me non è giusta la pena di morte perchè anche se un uomo abbia ucciso qualcuno(e non sto difendendo le persone che lo fanno perchè sono solo dei mostri) è inutile che lo stato si abbassi al suo livello cioè ad ucciderlo anche perchè non tornerebbe in vita la vittimia quindi non ha senso...infatti nè abbiamo parlato oggi in classe cn la prof.Aiello abbiamo anche letto il giornale e quello che mi ha colpito è stata la reazione(parlo di un omicidio accaduto molto tempo fa e la vittima era una vecchietta che si chiamava Ruth Pelkie mi sembra e l'assasino,anche se nn si può credere ad una cosa di queste,era la quindicenne Paula Roose)e appunto dicevo mi ha colpito la reazione del nipote della vecchietta che invece di andare contro l'assasino fece il contrario la difese infatti in lui scattò il meccanismo del perdono proprio perchè la quindicenne era stata condannata alla sedia elettrica secondo lui non era giusto che una minorenne fosse condannata a morte(giustissimo) comunque lui con questo suo atteggiamento difese tutti i casi come questo.

Paula Roose?
Sei sicuro che, come dici tu, "né abbiamo parlato"?
Leggiti il topic REGOLE DEL FORUM please!!!!
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Mer 19 Dic 2007 - 23:23

Caro Giuseppe
forse non hai capito come funziona in questo forum...
qui VIGE la pena di morte ad ogni minimo errore grammaticale..Poco importa se dovuto a distrazione o ignoranza...A meno che non hai sette vite come i gatti,fa' attenzione d'ora in poi lol!

P.S. questo è l'altro lato della medaglia di avere dei prof dentro un forum!!
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Messaggio  Yorick Mer 19 Dic 2007 - 23:26

Giancarlo_Samperi ha scritto:Caro Giuseppe
forse non hai capito come funziona in questo forum...
qui VIGE la pena di morte ad ogni minimo errore grammaticale...

Mi hai fatto ridere da morire!
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Messaggio  Hirundo Hiberna Mer 19 Dic 2007 - 23:31

Giancarlo_Samperi ha scritto:Caro Giuseppe
forse non hai capito come funziona in questo forum...
qui VIGE la pena di morte ad ogni minimo errore grammaticale..Poco importa se dovuto a distrazione o ignoranza...A meno che non hai sette vite come i gatti,fa' attenzione d'ora in poi lol!

P.S. questo è l'altro lato della medaglia di avere dei prof dentro un forum!!

Pena di morte no ...
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Messaggio  Martins Gio 20 Dic 2007 - 17:35

E goditela...più che puoi Giancarlo...Magari...puoi anche chiedere...per aver fatto ridere i prof. uno sconto della pena..per gli errori grammaticali futuri!
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Messaggio  giuseppe Ven 21 Dic 2007 - 16:34

brava hai detto bene uno sconto di pena per gli errori futuri...perchè tutti sbagliano anche i prof.!!!!!!!!!1
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Messaggio  Giancarlo_Samperi Ven 21 Dic 2007 - 19:00

confido nello sconto della pena...
mi andrebbe bene pure un ergastolo
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