Seneca,Kant e Leopardi

Oggi pomeriggi mi sono ritrovata a studiare latino,italiano e filosofia..in particolare Seneca,Kant e Leopardi...apparentemente sembrerebbe che questi 3 personaggi non abbiano nulla in comune!Ovviamente i periodi storici in cui vivono sono diversi, così come le loro formazioni culturali e i loro campi di studio!Ma è davvero così???Questi 3 personaggi sono davvero tanto diversi??Io credo di no!!Se ci pensiamo bene ad un certo punto la riflessione dei 3 si sofferma sul concetto di tempo.Nel "De brevitate vitae" Seneca discute circa la falsa idea della brevita' della vita.Egli afferma che in realtà nn è la vita ad essere breve,ma l' uomo incapace di gestire il tempo che ci è dato di vivere.Quindi l' uomo è protagonista ed arbitro del tempo.Kant nella sua Analitica trascendentale afferma che il tempo è il tramite,il medium che collega le intuizioni sensibili alle 12 categorie.Il filofoso ritiene che lo spazio e il tempo non siano fuori di noi,ma dentro noi,quindi anche in questo caso l' uomo è protagonista.Inoltre Seneca nel primo brano del "De brevitate vitae" utilizza l'espressione SPATIA TEMPORIS,collegando così i concetti spazio-tempo proprio come Kant.E arriviamo a lui...Leopardi!Il poeta crede che esiste una verità immutabile,la consapevolezza di quest' ultima suscita nell' uomo una certa infelicità...ma qual' è questa verità immutabile???IL DIVENIRE.. e cosa è il divenire se non il susseguirsi del tempo???Non è bellissimo tutto cio'???E per noi uomini del 2008 cosa è il tempo???

Il tempo è il vedersi invecchiare in uno specchio, oggi come 500 anni fa.

Bel post, Roberta, una bella diretta su quanto possa essere ricco di scoperte e di senso il pomeriggio di una liceale. Ovviamente, grazie ai tuoi docenti...

Ricordiamoci anche dei filosofi che come Parmenide dicevano che il tempo è la massima illusione. In verità, tutto è eterno...

Perchè tutto è eterno e non finito?

Per Leopardi niente è eterno fuorché il Nulla, dove tutto è destinato a tornare. Gli uomini, gli animali, le specie viventi, le stelle, i pianeti, i mondi. Anche questo mondo è solo uno dei mondi possibili e prima o poi morirà. Ce n'è stato uno prima, ce ne sarà uno dopo. Nessuno di questi è più importante di un altro, o in ogni caso non ce n'è memoria, dunque qualunque confronto è impossibile. L'unica cosa che esiste è il DIVENIRE. L'unica cosa che è eterna è il NULLA.
L'uomo, dotato di ragione è il più infelice degli esseri, ma avere la capacità di guardare all'arido vero è una cosa che rende pazzi. La RAGIONE produce la FOLLIA.
E non solo per il singolo, ma per la collettività. Siamo una società dominata dalla fiducia nella RAGIONE, Leopardi ci sta dicendo qualcosa. Leopardi è molto più avanti di noi.
C'è un'unica soluzione che Leopardi ci indica. Una sola. Pensaci, bene, Capamatta: una sola.
HH

L'umiltà nell'accettare la nostra inevitabile scomparsa come singolo e come collettività?

Leopardi umile?
MAI.
HH

ci insegna ad essere fieri di essere nullità?

A me pare che l'unica soluzione sia disconoscere la ragione. Anche se non è una scelta che possiamo operare, in quanto : se accettiamo di essere ragionevoli, e la ragione porta alla follia, allora finiremo folli; se neghiamo a priori i principi della ragione , ciò significherà sfociare ugualmente nella pazzia

C'è una ragione che sa cogliere che tutto è eterno, che il nulla e il divenire di cui parla Leopardi non sono razionali ma irrazionali. Anche perché, altrimenti, avrebbe ragione Rodja, non ci sarebbe scampo alla follia.

non sono pienamente d'accordo su una cosa Roberta... secondo me lo spazio- tempo di kant non è lo spazio tempo di Seneca.
Secondo Kant spazio e tempo sono le forme , se vogliamo gli assi cartesiani dentro i quali si presentano le cose (detto semplicisticamente).. per Seneca , che sto affrontando in questo momento la cosa è deversa .. il tempo è un tipo di spazio ("temporis spatia") non sono due cose distinte ... non so se mi spiego...la mia tesi è valorizzata dal fatto che la vita, come dice Seneca, deve essere collocata bene in questo spazio , "bene conlocaretur" dice proprio seneca.

Io ho interpretato in modo diverso le parole di Seneca,SPATIA TEMPORIS,lettralmente gli spazi del tempo...Tu dici che il tempo è un modo di essere dello spazio,se non mi sbaglio hai detto un tipo di spazio,ma secondo me Seneca e Kant dicono il contrario...Kant tra due concetti spazio-tempo predilige secondo me quello di tempo!Egli dice infatti che possono esistere oggetti non collocati nello spazio,ma non possono esitere oggetti non collocati nel tempo...quindi a mio parere è lo spazio ad essere un modo di essere del tempo e non viceversa,senza il tempo forse lo spazio neanche esisterebbe!!! Oddio magari ho detto una sciocchezza,ma io la vedo così!

Se non erro Leopardi ritiene che l' unico farmaco utile per alleviare la sofferenza dell' uomo sia l' illusione,l' abbandono alle passioni...dunque se non ho capito male Leopardi propone all' uomo di spogliarsi dell' unica cosa che lo rende uomo,cioè la ragione...non so, qualosa non mi convince,ma ancora non riesco a capire cosa...

Non esiste via di scampo al divenire e alla nullità di tutte le cose.
HH

Scusami, rondinella, ma Severino tu liggisti bbonu?

Forse dovresti avere un po' più di pazienza. E un po' meno di presunzione.
HH

CapaMatta ha scritto:Perchè tutto è eterno e non finito?

Perché il finito è sempre solo una parte di ciò che appare e di ciò che è. Da un canto si manifesta come parziale a un'altra parte, che saremmo noi, dall'altra è tutt'uno con l'infinito (e anche noi). La nostra coscienza abbraccia sempre il tutto, anche se spesso si lascia abbindolare dalla finitezza del finito, mentre dovrebbe saper vedere o ricordarsi dell'infinito cui ogni finito necessariamente ci rimanda.

Il tutto è eterno e tu sei nell'eterno
Comprendi questo e avrai la Gioia.
Cerca di fare cose degne dell'eterno
Per quanto ti è possibile.

Quello che ho sempre percepito da Leopardi è che l'unico modo per contrastare la follia generata dalla consapevolazza dell'eterno, della verità, del nulla, è l'abbraccio spontaneo del tutto...! Vi starete chiedendo..come faccio ad abbraciare il tutto???? Esco fuori dal balcone e e cercò di allargare le braccia il più possibile??? NO non funziona così e poi magari i vicini potrebbero prendervi per matti sul serio! per abbracciare io credo che bisogna assumere come primo principio la fratellanza..Ma non la fratellanza ipocrita della Chiesa che predica la povertà vestendo di seta...ma una fratellanza vera..che implica disponibilità razionale al mondo.