Ignoranza Scolastica o Casalinga?

E' risaputo che l'Italia non figura nei primi posti delle classifiche globali relative alla cultura generale dei suoi cittadini, a dire il vero neanche nella parte centrale della classifica, è proprio in basso, non considerando i paesi del 3° mondo.
Perchè?
Per via delle infrastrutture scadenti?
Non è certo scientificamente ma sembra non cambiare molto, la presenza di seggiole scassate piuttosto che lussuose poltrone, al fine didattico.
Forse si potrebbero avere laboratori high-tech che migliorerebbero le prestazioni pratiche degli studenti, ma senza una solida teoria non si riesce a misurare nemmeno l'intensità di una forza.
Il confort massimo sarebbe avere delle scalemobili al posto dei gradini, che solitamente affollano le nostre scuole, ma chissà, gli studenti potrebbero lamentarsi di scarsa attività motoria.
Perchè i docenti non sono delle superstar?
Avere Umbero Eco(o qualche altro intellettuale) in classe a fare lezione sarebbe proprio un shock, ed è difficile immaginare di riuscire a seguire qualche sua lezione, di certo non sarebbe adatto al nostro target.
Tutti i docenti (credo) sono laureati, hanno vinto un concorso e posseggono regolare "licenza di insegnamento".
Ci sarà di sicuro qualcuno più preparato dell'altro, ma mediamente non sembriamo messi male, ci sono le eccezioni fisiologiche naturalmente!
Perchè allora siamo così ignoranti?
L'Italia è mai stata ai primi posti per sapienza negli ultimi decenni?
Siamo noi giovani che abbiamo perso la voglia di conoscere? Avete rubato tutto voi "prof."??
Mi chiedo, siamo ignoranti sui programmi scolastici o il termine cultura generale indica quel quid in più, che magari negli altri paesi si apprende a casa?
Voi "prof." siete tali per le conoscenze acquisite a scuola, immagino, ma culturalmente generale parlando, come avete fatto?...Sarà qualcosa da fare in casa che magari "noi giovani di oggi" ripudiamo?

A mio modestissimo parere il fulcro del problema sta nelle attività che ci sono oggi e in quelle che c'erano prima. I ragazzi di oggi sono stregati dalla loro libertà e dalla tecnologia, non trovano il tempo per la cultura, le scuole dove vi studia seriamente ormai sono poche e i giovani vivono nella solita monotonia. Spesso penso a quante volte anche io faccia parte di quel giro di ragazzi che preferiscono fare altro piùttosto che leggersi un bel libro o seguire un documentario serio; me ne dispiaccio particolarmente ma non sono abbastanza stimolata a decidere di fare qualcosa di più "acculturato"..non so se mi spiego!
No, non voglio dire che siamo tanti imbecilli, solo che le comodità piacciono a tutti e tra un divertimento con gli amici e -riprendo nuovamente questo esempio- un libro il 90 per cento dei ragazzi sceglie ovviamente la..prima.

Senza dubbio, ma questo vale solo in Italia?
In altri Stati più "in" del nostro, i ragazzi preferiscono rinchiudersi in casa a leggere ogni giorno a tutte le ore?
Solo noi ci divertiamo?
Perchè non vedersi tra amici e parlare di un libro?

Non penso proprio che valga solo in Italia..ma soprattutto in Italia sicuramente!
Riguardo la seconda domanda beh, perchè prima bisognerebbe leggerlo, e ogni qualvolta parlo di libri con qualcuno mi sento dire no non leggo spesso...per non dire non non leggo nulla!

Secondo me è un'opinione troppo qualunquista quella di dare tutta la colpa alle "nuove tecnologie".
D'accordo, siamo sottoposti a centinaia di stimoli diversi continuamente, anche io del resto proprio adesso mentre scrivo sto ascoltando un po' di musica, ma è davvero questa la causa dell'ignoranza?
Guardatevi dentro e chiedetevi, quante volte al posto di fare una ricerca utile avete detto: ''No, mi secco'', al posto di approfondire un argomento vi siete fermati e avete detto : " No, così è sufficiente". Francamente non mi sento di biasimare completamente un comportamento di questo tipo, in quanto io in prima persona non poche volte mi sono trovato in queste condizioni, ma a questo punto forse è il caso di porsi una domanda : "Che senso ha cercare di dare la colpa al mondo che ci circonda, se siamo noi in prima persona, o per pigrizia o per disinteresse, ad essere portati a migrare verso altre e più amene attività piuttosto che all'accrescimento della propria cultura? Se tentiamo costantemente di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo? " L'ho già detto prima, non sto condannando nulla, semplicemente mi limito a constatere dei fatti. Capisco, come precisava la ragazza-dal-nome-strano-che-non-ricordo-esattamente, che di fronte a un cinema, a una pizza con gli amici la prospettiva di approfondire un argomento diventi quanto meno noiosa, ma mica uno ci passa la vita intera al cinema, o no? Per chi sa trovarcelo c'è tempo anche per la cultura personale, il nostro problema è che a noi non importa più di tanto.

Rodja ha scritto:... la cultura personale, il nostro problema è che a noi non importa più di tanto.

Be', a giudicare dall'altezza della vostra conversazione a tre, a me non sembra affatto che a voi della cultura non importi più di tanto!!!
HH

Rodja ha scritto:a noi .

"A noi" popolo di poeti e viaggiatori.

La ragazza-dal-nome-strano-che-non-ricordo-esattamente intanto non ha accusato solo le nuove tecnologie ma anche la libertà dei ragazzi di oggi. La libertà di scegliere, di poter fare altro, e quindi di seguire anche la decisione di OZIARE, di disinteressarsi alla cultura personale. Quindi il tuo discorso coincide con quello che ho scritto. Addirittura ho scritto prima libertà di tecnologia. Quindi hai inteso male la mia opinione "qualunquista".
In secondo luogo, nessuno ha dettato legge su quale fosse la causa dell'ignoranza bensì la sottoscritta -ad esempio- ha scritto il fulcro -solo per specificare.
Ad ogni modo no infatti, uno non passa la vita intera al cinema, ma ci sono anche altri impegni. Impegni futili ma che a persone disinteressate alla cultura appaiono molto più importanti. La colpa non è solo nostra ma anche di chi ci circonda, dell'istruzione che riceviamo, degli STIMOLI che ci danno!
Mio fratello ha 10 anni e non gli hanno dato neanche la lettura di un libro fin'ora. Io alla sua età dovevo leggere un libro ogni due settimane! E non sceglievamo neanche noi! Certo io sono contro le letture troppo forzate, ma adesso mi ritrovo un fratello che non legge neanche Harry Potter..l'unica cosa che gli piace è il fumetto di Topolino! E dopo ci sono Playstation, Xbox, computer, Nintendo Ds...e pretende persino di avere una consolle in più! E' nato schiavizzato dalla cultura, stregato dalla televisione, dal videogioco, dalla consolle appena uscita..e la sua generazione sarà anche peggio della nostra!
Io sono un'amante della lettura, e ogni tanto quando mi prende il pallino mi piace fare qualche ricerca su argomenti che mi interessano, ma il 90 per cento delle volte non nego che la mia pigrizia sollecita la mia pura voglia di oziare. Ma è nella mia indole, sono pigrissima anche nelle cose che mi piacciono. Il problema comunque secondo me sta tra noi e quello che abbiamo attorno, perchè la persona che si forma non è solo vittima di sè ma soprattutto della società in cui vive, dell'ambiente che frequenta.
Inoltre per concludere penso che una cultura si possa fare con qualsiasi attività e non per forza che so...leggendo uno di quei bellissimi libri citati da Yorick nell'altro post !!!

Complimenti, ragazza, hai fatto colpo!

HH


P.S. Guarda, se mai troverai anche solo uno dei libri consigliati da Yorick in una sperduta libreria del mondo, sarai dispensata dal leggere qualunque altra cosa per la vita.
E' un po' inquietante che tutti abbiate preso sul serio la lista dei libri di Yorick, che nessuno ne abbia colto l'ironia ...

Ma prof, io l'ironia l'ho colta eccome! Per questo ho messo quella battuta finale è un po' inquietante invece che non l'abbia capito lei...le sembro così scema ??

Non sono d'accordo, secondo me non è la troppa libertà il problema, ma il modo in cui la si impiega, la propria libertà.
Ok, siamo d'accordo, indubbiamente l'ozio è allettante, ma se tra l'oziare e il non-oziare tu scegli l'oziare, è colpa della libertà di scelta o della tua soggettiva inclinazione? Io, in tutta onestà credo si tratti della seconda. Ecco, questo concetto volevo chiarire.

Se una persona non ha stimoli e il libero arbitrio su centinaia di attività da svolgere che motivo avrebbe di andare a pensare di passare un pomeriggio dedicato alla cultura?
Il mio caso poi è un caso a parte! Il mio genere di ozio non centra nulla con quello degli altri, non prendere me ad esempio..io non ozio stando sdraiata a guardare il soffitto, il mio ozio è anche avere il libro di matematica davanti e pensare a qualche mio fatto personale!
Gli altri non oziano, fanno qualcos'altro per questo parlo di libertà di scelta, perchè la maggior parte dei ragazzi che non si dedicano alla cultura è perchè hanno altro da fare! Cioè fanno altro in quanto lo reputano più importante e non sentono allo stesso tempo la necessità di leggere un classico, ma neanche informarsi sull'attualità, perchè nessuno gli spiega quanto è importante!
Questo non significa che la colpa non sia dell'individuo, bensì che -come ho già scritto prima- l'ambiente che frequenta lo educa a dare priorità a determinate attività, e meno ad altre.
Ormai i ragazzi possono pure farsi bocciare, tanto poi ci sono le scuole private, i due anni in uno, e dopo il liceo tranquillo, ti mandiamo con Karolina Kostner a studiare da Cepu!
Tutto è così semplificato che ciò che una volta era determinante per andare avanti -il conoscere, il sapere, l'informarsi, la CULTURA- ormai è diventata una cosa secondaria, non irrilevante ma non primaria ecco.
Quindi, rimanendo sui miei passi secondo me è importante specificare che non siamo quello che siamo solo perchè siamo nati così, ma siamo quello che siamo per il modo in cui abbiamo vissuto e per le esperienze che abbiamo vissuto; sono quelle che ci caratterizzano, ci determinano, che fanno di noi quello che siamo e che saremo (siamo siamo siamo siamo siamo!!!)
Ad ogni modo il mondo è bello perchè è vario, io la penso così, tu la pensi colì..e meno male, fossimo tutti fatti a stampino non ci sarebbe più divertimento a rispondere così!

AdyD4MiSSUnZ ha scritto:Se una persona non ha stimoli e il libero arbitrio, .....

Eeehhhhhhhhhhhh, addiri addiri addiritturaaaa!!!!!!
HH

Io credo che la cultura sia molto importante,in quando essa rappresenta il riscatto dell' uomo rispetto al mondo in cui vive!In questi 3 anni,studiando filosofia ho capito che all' uomo non è permesso conoscere tutto,molte cose resteranno per lui ignote,quindi perchè attraverso la cultura non cerchiamo di conoscere cio' che ci è permesso conoscere???Inoltre ritengo che la cultura sia importante perchè per mezzo di essa possiamo davvero riconoscere la Bellezza...faccio un esempio...Se non conosciamo le tecniche pittoriche di Raffaello e non conosciamo il pensiero filosofico di Platone,Aristotele,Pitagora etc..come facciamo a cogliere la Bellezza che "La scuola di Atene "vuole trasmetterci???Beh, potreste rispondere che a non tutti intaressa conoscere la Bellezza, ma se voltiamo le spalle a questa cosa rimane della misera vita dell' uomo??Attenzione spesso noi studenti siamo portati ad associare la cultura alla scuola e a limitarla a questa,ma non è così...possiamo imparare molto anche guardando un film in modo critico,viaggiando,guardando Nemo(che per chi non lo sapesse compie una catabasi),Madagascar(in cui vi è lo scontro tra stato di natura e civilta')tutto fa brodo,tutto arricchisce il nostro bagaglio culturale...e poi come si fa a rimanere indifferenti al richiamo della cultura e della Bellezza??? E soprattutto se rimaniamo indifferenti a queste cose dopo 5 anni di liceo,perchè continuiamo ad andare a scuola???

Io mi ricordo di una ragazzina sveglia che veniva a scuola e quando ne oltrepassava la soglia, divideva il mondo in due: dove finisce la scuola è dove comincia la vita. La vita vera. La scuola e la vita erano due cose indipendenti, separate, perché quello che uno era nella vita non aveva nulla a che fare con quello che uno era a scuola. Per quel poco che ne so io invece, ho capito che di tutti i giudizi che nella vita e da più parti potremo ricevere su di noi, sulla nostra personalità, sul nostro modo di lavorare o di affrontare la realtà, sulla nostra disponibilità al sacrificio e all'impegno, sulla nostra affidabilità, sulla nostra umanità, sulla nostra intelligenza, il giudizio della scuola avrà sempre una sua verità. Parlo del nostro intero corso di studi, ovviamente e non del giudizio conseguito in un certo anno o con un certo docente. Persino nella peggiore delle esperienze scolastiche infatti, l’attendibilità del giudizio è garantita dal fatto che esso è il risultato complessivo di molte fasi della nostra vita e naturalmente dal fatto che è dato da una pluralità di docenti.
A proposito di: ciò che si impara a scuola vi serve per sempre, vi consiglio di andare su http://alessandrosalerno.blogattivo.com/
C’è un professore che spiega agli studenti come si prepara un’interrogazione.
Sarete interrogati per tutta la vita: all’università, nei colloqui di lavoro, dai vostri figli, dai vostri alunni (se farete i prof.!!!) da chi vi ama, dai vostri colleghi, dalla vostra ex fidanzata, dal vostro capo, dai vostri amici, e più ancora dai vostri nemici. Sarete interrogati pure da voi stessi. Per sempre dovrete imparare a strutturare quello che avete da dire. Per sempre vi conviene imparare come destare l’interesse di chi vi ascolta, come disporre le argomentazioni seguendo un ordine oggettivo e dunque consequenziale, logico piuttosto che arbitrario. Per sempre dovrete imparare a dare un’espressione coerente alle vostre ragioni, a dar loro una qualche forma di bellezza.
Roberta parlava di BELLEZZA, nel suo post.
Sccchhhttt, Roberta, diciamolo piano! La Bellezza non è una cosa per tutti. Bisogna esserne gelosi, avari persino. Sono davvero molto pochi quelli che la possono apprezzare. La Bellezza non va prostituita, va conservata nel fondo delle cose dove chi la vuole la deve andare a cercare. Va custodita perché è sacra. La Bellezza non dovrebbe essere detta mai, ma piovere su chi è capace di sfidare il cielo senza ombrello.
HH
P.S. Smettètela di libare, non sono ancora morta! Ho solo la febbre.