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20.000 euro di risarcimento. Mica male!
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20.000 euro di risarcimento. Mica male!
Filma la prof, il video su YouTube:
ai genitori multa da 20 mila euro
Il giudice: ha offeso l'onore della sua insegnante
MONZA - Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di italiano. Girata di spalle. Che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che accadeva alle spalle ma che poteva immaginare. I gesti osceni, le boccacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma quello proprio no. Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi, tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sottotitoli ironici. Una bravata che è costata ventimila euro ai genitori del ragazzo. Il risarcimento stabilito dal giudice che ha accolto l’istanza della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver «pubblicato immagini lesive del decoro e della reputazione dell’insegnante », ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa Berti.
L’episodio risale al 2007, all’Itis Einstein di Vimercate, comune della Brianza. A dire il vero il ragazzo aveva ammesso quasi subito di essere il responsabile. E se l’era cavata con 15 giorni di sospensione. Ma la prof, Emilia Farano, l’aveva denunciato e aveva chiesto 25.000 euro di risarcimento. «Ho voluto andare a fondo alla questione — ha spiegato l’insegnante — non solo per tutelare la mia immagine professionale, ma anche per lanciare un monito, rivolto soprattutto ai ragazzi, e ai loro familiari». «Abbiamo chiesto al giudice — ha commentato l’avvocato della donna, Raffaele Notari — di lanciare un segnale forte a garanzia della figura dell’insegnante e del rispetto che merita». La sentenza mette un argine ai comportamenti sopra le righe degli studenti durante le lezioni. Il magistrato non ha voluto punire la malefatta videoamatoriale dello studente ma il fatto di aver diffuso in Rete il filmato. Un evento verificatosi dopo l’ora di lezione, quando «il ragazzo non si trovava più sotto il controllo dell’insegnante». Così come crea un precedente giurisprudenziale la punizione che colpisce i genitori dei ragazzi responsabili. Quello di Vimercate non è il primo, e neanche il più clamoroso, caso di lezioni riprese dal cellulare e poi diffuse online.
R. M.
da Corriere.it 14/11/2009
ai genitori multa da 20 mila euro
Il giudice: ha offeso l'onore della sua insegnante
MONZA - Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di italiano. Girata di spalle. Che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che accadeva alle spalle ma che poteva immaginare. I gesti osceni, le boccacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma quello proprio no. Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi, tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sottotitoli ironici. Una bravata che è costata ventimila euro ai genitori del ragazzo. Il risarcimento stabilito dal giudice che ha accolto l’istanza della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver «pubblicato immagini lesive del decoro e della reputazione dell’insegnante », ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa Berti.
L’episodio risale al 2007, all’Itis Einstein di Vimercate, comune della Brianza. A dire il vero il ragazzo aveva ammesso quasi subito di essere il responsabile. E se l’era cavata con 15 giorni di sospensione. Ma la prof, Emilia Farano, l’aveva denunciato e aveva chiesto 25.000 euro di risarcimento. «Ho voluto andare a fondo alla questione — ha spiegato l’insegnante — non solo per tutelare la mia immagine professionale, ma anche per lanciare un monito, rivolto soprattutto ai ragazzi, e ai loro familiari». «Abbiamo chiesto al giudice — ha commentato l’avvocato della donna, Raffaele Notari — di lanciare un segnale forte a garanzia della figura dell’insegnante e del rispetto che merita». La sentenza mette un argine ai comportamenti sopra le righe degli studenti durante le lezioni. Il magistrato non ha voluto punire la malefatta videoamatoriale dello studente ma il fatto di aver diffuso in Rete il filmato. Un evento verificatosi dopo l’ora di lezione, quando «il ragazzo non si trovava più sotto il controllo dell’insegnante». Così come crea un precedente giurisprudenziale la punizione che colpisce i genitori dei ragazzi responsabili. Quello di Vimercate non è il primo, e neanche il più clamoroso, caso di lezioni riprese dal cellulare e poi diffuse online.
R. M.
da Corriere.it 14/11/2009
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