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Cimitero degli errori
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Cimitero degli errori
Riprendo una proposta che circolò qualche tempo fa all'interno di un topic. Creiamo uno spazio dove, chiunque rintracci un errore ortografico o sintattico nel forum, possa prenderlo e seppellirlo, in modo che riposi in pace e magari non si riproduca più. Non si possono fare commenti denigratori sull'autore, al limite si può solo aggiungere un'epigrafe o una prece per l'errore defunto, magari in versi, anche in latino o lingua straniera. Non vorrei però che quella di "becchino" divenisse la mia prima professione: aiutatemi, vi prego, nell'opera di tumulazione degli errori.
Per avvalorare l'importanza didattica e culturale dell'iniziativa, riporto per intero un articolo di Stefano Bartezzaghi, noto enigmista, apparso qualche giorno fa sulla stampa. La questione delle capacità di scrittura e di lettura degli italiani è ormai una questione nazionale e internazionale, che trova sempre più spazio nei media (primi responsabili, tra l'altro, della catastrofe).
L'ignoranza collettiva
di STEFANO BARTEZZAGHI
IN un Paese diviso tra Eccellenze proclamate appena è possibile ed Emergenze sottaciute sino all'impossibile, e che considera i suoi beni culturali come mere merci da vendere ai turisti, tocca ridere per non piangere.
Si sa sin da principio che non sarà una risata, a seppellire la montagna di rifiuti linguistici indifferenziati che testimonia l'entità della nostra collettiva ignoranza. Ma di fronte ad articoli, cartelli esposti in pubblico, lettere più o meno ufficiali, tesi di laurea che altro fare?
Ognuno ha i suoi esempi favoriti: le donne "in [spazio] cinta" nei titoli dei tg, lo "schernirsi" che sostituisce sistematicamente "schermirsi", il "più acerrimo" sulle pagine della cosiddetta cultura, il prezzemolo del "piuttosto che" usato scorrettamente al posto di "oppure", "l'affatto" che può ormai significare sia "del tutto" che "per niente", e quando lo si legge si è nelle condizioni dell'automobilista dietro a una macchina che mette all'improvviso le quattro frecce: che vorrà fare?
Si fermerà, svolterà a sinistra, a destra? Afferma? Nega? Oggi basta una consecutio azzeccata per guadagnarsi il carisma dell'erudito, e dire o scrivere "la maggioranza delle persone pensa" al posto di "la maggioranza delle persone pensano" pare una sottigliezza da cruscanti.
Lo scrittore americano David Forster Wallace in un saggio - approfondito e magistrale - sul tema Autorità e uso della lingua definiva alcune varietà di inglese: l'Inglese Scritto Standard è la più prestigiosa, quella usata dalla classe dirigente. In Italia si può tratteggiare un ideale linguistico, il sogno di un Italiano Scritto Standard, ma poi non si può indicare una classe di italiani che lo impieghi nella realtà. Non lo usano certo i personaggi televisivi (la tv, in Italia, è oggi un canale di diffusione di dialetti). I dirigenti d'azienda, gli amministratori, i politici, i ricchi? Non scherziamo. I professori? I giornalisti? Gli scrittori? I medici? Gli avvocati? Nemmeno loro, se non in una quota irrilevante.
Il prestigio della lingua italiana è consunto: gli usi aberranti, dall'ortografia alla sintassi, dalla morfologia alla semantica, non sono efficaci neppure come indicatori del livello di guardia a cui sono arrivate le carenze culturali (e va beh) ma anche e soprattutto logiche. La crisi politica in corso - a seguirla lungo le sue linee-guida linguistiche, semiotiche e logiche - non dimostra innanzitutto, e profondamente, quanto siamo ignoranti - nel doppio senso di insipienti e di inconseguenti - , tutti?
Per avvalorare l'importanza didattica e culturale dell'iniziativa, riporto per intero un articolo di Stefano Bartezzaghi, noto enigmista, apparso qualche giorno fa sulla stampa. La questione delle capacità di scrittura e di lettura degli italiani è ormai una questione nazionale e internazionale, che trova sempre più spazio nei media (primi responsabili, tra l'altro, della catastrofe).
L'ignoranza collettiva
di STEFANO BARTEZZAGHI
IN un Paese diviso tra Eccellenze proclamate appena è possibile ed Emergenze sottaciute sino all'impossibile, e che considera i suoi beni culturali come mere merci da vendere ai turisti, tocca ridere per non piangere.
Si sa sin da principio che non sarà una risata, a seppellire la montagna di rifiuti linguistici indifferenziati che testimonia l'entità della nostra collettiva ignoranza. Ma di fronte ad articoli, cartelli esposti in pubblico, lettere più o meno ufficiali, tesi di laurea che altro fare?
Ognuno ha i suoi esempi favoriti: le donne "in [spazio] cinta" nei titoli dei tg, lo "schernirsi" che sostituisce sistematicamente "schermirsi", il "più acerrimo" sulle pagine della cosiddetta cultura, il prezzemolo del "piuttosto che" usato scorrettamente al posto di "oppure", "l'affatto" che può ormai significare sia "del tutto" che "per niente", e quando lo si legge si è nelle condizioni dell'automobilista dietro a una macchina che mette all'improvviso le quattro frecce: che vorrà fare?
Si fermerà, svolterà a sinistra, a destra? Afferma? Nega? Oggi basta una consecutio azzeccata per guadagnarsi il carisma dell'erudito, e dire o scrivere "la maggioranza delle persone pensa" al posto di "la maggioranza delle persone pensano" pare una sottigliezza da cruscanti.
Lo scrittore americano David Forster Wallace in un saggio - approfondito e magistrale - sul tema Autorità e uso della lingua definiva alcune varietà di inglese: l'Inglese Scritto Standard è la più prestigiosa, quella usata dalla classe dirigente. In Italia si può tratteggiare un ideale linguistico, il sogno di un Italiano Scritto Standard, ma poi non si può indicare una classe di italiani che lo impieghi nella realtà. Non lo usano certo i personaggi televisivi (la tv, in Italia, è oggi un canale di diffusione di dialetti). I dirigenti d'azienda, gli amministratori, i politici, i ricchi? Non scherziamo. I professori? I giornalisti? Gli scrittori? I medici? Gli avvocati? Nemmeno loro, se non in una quota irrilevante.
Il prestigio della lingua italiana è consunto: gli usi aberranti, dall'ortografia alla sintassi, dalla morfologia alla semantica, non sono efficaci neppure come indicatori del livello di guardia a cui sono arrivate le carenze culturali (e va beh) ma anche e soprattutto logiche. La crisi politica in corso - a seguirla lungo le sue linee-guida linguistiche, semiotiche e logiche - non dimostra innanzitutto, e profondamente, quanto siamo ignoranti - nel doppio senso di insipienti e di inconseguenti - , tutti?
Ultima modifica di il Gio 7 Feb 2008 - 23:23 - modificato 4 volte.
Sò
"...e non sò... Sò perfettamente..."
[i]So che amava mettere sempre il cappello
pioggia o sole
tempo brutto o bello.
Riposi sempre in pace
in questo virtuale sacello. Amen[i]
[i]So che amava mettere sempre il cappello
pioggia o sole
tempo brutto o bello.
Riposi sempre in pace
in questo virtuale sacello. Amen[i]
raoul bova
"raoul bova"
Credevasi un grande attore.
Fu ridotto a minuscolo batticuore.
Requiescat in pace.
Et requiescant etiam puellae.
Credevasi un grande attore.
Fu ridotto a minuscolo batticuore.
Requiescat in pace.
Et requiescant etiam puellae.
superlativo impossibile
"...sono molto inconfutabili".
Era buono, molto buono, buonissimo.
Ma inconfutabile. R.i.p.
Era buono, molto buono, buonissimo.
Ma inconfutabile. R.i.p.
Pò
Facenno finta d'esse un po' Romani,
in romanaccio st'augurio se pò fa':
se un po' di pioggia il Po fa straripare
l'acque del Po travolgano l'errore
che un po' mi procurò sincero orrore!
Il De Profundis noi gli canteremo
e un po' meno ignoranti sembreremo.
HH
in romanaccio st'augurio se pò fa':
se un po' di pioggia il Po fa straripare
l'acque del Po travolgano l'errore
che un po' mi procurò sincero orrore!
Il De Profundis noi gli canteremo
e un po' meno ignoranti sembreremo.
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
da dà un po' da dà un po'
"molto interessante perche' da l'opportunita'"
"molto interessante perché dà l'opportunità"
Diede tutto se stesso per la regola dell'accento.
Oggi non dà più nulla perché si è spento.
R.i.p.
"molto interessante perché dà l'opportunità"
Diede tutto se stesso per la regola dell'accento.
Oggi non dà più nulla perché si è spento.
R.i.p.
E ora?
....lo fai qui è ora...
E' ora, l'ora in cui qui, tutto, è ora.
E' ora, l'ora in cui qui, tutto, è ora.
CapaMatta- Numero di messaggi : 139
Età : 34
Occupazione : studente
Classe : V C
Data d'iscrizione : 14.12.07
M. è alta o ... alticcia?
"se il preside con ottimi motivi, non ci darebbe più l'opportunità di farla".
"capirebberò"
HH
"capirebberò"
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
scusate l'ignoranza
il plurale di intrinseco è intrinsechi o intrinseci?
c'è qualche regola in merito?
si possono usare entrambi?
c'è qualche regola in merito?
si possono usare entrambi?
piton- Numero di messaggi : 32
Età : 53
Localizzazione : gravina
Classe : VAs - IVBs - IVCs
Data d'iscrizione : 11.01.08
ogniuno
Con gn in compagnia la i ben ci sta,
ma se la metti in ognuno si ribellerà.
ma se la metti in ognuno si ribellerà.
piton- Numero di messaggi : 32
Età : 53
Localizzazione : gravina
Classe : VAs - IVBs - IVCs
Data d'iscrizione : 11.01.08
passatempi bislacchi
"Mi sono iNscritta da una settimana"
....(Iscritta)...in un quadrato...adesso voglio provare con il cerchio..
....(Iscritta)...in un quadrato...adesso voglio provare con il cerchio..
Martins- Numero di messaggi : 134
Età : 34
Localizzazione : mascalucia
Occupazione : studentessa
Classe : 5°H PIME
Data d'iscrizione : 27.11.07
Orrori ortografici
"Correggere" ha la doppia, "corrigere" non l'ha.Chupacabras ha scritto: se sbaglio corregetemi.
Non è l'unico esempio, guarda qua:
"repubblica" ha la doppia "res publica" non l'ha.
Troppo latino male ti fa!!!
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Agonia dello sperimentalismo linguistico
Graziliceal ha scritto:mentre agoniamo
L'autrice ha qui voluto ricollegarsi al filone dello sperimentalismo linguistico già di matrice dantesca, che passa per gli esiti espressionistici di Gadda e attua uno scarto linguistico dalla forma d'uso, con l'intento di amplificare semanticamente la lingua e, per dirla con De Saussure, per forzare la "langue" a confluire in un atto di "parole". In tal modo, essa porta avanti la ricerca formale e lessicale di autori come Brizzi che, modellando la sua ricerca espressiva sul gergo giovanile, in un rapporto inevitabilmente osmotico fra la lingua d'uso e quella letteraria, bla bla bla ma soprattutto bleaaaaaaaaaaaaah!
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
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Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Battesimo
manuel triscari ha scritto:come dicevano i latini, melior abundare quam deficere!
Guglielmo di Ockhain
manuel
HH
Non ti preoccupare, qui nel forum uno ormai viene battezzato così!
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
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Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Benvenuto/a!
Freedom's_wings ha scritto: Allo scentifico
Hai due anni di tempo per migliorare le tue competenze ortografiche. Arrivederci al triennio!
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
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Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Il centro non c'entra ....
AdyD4MiSSUnZ ha scritto: Il mio genere di ozio non centra nulla con quello degli altri, ...
Hai avuto un po' troppi ... Casini, vero?
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
Localizzazione : III A - II B - III B Liceo Classico
Occupazione : docente
Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
Orrrroreeeeeeeee!!!
"se tutti gli alunni andrebbero a scuola o anche farebbero lezioni fuori, in piazza, al manicomio"
cosa?
ma cos'è prof.? è una citazione di qualcuno?
carmelo- Numero di messaggi : 41
Età : 32
Localizzazione : ovunque mi trovi
Occupazione : studente il meno possibile
Classe : non è acqua
Data d'iscrizione : 29.09.08
La vita in se. (E in mah!)
.Cry_Cry ha scritto:ciò per cui vivo è la vita in se
Se uno non è in sé
E se è fuori di sé,
E' meglio se
Se ne sta fra sé e sé!
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
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Occupazione : docente
Classe : molta
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Tu vo' fa' l'americana, 'mericana, mericanaaaaa!!!!!!!!!!!!!
.Roberta Pacini ha scritto:sono molto contenta di poter essere un intermediaria (...)
Vorrei iniziare a raccontarvi un po come e' la vita qui ma sono le 22 02 e domani devo alzarmi prestissimo perche la mia madre ospitante mi lascera' a scuola alle sei del mattino...
Roberta carissima, ti rimando al topic "Regole del Forum". Sono certa che mi sarai grata se farò il possibile per impedire che, nel frattempo, tu ti dimentichi la lingua italiana!!!!!
HH
P.S. Benvenuta nel forummmmmmmmmmmmmmm!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
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Classe : molta
Data d'iscrizione : 24.11.07
A chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Yorick ha scritto:A chi devi imbrogliare? A me che sto alzato fino a mezzanotte per aiutarti?
Una nota canzone di Fausto Leali faceva:
AAAAAAAAAAAAAAAA- AAAAAAAAAAA CHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
E però continuava:
"... sorriderò, se non a teeeeeeeeeeeeee?"
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
Età : 51
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Data d'iscrizione : 24.11.07
Re: Cimitero degli errori
Madonna mia, finire nel cimitero degli errori, a partire da un topic sulla scrittura e per di più sepolto da Hirundo Hiberna, che starà godendo sadicamente alle mie spalle! Che disgrazia!
A mia discolpa posso dire solo una cosa:
1) L'errore da me commesso è un tipico regionalismo; quando parliamo con il cuore, perché siamo indignati, delusi, arrabbiati, contenti, gioiosi, riemerge il vernacolare che è in noi, la vera lingua madre che si fa strada tra le regole grammaticali e le viola e le lede. Il dialetto, la lingua madre, è sempre verace, spontanea, la lingua appresa, studiata è sempre un po' falsa, artefatta, controllata. Non voglio giustificarmi, ma in un contesto di appello accorato dopo una delusione cocente, un regionalismo può anche starci; molto più grave sarebbe farselo sfuggire ad una conferenza o in un saggio. In ogni caso, accetto la correzione e l'errore rimarrà in perpetuo nel cimitero.
Vorrei che emergesse però anche un altro insegnamento: chiunque di noi può sbagliare e può migliorare. Se noi docenti ci mettiamo in gioco pubblicamente, consapevoli dei nostri limiti e correggendoci a vicenda, a maggior ragione non dovreste farlo voi?
A mia discolpa posso dire solo una cosa:
1) L'errore da me commesso è un tipico regionalismo; quando parliamo con il cuore, perché siamo indignati, delusi, arrabbiati, contenti, gioiosi, riemerge il vernacolare che è in noi, la vera lingua madre che si fa strada tra le regole grammaticali e le viola e le lede. Il dialetto, la lingua madre, è sempre verace, spontanea, la lingua appresa, studiata è sempre un po' falsa, artefatta, controllata. Non voglio giustificarmi, ma in un contesto di appello accorato dopo una delusione cocente, un regionalismo può anche starci; molto più grave sarebbe farselo sfuggire ad una conferenza o in un saggio. In ogni caso, accetto la correzione e l'errore rimarrà in perpetuo nel cimitero.
Vorrei che emergesse però anche un altro insegnamento: chiunque di noi può sbagliare e può migliorare. Se noi docenti ci mettiamo in gioco pubblicamente, consapevoli dei nostri limiti e correggendoci a vicenda, a maggior ragione non dovreste farlo voi?
Yorick: poco giovanile assai Giovenale
Si indignatio facit versus, nonnumquam forma teritur. Animus numquam.
HH
HH
Hirundo Hiberna- Numero di messaggi : 878
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