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Messaggio  Yorick Mar 16 Mar 2010 - 1:39

Diario di un viaggio storico!

lunedì 8 marzo
: festa della donna. Per fortuna nemmeno una mimosa in aeroporto. Sguardi assonnati delle 5 del mattino, ma anche occhi che brillano per l'emozione. Per alcuni è il primo volo. MT ha dimenticato il documento di identità. Ma un siciliano ha sempre una mamma che fa per quattro. Fossi nato a Torino, non saresti partito. Ricordatelo! Piove. L'aereo si stacca dal suolo. Pensateci bene. Volare è una cosa folle, del tutto folle. Tra qualche secolo, quando l'umanità sarà ripiombata in un un nuovo Medio Evo, favoleggeranno di una civiltà in cui tutti volavano, anche ragazzetti di 16 anni...per turismo. E che cos'era il turismo? Era girare di qua e di là senza requie in cerca della bellezza. Di tutto il viaggio, il volo è ciò che amo meno.

A Torino fa freddo e c'è la neve. Che bello! Siamo nel profondo nord e si sente. L'albergo in cui alloggiamo ha ospitato Mozart. Il direttore pensa che sia arrivato uno stormo di cavallette e implora di non devastargli l'albergo. Alla fine del viaggio dirà: "Non sapevo che esistessero dei college in Italia!". In ogni caso, la mia stanza è di fronte all'orologio settecentesco che segnò le ore di Mozart a Torino. Ne sono nominato guardiano ufficiale. La hall ha un bel pianoforte che grazie ad alcuni nostri "musicisti" in erba ritorna alla vita dopo... secoli?? Si pranza in cinquanta in un minuscolo take-away. Sento il garzone che dice: "Se la giornata è così, inforniamone altre 100". Il padrone gli risponde: "Cretino, è una scolaresca!"

Superga è un tripudio ocra sul bianco scintillante della neve, accesa da un sole che a Catania, ormai, ci sogniamo. Le tombe dei Savoia non sono tetre, la lapide del Grande Torino sì. Nel vialetto innevato fiancheggiante la basilica i nostri passi sono quelli dei monaci nel Nome della Rosa o degli studenti dell'Attimo fuggente. Il museo del cinema è già qui.

E quel cervo svettante sulla palazzina di Stupinigi? Mistero di un barocco che si fa geometrico e possente, ma leggiadro e avvolgente nelle mani di quel genio di Juvarra. Ma che cosa sarebbe il mondo senza siciliani? Intanto un tramonto dorato ci accompagna verso la nostra prima cena dai Mercanti. Per favore, da domani porzioni doppie!

La spietata razionalità di Torino si capisce meglio di notte. Quando ci sono solo due o tre colori. Le strade sono sciabolate gialle infinite. Le piazze teoremi di civilità e di grandeur. I portici coordinate umbratili di vivibilità e saggezza. Iniziamo a macinare chilometri su chilometri. Per la prof. Giuffrida, Torino è un libro da rileggere a tutti ad alta voce, riga per riga, passo per passo, strada per strada, piazza per piazza. Per tutti noi è una scoperta che toglie il fiato e il sonno. Antonio dice: "Che bella la città di notte!".

Gran gruppo rock allo "X-O", pieno fino all'inverosimile. I giovani del "Marchesi" inscenano un finto delirio collettivo, che però manda veramente in visibilio la band di metallari. Che avranno pensato: Ragazzi è fatta! Abbiamo sfondato. In effetti è vero, hanno sfondato proprio! Il porfirogenito si fa beccare in pigiama. Sembra il fantasma del vecchio albergo e non è un bello spettacolo!

martedì 9 marzo - Arriva la neve dall'alto, quella che ti avvolge senza disturbare. Quella che ti cambia la città senza che te ne accorgi. La porta Palatina e il Duomo. Se fai un giro su te stesso ti passa tutta la storia dell'arte davanti: arte romana, il campanile romanico, il duomo rinascimentale, barocchi la cupola del Guarini che si intravede e la sopraelevatura del campanile, settecenteschi i palazzi attorno, e poi, alle spalle, quello scempio novecentesco del palazzaccio. Per favore, copritelo, abbattetelo, verniciatelo, fate qualcosa! Poi Palazzo Madama, spregiudicato e altero nella sua facciata. Che vista da lassù! Quindi di corsa fino al Lungo Po e al borghetto medievale. Il porfirogenito acquista un mantello nero e ha il coraggio di indossarlo! E non è un bello spettacolo. E ancora Palazzo Reale, immenso e pacchianissimo. Perché ai ragazzi piace più Palazzo Reale che Madama? Devono ancora affinarsi questi giovanotti in erba... Un gruppetto di folli si spinge in autobus fino al Lingotto e nevica nevica. Qui mangiano tutti il gelato sotto la neve. Provo anch'io. Evvai con la laringite! Una ragazzetta con un giubbotto stile omino Michelin di un colore improponibile inizia a perdere clamorosamente punti nella mia classifica mentale generale. Alla fine del viaggio si assesterà al livello della temperatura che abbiamo avuto in questi giorni (-1, -2).

Il viaggio sta prendendo corpo. I ragazzi sono entusiasti e corretti al tempo stesso. Riceviamo i complimenti delle guide per la serietà e la partecipazione. Tutto gira per il meglio. La scuola è questa, la civiltà è questa, il senso è questo. Non venitemi a raccontrare che non si può fare con i giovani di oggi. Bisogna crederci e... lavorarci. Ci abbiamo lavorato tanto per questo viaggio. Stiamo solo raccogliendo i frutti. Qualcuno si è fidato di noi e sta comprendendo. Tra i ragazzi che si fideranno fino in fondo tante sorprese in più e tante soddisfazioni. Siamo anche sotto una buona stella.

Gubernale riesce a parlare ininterrottamente fino alle 2 e 29. Nifosì ringrazia la tuppuliata yorickiana.

mercoledì 10 marzo. Nevica, nevica da tutta la notte. Silenziosamente ci avviamo verso la Consolata. Torino ci abitua a capire i contrasti, a razionalizzarli: si può mettere una chiesa barocchissima che più barocca non si può sotto un campanile romanico? Sì, si può. Così come si può mettere un terrone accanto ad un polentone. E un nero accanto ad un bianco. Poi le tombe di San Giovanni Bosco e San Domenico Savio, avendo prima costeggiato il Cottolengo. Torino città del volontariato, della politica, della società civile. Un pazzo urla: "E' tutta carne da macello, li allevano in batteria!". Torino razionale. Piena di pazzi.

Museo del Cinema dentro la Mole, straordinaria, in quella stradetta così angusta. Svetta e incombe, ma dentro è un ventre molle che accoglie un secolo di sogni e di finzioni. Ciak, si gira! Si gira, si gira tra dive non caste e mostri di ogni genere. Sembra un'immensa caverna platonica e tanti sono incatenati alle poltrone. Solo la fame li schioda. In Piazza Castello battaglia a palle di neve. Vincono i proff. contro gli studenti. Arisa è la più inferocita. [i] Museo Egizio. C'è da ubriacarsi, tra statue, geroglifici, mummie, studenti. Un genitore dice al suo figlioletto: "Vedi, questa è la tomba del faraone Ignoti I, questa invece è di Ignoti II". La didascalia recitava: "tombe di ignoti". Meglio un genitore ignorante e fantasioso che uno colto e noioso. E nevica, nevica. Ma di notte si gira lo stesso e si mangia il gelato da Grom. Scherzo telefonico alla prof. del cuore: "Domani scuola chiusa per avverse condizioni meteorologiche". Ma la realizzatrice ha ormai preso l'accento torinese e si fa... sgamare. Scherzo telefonico del prof. alla Botte Gaia. Riuscito perfettamente. Intanto Freddoneve si scalda. Miracolo.

Gubernale batte il record e parla ininterrottamente fino alle 2 e 31, quando sopraggiunge, un po' in ritardo, la tuppuliata yorickiana con ringraziamento nifosiano.

giovedì 11 marzo
Non c'è il tempo di pensare che domani siamo già a casa. Perché il sole splendente sulla neve incantata scioglie tutti i cattivi pensieri. La Sacra di San Michele da mille anni si staglia irraggiungibile sul mondo che è e che fu e annuncia il mondo che sarà. Ci inerpichiamo ebbri di bellezza e veniamo rapiti da tanto splendore. Veniamo rapiti anche da un prete rosminiano che ci sequestra per circa un'ora prendendola un po' larga. In pratica spiega l'architettura, incorporandoci dentro tutto il catechismo. Sostanzialmente ha ragione, praticamente è follia. Provvidenziale intervento della prof. Giuffrida. Giù verso i laghi, verso il pranzo. Non senza prima aver svaligiato l'annesso negozio di paccottiglia (l'ho fatto anch'io, non me ne vergogno. Forse l'aria pura ci ha mandato tutti in tilt). Gran corsa di Cardella sulla neve per raggiungere il gruppone. Scattate ottocento foto, perché un paesaggio così bello in questa luce così tersa non è di tutti i giorni.

Puntata enogastronomica del nostro viaggio culturale. Il "Caccia Reale" non smentisce la sua tradizione (ci veniva Vittorio Emanuele III durante le sue gite fuori porta). Il trattamento è da re, il prezzo popolare. Il porfirogenito va verso il sesto bis, cercando di tenere testa a Fratello Furnari. Bella gara. Ci servono, tra le altre cose, bagna caoda, lingua brasata, faraona. Si alzano cori di "Chi è nato a gennaio si alzi, si alzi". Si alza un po' il gomito. Semel in gita licet insanire. In pullman Yorick un po' brillo improvvisa un appello commentato il cui video registrato è già stato utilizzato una decina di volte come arma di ricatto. Inutili proteste yorickiane.

Si progetta di andare a vedere la Juve, ma dopo il museo di scienze naturali (bellissimi i poveri animali impagliati; sembra un po' imbalsamata anche la guida, però), si opta per il fazzoletto con varianti in piazza Carlo Alberto. All'entrata della galleria subalpina due sassofonisti suonano per noi, che ci lanciamo in un memorabile trenino sotto i portici. Anche loro si sono fatti la serata! Il fazzoletto a Piazza Carlo Alberto suscita entusiasmo e coinvolgimento, urla e strepiti. Una sirenaaaaaa! Sarà la polizia per noi? Meglio cambiare piazza. Si va verso il Po. Piazza Vittorio Veneto, immensa, la Gran Madre di Dio, i Murazzi. Ma il freddo qui è misto all'umido. Torniamo verso la Mole. Che di notte sembra un enorme spettro che aleggia sulla città. Tiriamo fino all'una. Qualcuno adesso pensa. Domani a quest'ora saremo già a casa. Un velo di tristezza, una lacrima. Stiamo bene insieme. Siamo davvero un bel gruppo.

Yorick cade per la prima e ultima volta.

venerdì 12 marzo.
Shopping? Ma quale shopping! Chi ci ama ci segua! I fantastici 4 (noi proff. ovviamente) ci infiltriamo alla RAI. Cardella è estasiato per i rilevatori di onde elettromagnetiche e per gli antichi telegrafi (solo lui però). La Giuffrida riesce a farci entrare negli studi televisivi. I ragazzi svengono dentro quello della Melevisione! Qualcuno azzarda: "Siete voi che ci avete rovinati!". Esagerati. Si gira una fiction. E' tutto fittizio. Qui dentro si capisce che la TV (e il cinema) sono il contrario della realtà. E' tutto artefatto. Soprattutto la signorina che prepara i bambini per la recitazione. Molto artefatta. Capisc'ammé. Si pranza un panino. I ragazzi sono ancora splendidamente puntuali e organizzati. Partiamo in perfetto orario con i bagagli del rientro per Venarìa Reale. E qui i cinquantacinque viaggiatori catanesi si disperdono nelle cinquantaquattro sale dell'immensa reggia. La galleria maggiore ci immortala nel tripudio della nostra gioia. E' stato un viaggio fantastico.

Lo dedichiamo con sincerità a chi purtroppo non è potuto venire, sperando che la prossima volta sia presente e possa godere insieme agli altri le gioie di giorni irripetibili. In questi giorni passati insieme penso che abbiamo costruito qualcosa. Quando la vita vi chiamerà al dovere e al dolore, ciascuno di voi avrà un punto fermo, insieme ad altri, dentro di sé. Quei giorni a Torino a scoprire l'arte, la civiltà, la cultura, ad essere autonomi, responsabili, in cammino fattivo lungo la strada che farà di voi delle donne e degli uomini onesti e generosi, cittadini di un'Italia certamente migliore. Questi giorni saranno come uno zoccolo duro che nessuna avversità potrà scalfire. Un diamante scintillante nel segreto del vostro cuore. In gamba, ragazzi!
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Torino, mon amour! Empty Buoni propositi

Messaggio  Hirundo Hiberna Mar 16 Mar 2010 - 14:23

Accetto con gioia la dedica di Yorick e con emozione attendo la prossima occasione: nel tetragono proposito di non lasciarmela sfuggire.
Non so se è stato più bello il viaggio o la reinvenzione letteraria di cui sono personalmente grata a Yorick. Riscrivere la realtà è un regalo per chi, se non ha potuto viverla, ottiene il privilegio almeno di immaginarla.
Bentornati a tutti voi!!!
HH
cheers
Hirundo Hiberna
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