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Messaggio  Yorick Lun 2 Mar 2009 - 1:44

Riporto una recensione del prof. Rosario Gianino, tratta dal suo blog: www.etempodiscrivere.it

Si tratta di un film da vedere assolutamente

"Palo Alto, California, 1967. Il Prof. Ron Jones sperimenta in una classe di scuola superiore The third wave (la terza onda). Dopo cinque giorni deve interrompere il laboratorio per le ricadute negative sul comportamento degli alunni. Su questa esperienza è stato scritto un libro e ora girato anche un Film Die Welle, L’onda , dove il professore è un insegnante di educazione fisica nella scuola tedesca. In una società democratica, individualista e pluralista, stravaccata e tossica, dove la socializzazione adolescenziale è guidata dalla convergenza dei gusti e delle preferenze consumistiche e vige l’insofferenza ad ogni disciplina e il mito seduttivo dello sballo spersonalizzante, dove la famiglia non è normativa ma permissiva, un professore chiede ai suoi alunni: “Oggi una dittatura in Germania potrebbe far presa ? “. La risposta degli alunni è : “No, nazismo e fascismo sono porcate a cui credono solo quei tonti delle teste rasate della Germania dell’est”. Durante il corso di una settimana gli alunni del professore gradualmente ed in modo inconsapevole verrano posseduti dallo spirito della falange. Ordine e saluto, appartenenza e riconoscimento, solidarietà e azione comune, condurranno la classe a compattarsi in gruppo organico motivante, ma anche ad uniformarsi ed emarginare, escludere, chi non appartiene e non s’ingruppa. Soprattutto l’onda innalzerà, con l’euforia della salute propria, i livelli di intolleranza e aggressività irriflessiva verso le debolezze altrui. I ragazzi che convivevano ciascuno con la propria anonima insoddisfazione e frustrazione nevrotiva sperimentano il potere catartico e galvanizzante della comunità organica: la grande salute. Nella comunità organica i conflitti individuali e le insicurezze sembrano risolversi magicamente e svanire, il fardello di ciascuno viene redistribuito su tutti, il desiderare la mediocrità non è più vissuto con colpevolezza ma accettato. Il costo è però l’instaurazione dell’ “Autocrazia” e l’innalzamento della soglia di contrapposizione violenta, contro tutto ciò che sta o si mette ”fuori” dal gruppo. I ragazzi non se ne sono accorti: stanno già tutti marciando al passo dell’oca sopra “compagni” e “amici” colpevoli solo di non omologarsi al marchio dell’Onda. Questo film di Dennis Gansel è speculare e simmetrico all’Attimo fuggente di Peter Weir. In entrambi si sperimenta come la finzione e la fantasia, la poesia, il cinema, il teatro, la scuola, non siano simboli lontani dalla concretezza ma luoghi prossimi al cuore pulsante della realtà. Luoghi del rovesciamento e dello scambio, in cui quella che appare realtà si rivela subdola e mistificante rappresentazione mentre quella che sembra solo rappresentazione mette a nudo la realtà."
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Messaggio  Yorick Mar 24 Mar 2009 - 20:24

Riapro questo topic di discussione, risalente a qualche settimana fa, dal momento che "L'onda" sarà il tema della prossima assemblea d'istituto. Pregansi gli alunni della 2BC di andare a rivedere il film e di non assentarsi per l'assemblea (i film, come i libri, vanno "letti" e "riletti") e di partecipare attivamente alla discussione, dato che sono già preparati. Consiglio vivamente la visione a tutti gli alunni. Ne vale veramente la pena.
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L'onda di Dennis Gansel Empty Un film contro il Nazismo? Siete sicuri?

Messaggio  Hirundo Hiberna Mer 1 Apr 2009 - 14:15

1) Qualcuno di voi ricorda qual è il primo dialogo con cui si presenta il protagonista? Cosa si dicono Reiner e la Preside?
2) Qualcuno di voi ricorda cosa succede quando nel corridoio si incontrano Reiner, la Preside, il noioso Professor Wieland e due alunni che vogliono essere ammessi al corso?
3) Qualcuno di voi ricorda cosa dice la madre di Karo (la bellissima ragazzina rossa che amava Barcellona perché era una città piena di cultura e arte.) quando lei, all'inizio, decide di indossare la camicia bianca?
4) Qualcuno ricorda qual è la proposta educativa dei genitori di Karo? Insomma, come si vive a casa della ragazzina? Come si comporta il suo fratellino piccolo?
5) Qualcuno ricorda cosa accade in una scena rapidissima in casa di Marco, mentre lui spia da una porta?
6) E soprattutto: qualcuno ricorda la storia dei sei morti suicidi nel fiume che gli adepti dell'Onda si raccontano alla festa?
7) Qualcuno ricorda cosa succede quando per la prima volta vediamo i ragazzi che recitano Dürrenmatt? Cosa fa Karo e perché?
8 ) Qualcuno ricorda qual è il sogno di Marco? La sua massima aspirazione?

Un bel film: montaggio da Oscar, sceneggiatura robusta, regia fra il trendy e l'underground metropolitano, molto "da corto". Ma efficacissima.
HH
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Messaggio  °°Aghy°° Mer 1 Apr 2009 - 17:24

Nel film di Dannis Gansel emerge in modo chiaro quale siano gli aspetti positivi e negativi di un regime autocratico. Nel corso del film, si assiste a un miglioramento della condizione sociale non solo dei ragazzi ma anche del docente Reiner. Infatti i ragazzi, mentre, prima trascorrevano le loro giornate in fumo, playstation, droga, discoteche, alcool e quant'altro; instaurato il movimento dell'onda, essi finalmente hanno trovato un equilibrio, un anello che li unisse in un unico gruppo, come una grande famiglia. Un esempio può esserci fornito dalla scena in cui i ragazzi dell'Onda, nella partita di palla a nuoto contro la squadra avversaria, erano ben organizzati tanto da accumulare diversi punteggi. Anche il professore Reiner migliora la sua condizione sociale, infatti prima quando parlava con i ragazzi, essi gli prestavano poca attenzione. Invece con il movimento dell'Onda, Reiner inizia ad essere rispettato, diventando il capo del gruppo.
Ciò che mi ha colpito è il fatto che i ragazzi, anche fuori dalla scuola, rimanevano uniti difendendosi a vicenda dagli anarchici e mantenendo sempre vivi i valori dell'Onda. Persino Reiner, tornato a casa, dimenticava di trogliersi la camicia bianca. Tuttavia, il film mette in evidenza il fatto che un regime dittatoriale possa scatenare la violenza rompendo l'equilibrio. Ciò è dimostrato, in modo chiaro, dal finale tragico del film. Personalmente non condivido il finale poichè, come uno schiaffo agli spettatori, mette in luce che una dittatura non possa funzionare e che sia una forma politica insana e violenta.


Ultima modifica di °°Aghy°° il Mer 1 Apr 2009 - 22:22 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Raffaele Trovato Mer 1 Apr 2009 - 20:46

Perchè non è forse cosi?Platone stesso definiva la dittatura come la peggiore degenerazione di un governo.
Durante una dittatura, le persone che la pensano diversamente vengono escluse; nel film il professore,durante il suo discorso da vero leader, ribadisce questo concetto mettendo in evidenza che chiunque si opponga ad un'autocrazia viene messo a tacere con la forza.
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Messaggio  °°Aghy°° Mer 1 Apr 2009 - 22:17

No assolutamente. La dittatura potrebbe essere una giusta forma di governo se solo non degenerasse a causa delle idee inadeguate dell'uomo. La dittatura è sinonimo di uguglianza di tutti di fronte alla legge e nei costumi, di libertà, di ordine. Comunque è anche vero che la politica di per sè è imperfetta, dunque tutte le forme di governo risultano difettose per un motivo o per un altro. Platone sosteneva che la migliore forma di governo fosse l'aristocrazia (dal greco <<potere del migliore>>) ma soltanto idealisticamente. Nella realtà dei fatti gli aristocratici, come racconta la storia, si dedicavano a balli di corte e banchetti e si impegnavano a mantenere sempre quella fredda gerarchia sociale.
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Messaggio  Raffaele Trovato Mer 1 Apr 2009 - 22:36

bhè l'idea di l'aristocrazia ai tempi di Platone non era quella dell'assolutismo francese comunque io starei più attento ad utilizzare il termine uguaglianza; io avrei utilizzato omologazione.
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Messaggio  °°Aghy°° Mer 1 Apr 2009 - 23:19

Vorrei puntualizzare che l'aristocrazia di Platone non si è mai realizzata nè nel V sec. a.C. nè all'epoca dell'assolutismo francese. In ultimo ti consiglierei di consultare il dizionario al momento della digitazione poichè nella dittatura non vi è un' omologazione bensì una parità di tutti gli uomini sia davanti alle leggi sia nell'abbigliamento.
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Messaggio  Cry_Cry Mer 1 Apr 2009 - 23:56

Forse è giusto parlare anche di omologazione, perchè essa nei regimi autoritari si identifica spesso con la degenerazione della parità. Comunque, credo che il film voglia mostrare entrambi gli aspetti, positivi e negativi, del nazismo o di qualunque altro regime del genere ad esempio l'instaurazione dell' 0nda ha azzerato le differenze culturali e sociali, ha spinto i ragazzi verso il rispetto reciproco e gli ha insegnato che l'unione fa la forza. è vero, il film si conclude tragicamente, ma secondo me è la dimostrazione che tutte le forme di governo, se portate all'estremo, finisco nella degenerazione. Tuttavia l'aspetto che mi ha maggiormente colpito è che il film sia ambientato nei nostri giorni e la società descritta sia una società marcia, in cui ragazzi non sanno come impiegare il proprio tempo, non hanno ideali in cui credere, non hanno nessuno a cui ispirarsi nè una famiglia che si occupi realmente di loro. Certo questi sono problematiche che caratterizzano i nostri giorni forse però è la società marcia di ogni tempo che spiana il terreno ad una dittatura.
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Messaggio  Raffaele Trovato Gio 2 Apr 2009 - 0:03

si va bene ma allora perchè hai fatto questo paragone assurdo?realisticamente parlando, il fatto che Platone era un sostenitore dell'aristocrazia poco importa invece è importante sapere cosa pensava lui riguardo la dittatura dato che è questo l'argomento trattato. Inoltre tu hai perfettamente ragione quando dici che in una dittatura tutti sono uguali di fronte alla legge,ma la legge di chi?dei cittadini?non credo.
Poi il termine omologazione è abbastanza consono dato che l'abbigliamento viene deciso dal professore che assume la funzione del dittatore e secondo me il fatto che l'abbigliamento non appare un'imposizione mette in luce come, instaurata una dittatura, il dittatore mantenga le istituzioni democratiche svuotandole di senso perchè,ritornando al film, il professore era a conoscenza che qualunque cosa proposta da lui sarebbe andata bene.
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Messaggio  °°Aghy°° Gio 2 Apr 2009 - 0:16

Innanzitutto sei stato tu a citare il pensiero di Platone mentre ora stai dicendo che è poco importante. Secondariamente il mio paragone non è affatto assurdo ma credo che sia pertinete al contesto, se non fosse così caso mai ci sono i nostri docenti che hanno il diritto di giudicare i nostri scritti. Certamente non spetta a te questo compito. In terzo luogo non condivido il fatto che il dittatore svuoti di ogni senso le istituzioni democratiche, egli ha il compito di guidare verso la felicità e prosperità il suo popolo. Non vedo cosa ci sia di così scandaloso nella figura del dittatore.
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Messaggio  Cry_Cry Gio 2 Apr 2009 - 0:26

Felicità?prosperità?è utopia pura!!! non ricordo nessun dittatore che abbia assicurato al suo popolo la felicità anzi...e poi è vero, il dittatore svuota di significato le varie istituzioni! il popolo non ha nessun diritto se tutto viene deciso dal dittatore e se, come spesso capita, le idee del dittatore non sono giuste?? si degenera...certo Platone non l'avrebbe pensata così, ma la sua visione in fin dei conti era utopistica...
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Messaggio  Raffaele Trovato Gio 2 Apr 2009 - 0:37

Dopo questa tua affermazione ti consiglio, prima di rispondere,di rileggere più volte i post precedenti dato che io ho detto che di Palatone è poco importante la forma di governo che sosteneva mentre è importante cosa diceva riguardo la dittatura. In secondo luogo se esponi le tue idee devi accettare le critiche sia che vengano da docenti sia che vengono dai tuoi compagni. In terzo luogo non vedo perchè tu non condivida il fatto che il dittatore svuoti di senso le istituzioni dato che è stato sempre cosi e di conseguenza non puoi parlare di condivisione perchè non è una mia idea ma fatti storici. Infine non ho mai studiato un dittatore cosi nobile di animo.
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Messaggio  °°Aghy°° Gio 2 Apr 2009 - 0:38

Perchè è un' utopia? Ma chi lo ha detto! Voi siete convinti del fatto che il dittatore sia un discendente di Hitler o un essere mostruoso. Invece dovete accogliere l'idea che il dittatore possa essere una persona con sani principi che educhi il suo popolo e lo conduca verso il porto della felicità. Inoltre non è vero che il dittatore non ascolti le esigenze del popolo, poichè egli è circondato da intellettuali, militari che hanno la funzione di consigliare, seppur in modo limitato, ciò che è meglio fare.
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Messaggio  Cry_Cry Gio 2 Apr 2009 - 0:46

Quali esempi di dittatori con sani principi ci sono stati nel corso della storia?? è un'utopia perchè alla fine gli interessi, le manie o i problemi del singolo(il dittatore) prevalgono sempre e non c'è spazio per i diritti del popolo!!
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Messaggio  °°Aghy°° Gio 2 Apr 2009 - 0:58

Lo spazio riservato ai diritti del popolo è ben presente ma necessariamente limitato, poichè il popolo non è costituito soltanto da letterati ma anche da masse di ignoranti. Dunque lasciare spazio di scelta al popolo è soltanto una baggianata che oggi è diventanto invece il massimo degli ideali politici. Inoltre nella storia non si è assistito a delle dittature felici, quali quella fascista e quella nazista. Tuttavia si è assistito a imperatori che hanno procurato ricchezza ai loro popoli e sono stati sempre adorati e ringraziati. Non c'è tanta differenza tra la figura dell'imperatore e quella del dittatore, il potere è sempre del singolo.
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Messaggio  Raffaele Trovato Gio 2 Apr 2009 - 1:10

si infatti poi al trono imperiale sale un novello Nerone e distrugge tutto quello che era stato costruito. Poi in questa tua fantastica autocrazia la classe borghese dove la collochi?tra i letterati o tra gli ignoranti?
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Messaggio  °°Aghy°° Gio 2 Apr 2009 - 1:20

Nerone, poveretto, soffriva di problemi psicologici, non era colpa sua. La borghesia, come spero che tu sappia, è un ceto sociale vasto tanto che si divide in sottogruppi. Della borghesia fanno parte i letterati, i grandi e piccoli commercianti. La colloco dove è sempre stata, a metà strada tra la nobiltà e il basso ceto sociale.
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Messaggio  Rorò Gio 2 Apr 2009 - 1:26

Hitler salvò la Germania dalla crisi del 1929, i tedeschi piansero alla falsa notizia della sua morte!Mussolini sanò in parte le ferite dell' Italia nel primo dopoguerra. In Germania e in Italia si diffuse, durante il Fascismo e il Nazismo il mito del duce e del fuher, la gente amava Mussolini, la gente amava Hitler perchè finalmente qualcuno aveva dato loro qualcosa in cui credere.Il primo programma fascista,il programma di San Sepolcro era un programma di sinistra.I fascisti volevano ridurre l' età pensionabile ed estrendere il voto a tutti gli uomini e a tutte le donne.Le dittature non nascono marce,degenerano come ogni cosa.Nei vostri post avete parlato di omologazione,pensate alla nostra amata democrazia,anche quella è una degenerazione, anche quella ci ha omologati tutti, al punto che oggi tutti pensano di poter far tutto,le capacitè non contano più perchè tanto siamo tutti uguali e quindi è giusto affidarci ad esempio a dottori che in realtà non ne capiscono un tubo di medicina.Chissà cosa direbbe di questo Platone. Nei vostri post avete parlato anche di mancanza di libertà e di eccessivo controllo in una dittatura!!La nostra democrazia non è poi tanto diversa,noi siamo continuamente controllati:telecamere ovunque,intercettazioni telefoniche etc.Devo dire che il film mi è molto piaciuto.Ho fatto soprattutto una riflessione sul ruolo del docente in generale.Quintiliano nell' Institutio oratoria scrive che i precettori non sono genitori dei corpi,ma genitori delle menti. Il film che abbiamo visto oggi ne è un esempio,in una società come quella descritta nel film,che poi non mi sembra tanto lontana dalla nostra,in cui sono del tutto assenti dei valori forti, la scuola rappresenta ancora per i giovani un punto di riferimento,il docente può "modellare" le menti dei suoi allievi. Rainer dà ai suoi studenti qualcosa in cui credere,qualcosa che li convolge, che li rende partecipi,purtroppo trasmette loro un messaggio sbagliato o facilmente fraintendibile.Tim rappresenta il tipico adolescente che non ha punti di riferimento e che si lascia totalmente travolgere,gli adolescenti infondo chiedono di essere coinvolti.Decisamente credo sia meglio che un docente "plasmi" le menti dei propri allievi educandoli ad un alto sentire, all' amore per l' arte e per la Bellezza.
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Messaggio  Raffaele Trovato Gio 2 Apr 2009 - 15:16

Grazie Rorò di questa tua illuminante risposta ma credo che la maggior parte di noi sa che la nostra è una degenerazione della democrazia. A questo punto mi sorge una domanda spontanea:tra una democrazia non ancora degenerata e una dittatura anch'essa non ancora degenerata quale preferiresti?
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Messaggio  carmelo Gio 2 Apr 2009 - 15:26

La dittatura, senza ombra di dubbio alcuno!!!
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Messaggio  Raffaele Trovato Gio 2 Apr 2009 - 15:30

perchè?
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Messaggio  Rachele R Gio 2 Apr 2009 - 16:28

Cosa c' è di meglio di uno stato governato dagli uomini più colti e saggi della società? Platone mette al governo i filosofi << gli amanti della ragione>> e con la sua genialità idealizza uno stato perfetto, che non può esistere a causa della natura corruttibile dell'uomo. La natura umana é dunque il motivo per cui i regimi autocratici hanno solitamente una breve vita e sono causa di soprusi e violenze.
Il potere è come la droga: quando l'uomo comincia ad assumerla non può più farne a meno.
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Messaggio  Rorò Gio 2 Apr 2009 - 18:29

A parer mio,se non degenerate,democrazia e dittatura non sono poi tante diverse,così come non lo sono da degenerate!!Io penso che il problema non risieda nelle diverse forme di governo,ma nella società.In società sane si sviluppano democrazie e dittature sane,in società marce si sviluppano democrazie e dittature marce.In questo periodo sto studiando il Nazismo,il nazionalismo e l' antisemitismo che tutti attribuiscono a Hitler in realtà era già presente nel popolo tedesco,hai mai sentito parlare dell' ideologia del volk,promossa dalla letteratura nazionalpatriottica??Hitler sfruttò questa ideologia per raggiungere il potere e il popolo tedesco lo votò alle elezioni.Secondo me la Germania era una società marcia già prima dell' avvento di Hitler e da quella società marcia nacque una dittatura marcia!!Ricollegandoci al film,che poi era il tema del post, l' Onda degenera perchè la società che la produce era già degenerata!
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Messaggio  Yorick Gio 2 Apr 2009 - 19:28

carmelo ha scritto:La dittatura, senza ombra di dubbio alcuno!!!

"Non importa se nel bianco c'è lo scudo sabaudo o l'acquila repubblicana..."

acquila con CQ!!!???? Ma dove l'hai presa questa immagine?? In qualche latrina internetiana? Ma poi quando mai l'aquila è stato un simbolo repubblicano? Forse della Repubblica di Salò. Per favore, vedi di far sparire quest'avatar prima che io ti banni...
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